Michael Chang: “A Wimbledon non sarò con Nishikori”

Michael Chang, allenatore assieme a Dante Bottini di Kei Nishikori, ha rilasciato un’intervista a Sport Illustrated, nel corso della quale ha parlato del suo allievo, facendo un excursus delle tappe principali del loro rapporto, fino a tracciare i più significativi mutamenti dei tornei sull’erba nel corso degli ultimi anni.
In primo luogo, però, Michelino Chang è costretto a confermare le indiscrizioni riguardanti una sua possibile assenza nel corso del più prestigioso appuntamento della stagione.

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“Quest’anno non potrò seguire Kei a Wimbledon”, dichiara l’ex n. 2 al mondo, “dato che mia moglie è all’ottavo mese di gravidanza e non è il caso che mi allontani troppo da lei. Questo però non mi impedisce di confrontarmi con lui quotidianamente, qualche giorno fa l’ho persino raggiunto in Olanda per una giornata. Tornerò stabilmente al suo fianco quando cominceranno i tornei americani sul cemento in vista degli US Open“.

Chang e Nishikori si conobbero nel 2011: la scintilla tennistica tra di loro scattò immediatamente.
“Ci conoscemmo in occasione di un match d’esibizione a Tokyo, dove giocavo proprio contro Kei. Quella fu la prima volta in cui ebbi l’occasione di incontrarlo, ed è stato curioso farne la conoscenza giocandoci contro. Gli dissi che se potevo fare qualcosa per aiutarlo a migliorare il suo gioco non doveva far altro che chiedermelo. Lo seguivo con interesse ancor prima di entrare nella sua squadra. Ne ho sempre apprezzato i colpi ed il modo di stare in campo, senza considerare che è stato uno dei pochi uomini asiatici ad ottenere risultati di prestigio nel circuito.”

Chang poi racconta quando si è concretizzato il proposito di affiancare l’attuale numero 5 del mondo.

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“Nel corso degli U.S Open del 2013 dalle parole siamo passati ai fatti, iniziando di fatto la collaborazione che ormai va avanti da più di un anno e mezzo.  In questi mesi Kei è migliorato sensibilmente, facendo progressi in tutti i fondamentali di gioco”.

L’ex numero due del mondo vede molte somiglianze fisiche con il suo pupillo.
I nostri stili di gioco sono simili, lui è un po’ più forte ma a livello tecnico ci sono parecchie affinità. Per questo riusciamo ad intenderci così facilmente, perchè abbiamo una visione del tennis comune. Se ad esempio allenassi John Isner, uno che impronta il proprio gioco sul servizio e il gioco a rete, farei più fatica a ad aiutarlo.”

Infine Chang si è soffermato sulle sostanziali differenze riscontrate tra l’erba su cui era solito giocare rispetto alla versione odierna. “Quando giocavo io la palla scorreva molto più velocemente e il rimbalzo non superava mai l’altezza del ginocchio. Ora i campi sono più lenti e la palla rimbalza incredibilmente alta, per questa ragione gli specialisti fanno sempre più fatica a giocare il serve and volley. Adesso quando devi rispondere ad uno slice la palla la colpisci sotto il ginocchio, prima invece la colpivi sotto la caviglia.”

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