Tennis e diritti TV: l’Italia è pronta alla rivoluzione?

Già sbarcato in Gran Bretagna, Amazon investe anche sul tennis, acquisendo i diritti di trasmissione di molti tornei. In Italia infrastrutture e cultura informatica non dappertutto all'avanguardia frenano il colosso americano. I limiti dei canali TV sono noti, ma quanto manca alla rivoluzione?

I patiti di tennis italiani guardano con grande curiosità alla vera e propria rivoluzione digitale in atto in Gran Bretagna: la piattaforma web Amazon Prime ha bruciato Sky nella corsa al rinnovo dei diritti di trasmissione dei Masters 1000, Atp 500 e Atp Finals. Dal 2019 gli inglesi dovranno rinunciare alla tv per vedere tutti gli appuntamenti più importanti del circuito maschile, eccetto gli Slam.

RIVOLUZIONE AMAZON – Al momento non si hanno notizie delle strategie che Amazon intenda adottare negli altri Stati, Italia compresa. Tuttavia, il colpo piazzato in Gran Bretagna mostra che il mercato dei diritti è in continua evoluzione con la discesa in campo di nuovi soggetti disposti a investire capitali consistenti. E i dieci milioni di sterline messi sul piatto da Amazon (a fronte degli otto pagati da Sky-Uk fino al 2018) ne sono la testimonianza. Nel nostro paese gli scenari sono abbastanza definiti, con tre Slam (Australian Open, Roland Garros e Us Open) trasmessi da Eurosport e Wimbledon da Sky. Occorrerà vedere se Amazon intende lanciarsi a breve sulle quattro prove più importanti della stagione o proseguire la marcia sul tennis per tappe, sebbene i Masters 1000, gli Atp 500 e le Atp Finals siano appena uno step sotto gli Slam.

UNO SGUARDO ALL’ITALIA – Ma anche in questo caso, in Italia il discorso è ancora prematuro perché i diritti sono più o meno blindati da Sky e Supertennis, che trasmette in chiaro gli Atp 500. È comunque interessante il fenomeno dell’approccio alle nuove tecnologie. Per quanto concerne il nostro Paese il ricorso a più abbonamenti, oltre che alla disponibilità economica, di una connessione veloce e delle conoscenze informatiche di base, riguarda per ora gli appassionati con la a maiuscola e gli addetti ai lavori. Il motivo? Lo streaming è utile soprattutto per avere una visione a trecentosessanta gradi su un evento e poter liberamente scegliere cosa vedere al di là dei palinsesti televisivi. Per essere più chiari: un solo canale per Supertennis (che sta sopperendo a questo limite con le dirette su Facebook) e due per Eurosport, che ha per questo sviluppato il proprio player, sono comunque un limite. Intanto, a proposito di offerte digitali, c’è da registrare la nascita di Wta Tv (la piattaforma web dell’Associazione Tennis Femminile) che dal 31 luglio garantisce la copertura totale di tutti i tornei Wta Premier e gran parte degli International.

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