Toni Nadal: ”Le aspettative su Garin sono abbastanza alte”

Il tecnico di Maiorca spiega quale sarà il suo contratto con il giovane cileno e confessa le speranze che ha nel lavorare con una giovane promessa mondiale.

Gli impegni di Toni Nadal si moltiplicheranno a partire delle prossime settimane, dopo l’annuncio che Christian Garin entrerà a far parte della “Rafa Nadal Academy”.

L’obbiettivo è di fare quel salto di qualità che lo porterebbe nella top 100. “Le aspettative su di lui sono abbastanza alte, è un buon giocatore con del talento. Oggi nel circuito non è facile, ma sono sicuro che può migliorare”, dice l’allenatore.

“Cos’è che urge migliorare nel tennis di Garin? Per me gli manca della consistenza, perché è un giocatore che può fare bene nel futuro”, risponde Toni. “Ha delle buone caratteristiche, dobbiamo migliorare alcune cose. Gli manca maturità nel gioco, ma ha dei buoni colpi; si muove abbastanza bene e ha un buon gioco di dritto e rovescio. Ci siamo visti negli ultimi giorni e penso che sia pronto per il circuito”.

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Ovviamente non è stata una decisione improvvisa:” La prima cosa da migliorare è la solidità del gioco, dev’essere bravo in tutto. E’ una cosa basica, perché la maggior parte delle volte è uno degli aspetti mancanti. Ha bisogno di giocare per migliorare. Una volta che inizia a crescere non si fermerà. Sembra che sia lontano dal tennis di oggi, ma in poco tempo può raggiungere un buon livello. La realtà dice che ha le qualità sufficienti per arrivare. Poi dipenderà da lui se sarà 30, 20 o 5 del mondo. La voglia di lavorare c’è”, dice lo zio del 14 volte campione slam.

Toni continuerà a seguire il nipote principalmente, ma la speranza è di iniziare a lavorare assieme quanto prima. “Spero che coincideranno in alcuni tornei e che viaggeranno assieme. Lui deve migliorare ancora un po’ nella classifica. Se le cose vanno bene, ci riuscirà presto. Rafa è felicissimo di avere un giocatore con le sue caratteristiche in accademia. Spero che riusciremo a viaggiare assieme in Australia. Mi piace lavorare con gente giovane e mi interessa poter aiutare Christian nella sua carriera”, continua.

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“L’ho conosciuto a Vina del Mar nel 2013, e mi è sembrato un buon giocatore”, dice l’esperto allenatore. “Lo vidi giocare contro Chardy, che all’epoca era nei primi 30 al mondo, e mi sembrò un buon giocatore. Da lì vedemmo che era un ragazzo con delle potenzialità, e poi vinse il Roland Garros junior. Per me, gli è mancata un po’ di continuità nel gioco per fare questo salto di qualità. Mi ispira qualsiasi cosa si possa fare con un giovane, soprattutto se è nel team di Rafael. Spero di poter lavorare con lui, e di riuscire a portarlo in alto. Penso abbia le capacità per farlo”, conclude.

Fonte: punto de break

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