Gabriela Sabatini: “E’ essenziale coltivare sogni per realizzare degli obiettivi”

La campionessa argentina, amatissima quando giocava, è stata premiata dalla ITF per l'impegno e la promozione del tennis in tutto il mondo. Intervistata, ha rilasciato interessanti dichiarazioni sul tennis moderno, sul rovescio a una mano, su Serena Williams e ha dichiarato che la sua giocatrice prediletta, attualmente, è Ashleigh Barty.

La cinque volte semifinalista del Roland Garros, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seoul e campionessa degli US Open 1990, l’argentina Gabriela Sabatini, ha parlato a lungo dello stato in cui imperversa l’universo femminile del tennis, dopo aver ricevuto il premio Philippe Chatrier dalla Federazione Internazionale di Tennis, per l’impegno e la promozione dello sport in tutto il mondo. Alla domanda se Serena Williams, già detentrice del record di slam nell’era Open in seguito alla vittoria degli Australian Open 2017, potrà acciuffare ed eguagliare il record assoluto detenuto da Margaret Smith Court, l’ex numero tre del mondo ritiene che la forza mentale dell’americana possa essere la chiave di volta per ottenere un risultato così clamoroso, considerate le 38 primavere che compirà ad Agosto.

È complicato da dire -ha asserito Gabrielita martedì, presso la conferenza stampa in occasione del riconoscimento ricevuto a Parigi- “In generale, ora, è difficile essere sicuri che Serena possa vincere un altro slam, perché bisogna valutare torneo dopo torneo. Ma penso che stia bene e stia facendo dei progressi fisici, quindi è solo una questione di volontà e forza mentale. Se emotivamente è tranquilla, se è convinta di se stessa e della sua forza, può vincere di nuovo.” Il più grande onore che l’ITF può conferire, ovvero il Philippe Chatrier Award, riguarda non solo il livello raggiunto dai grandi campioni, ma anche il modello di comportamento che hanno incarnato per ispirare le nuove generazioni. Riguardo il passato, vissuto accanto ad atlete del calibro di Steffi Graf e Monica Seles, a Gabriela Sabatini è stata chiesta un’opinione su come il gioco sia cambiato, da quando si è ritirata nel 1996, e se sia un bene che così tante giocatrici possano aspirare a vincere il titolo di Parigi. “Ci sono nuovi nomi in lizza, ragazze inedite che sono approdate alle fasi finali dello slam, ma questo per me non è un fatto negativo, anzi lo vedo come un qualcosa di estremamente positivo. Magari risulta difficile ricordarsi i nomi di ogni singola aspirante ai piani alti, ma Naomi Osaka la conosciamo benissimo, la ricordiamo perché ha vinto la finale degli US Open e degli Australian Open. C’è obiettivamente molta differenza tra il tennis maschile e quello femminile, perché tra gli uomini abbiamo Federer, Nadal e Djokovic che, nonostante abbiano più di 30 anni, dominano ancora e da parecchio tempo. Nel tour femminile, invece, le vincitrici sono molto più giovani, intorno ai 20 anni, e cambiano più spesso. Ripeto, per me non è una cosa negativa, anzi ritengo positivo vedere emergere nuove giocatrici e nuove tipologie di gioco“.

Il rovescio a una mano di Gabriela Sabatini
Il rovescio a una mano di Gabriela Sabatini

La quattro volte campionessa degli Internazionali BNL d’Italia ha raggiunto la sua prima grande semifinale a Parigi a 15 anni, mentre oggi due sole ragazze sotto i 20 anni (Amanda Anisimova e Marketa Vondrousova) concorrono ancora per la vittoria dello slam parigino. Secondo lei la tecnologia (cellulari e tablet), i nuovi attrezzi e i ritmi serrati di allenamento rendono più complicata la possibilità di sfondare nel circuito, perché da una parte innalzano la competitività, dall’altra indeboliscono la capacità di concentrazione. “In passato era molto diverso perché non avevamo i social media. Non sono degli elementi del tutto negativi, perché favoriscono l’attenzione, i fan sono connessi e seguono di più. La comunicazione è migliorata, credo, anche tra gli atleti. Ma d’altro canto la pressione e l’attenzione aumentano e sono le cose più difficili da gestire. Ricordo che molte volte ero più concentrata su ciò che le persone e i media volevano che diventassi, rispetto a ciò che desideravo veramente. Quindi ho dovuto lavorare molto per mettere da parte le chiacchiere e le aspettative e concentrarmi davvero su di me“. Sebbene risieda prevalentemente in Svizzera, Sabatini trascorre il tempo anche a Miami e a Buenos Aires ed è rimasta notevolmente impressionata da una giovane in particolare, ovvero l’australiana Ashleigh Barty, che affronterà domani (pioggia permettendo) Madison Keys per un posto in semifinale. “Mi piace molto. L’ho vista a Miami e apprezzo il modo in cui gioca, specialmente i colpi tagliati, il rovescio e il gioco a rete. E’ una giocatrice molto strategica ed è il fattore che maggiormente prediligo in lei“. Gabriela Sabatini, tempo che fu, possedeva uno dei rovesci a una mano più temibili del circuito, colpo pressoché sparito tra le donne e sostituito da quello bimane. Le uniche portabandiera, attualmente, del colpo monomane sono Carla Suarez Navarro, Viktorija Golubic e Margarita Gasparyan. Tuttavia, l’International Hall of Fame del Tennis ritiene che un giorno le donne potrebbero ricominciare ad usarlo. “Sarebbe bello anche -ha continuato Sabatini- recuperare quella varietà nei colpi e nella tattica che sto vedendo in pochi giocatori ultimamente, uomini o donne che siano. Ma sono speranzosa che alla fine quel tipo di gioco tornerà, perché penso che sia l’unico modo per battere quei giocatori che tirano solo forte“. Sebbene non abbia in programma, nel prossimo futuro, di diventare allenatrice, l’argentina ha elargito consigli importanti alla generazione prossima, che farà da teatro al tennis di domani. “Non ci devono essere segreti, si devono coltivare degli obiettivi e bisogna impiegare la propria attenzione sul proprio team e sul proprio tennis. So che di questi tempi è difficile farlo a causa di tutte le distrazioni mediatiche, ma è importante concentrarsi sulle cose davvero importanti e che condurranno al prossimo passo. Ci vuole passione, sacrificio ed è essenziale avere sogni per ottenere risultati“.

0 comments
  1. Brava Giuliana, è bello sentire un’opinione di una persona così autorevole, la quale non ha ripetuto le solite tre-quattro banalità che spesso dicono gli ex campioni e ha messo a nudo l’arma a doppio taglio dei social media, specie per quanto riguarda le nuove generazioni

    1. Marco grazie 🙂 sui social ha assolutamente ragione: distraggono molto e rincretiniscono fans e pseudo-fans. In più apprezza la Barty, che gioca un tennis godibilissimo. Quindi doppia promozione.

    2. Giuliana Cau, bell’articolo, complimenti..sul fatto
      che Gaby sia una persona intelligente e per bene non ci sono mai stati dubbi( basti vedere come di comportò sulla vicenda del congelamento della classifica della Seles..unica che dopo il suo accoltellamento si schierò per far mantenere a Seles il n.1 …unica delle top ten). Neppure dubbi sul suo enorme talento naturale..la mia n.1 per sempre!

    3. Monica Bosetti grazie. Purtroppo aveva un servizio molto blando e quindi facilmente attaccabile dalle giocatrici più potenti. Ricordo una finale alle Wta finals contro Monica Seles, una battaglia Incredibile persa al quinto set. Che ricordi 🙂 che tennis.

  2. Come mai tennis circus non ha dato la notizia della grandissima bufala su Thiem e Serena visto l’articolo da voi postato che incolpa la signora Williams? Siate coerenti adesso e pubblicate quella vera

  3. Complimenti Giuliana, è sempre un piacere leggere i tuoi articoli! Sul rovescio a una mano spero che Gabriela abbia ragione, anche perché ormai le tenniste sembrano fatte tutte con lo stampo grazie al rovescio bimane!

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