Quando vincere una finale diventa una maledizione

Wozniacki, Goerges e Mladenovic. No, non sono nomi detti a caso, ma sono i nomi di tre giocatrici che nel 2017 hanno raccolto 11 sconfitte in finale. Questione di emozione, testa o trovarsi al momento sbagliato con l'avversaria sbagliata?

Per un tennista, il raggiungimento di una finale in un torneo è qualcosa di speciale, difficile da raccontare. Una finale ti da adrenalina, tensione, che scaricata bene porta buoni frutti, al contrario invece può essere mortifera. E questo è il caso di tre tenniste che nel 2017 hanno raccolto delusioni e poche gioie: Wozniacki, Goerges e Mladenovic. Per la danese sono arrivate ben 5 sconfitte in finale, mentre per la coppia tedesca- francese sono arrivate esattamente 3 sconfitte a testa.

MALEDIZIONE DANESE- Dopo un periodo nero per la danese, il 2017 è cominciato con il piede giusto. Sul cemento di Doha è arrivata subito una finale, arrivando senza mai perdere un set, battendo una giocatrice come la Radwanska. Ma qui, sfortunata, arrivò in finale contro un osso duro come Karolina Pliskova, che in quella partita le lasciò le briciole. Settimana dopo ed in quel di Dubai, altra finale, stessa superficie. Qui in finale c’era la Svitolina, avversario si di tutto rispetto, ma di caratura leggermente inferiore alla ceca. Risultato? 6-4 6-2, non lasciandole opportunità per ribaltare un match, dove la danese partiva ovviamente favorita. Terza finale in quel di Miami, dove affronta un cammino perfetto, eliminando Muguruza prima e poi Karolina Pliskova. Ma in finale ancora viene battuta dalla tennista inglese in due set. Arriva la terra rossa, dove raccoglie poco, frutto anche di molte partite giocate in un arco di tempo di 2 mesi (3 finali!), se non un buon quarto di finale a Parigi, dove viene eliminata dalla Ostapenko (vincitrice del torneo) in rimonta. Arriva l’erba di Eastbourne e arriva un’altra finale, eliminando Simona Halep (indubbiamente la più in forma del periodo Maggio-Giugno). In finale ancora Karolina Pliskova, ed ancora una sconfitta in due set. Arriva anche un buon quarto di finale a Wimbledon. Arriva Bastad, e qui ancora finale. Qui è indubbiamente la favorita contro la Siniakova, ma incredibilmente viene sconfitta ancora in due set. La Wozniacki ha raccolto in 5 finali ben 10 set persi e 0 vinti, giocando male e con una percentuali di prime palle e servizi vincenti nettamente inferiori, con in aggiunta una media di errori gratuiti maggiori. Nel caso della tennista danese, si può dire che vi è un problema emotivo. Non si possono spiegare le sconfitte per via della Siniakova e Svitolina, giocatrici di un buon livello ma nettamente inferiori al talento di Caroline. Nel caso invece della Konta e Pliskova, è stata sfortunata nel trovarsi nel momento sbagliato contro giocatrici in forma e di un livello maggiore della tennista danese. E se non ha vinto ancora un Grand Slam, un motivo ci sarà.

Caroline Wozniacki
Caroline Wozniacki

KIKI E GOERGES- Andiamo a vedere la francese e la tedesca, vittima anche loro della maledizione delle finali. Per la francese dopo tutto è stata una buona stagione fino ad ora, anche se il primo mese è stato altalenante, fino ad arrivare al torneo di Acapulco dove è arrivata in finale battendo giocatrici di media fascia. In finale viene sconfitta dalla Tsurenko per due set a zero, in un match a senso unico nel primo set (completamente bloccata mentalmente), per poi un secondo set più equilibrato. Arriva anche una semifinale ad Indian Wells, dopo che sconfisse Simona Halep e la Wozniacki, prima di perdere dalla Vesnina. Arriva la terra rossa, e in quel di Stoccarda centra una magnifica finale dopo aver sconfitto Maria Sharapova al ritorno in campo e Suarez Navarro (su terra rossa, non l’ultima arrivata). In finale viene battuta da Laura Siegemund in tre set, beniamina di casa che affrontò una settimana perfetta, sotto l’aspetto del gioco e delle emozioni. Arriva subito Madrid, e qui in finale viene eliminata da Simona Halep, dopo che la rumena veniva da un periodo pazzesco, approfittando delle assenze di peso. Dopo quella finale e dopo un buon quarto di finale a casa a Parigi, sono arrivate solo sconfitte e tornei altalentanti. Eccezion fatta per la Halep, le altre e due giocatrici ( Siegemund e Tsurenko) sono giocatrici di un buon livello ma nettamente inferiori alla francese, mostrando anche qui, come nel caso della Wozniacki, che si tratti di un problema emotivo, smarrendosi a partita in corso. Per Julia Goerges, nonostante le sconfitte in finali, è un buon anno. Una vittoria di un torneo poteva essere soltando una ciliegina sulla torta, che purtroppo al momento non è arrivata. Sconfitte contro Sevastova, Begu e Makarova, tenniste del suo livello, ma la tedesca ha sempre lottato, non rimpiangendo mai delle singole situazioni.

CONCLUSIONI- Dopo aver osservato il percorso di queste tre tenniste, riusciamo a capire come nel tennis, la mentalità fa di un campione la differenza. Difficile entrare nelle teste delle giocatrici, ma possiamo comprendere come la tensione prima di un match cosi importante, possa giovare brutti scherzi. E questo fa si che ci siano giocatori di un buon livello e giocatori fuoriclasse, divisi da una grande differenza: essere incisivi nei momenti decisivi, non perdendo mai la testa e non mollare mai, perché sei vuoi essere un campione, devi sempre crederci.

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