Il rapporto tra il mondo dello sport ed il governo Renzi

All'indomani delle sue dimissioni, ecco un breve riassunto dell'operato del governo Renzi per il mondo dello sport. Di Luca Sassone, autore del blog "Penne Sportive".

E’ quantomeno doveroso, anche per noi che normalmente ci occupiamo solo di sport, fare un cenno alla questione più chiacchierata delle ultime ore, ossia la schiacciante vittoria del fronte del “No” al referendum costituzionale e le conseguenti dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tutto ciò in che chiave? Di certo non politica, non è nostra prerogativa; ci siamo allora chiesti in cosa si sia sostanziato l’operato del governo in materia di sport.

In primis, viene in mente la questione dei Giochi Olimpici, molto complessa in tutti i suoi risvolti. L’intento del governo, come noto, era quello di candidare Roma per le Olimpiadi del 2024. A ciò si è opposta fermamente la Giunta Raggi, non d’accordo nel ritenere tale manifestazione una priorità ed un’opportunità di sviluppo; e proprio il sindaco, successivamente, ha disertato l’incontro con il Presidente del CONI Giovanni Malagò. Da questo momento in poi, la vicenda si è definitivamente chiusa.

Più nell’ombra, per la minore rilevanza mediatica, si trova il Piano “Sport e Periferie”, che prevede l’erogazione di centro milioni di euro spalmati in tre anni, per opere di riqualificazione e costruzione di nuovi impianti sportivi, con una particolare attenzione al meridione. Tale operazione è stata particolarmente esaltata dal Presidente Malagò, congratulatosi con il Premier per il lavoro svolto.

Gli interventi, poi, hanno riguardato anche gli sport paralimpici, con l’incremento dei fondi stanziati nella Legge di Bilancio; tale provvedimento deve ancora essere approvato, così come il precedente, ma è di estrema importanza poiché riguarda il 2017. La parola passerà poi agli effettivi riscontri di tali investimenti, anche se dal mondo dello sport trapela ottimismo, piena fiducia e riconoscenza.

Queste iniziative, unite alle proposte per la riforma dei diritti televisivi e le scommesse, permettono una riflessione quantomai immediata sul mondo del calcio e in più in generale dello sport, spesso però sottovalutata da chi guarda a questo settore con distacco e disinteresse: lo sport costituisce a tutti gli effetti una componente attiva delle dinamiche sociali e politiche ed ha una crescente rilevanza sotto il profilo economico. Promuovere lo sport sin dai livelli più “bassi” è dovere di ogni governo che punti allo sviluppo del proprio Paese.

Di Luca Sassone, co-autore del blog “Penne Sportive”

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