Andreas Seppi: il maratoneta australe

Dopo la vittoria odierna contro Ivo Karlovic, è doveroso rendere omaggio ad Andreas Seppi, che per la quarta volta in carriera raggiunge il 4° turno agli AO

CUORE ITALIANO- Andreas Seppi da Bolzano anche quest’anno si conferma una certezza nell’emisfero australe: dopo i tre precedenti 4° turni raggiunti in passato con cadenza biennale dal 2013 in poi, ecco il poker, il secondo ottavo di finale consecutivo, con l’intenzione di provarci ancora, anche contro Kyle Edmund, giovane inglese di belle speranze che ha eliminato un ispirato Kevin Anderson al primo turno. Dopo la vittoria di oggi sul #89 Ivo Karlovic per 6-3 7-6(4) 6-7(3) 6-7(5) 9-7, l’altoatesino è virtualmente 58° al mondo, ma il secondo successo sul croato su 4 incontri, a distanza di 11 anni dal primo, è dolcissimo: un match giocato sin dal primo punto con la solita attenzione e organizzazione tattica, che ha permesso il passaggio del turno, subendo prima il ritorno del balcanico, per poi farlo crollare dal punto di vista psico-fisico. Dopo oltre 4 ore, Seppi conferma l’ottimo periodo di forma, che ha avuto inizio in quel di Canberra, dove ha vinto il Challenger settimana scorsa, proprio nella città di Nick Kyrgios, contro cui l’anno scorso vinse una delle partite più belle della carriera, salvo poi arrendersi a Stan Wawrinka. Da Canberra a Canberra insomma, con vista sugli ottavi di finale, presenza fissa in quel di Melbourne, con la speranza che riesca a passare anche il prossimo turno, più difficile certo, ma con la solita passione e voglia potrebbe raggiungere proprio uno tra Grigor Dimitrov, vittorioso contro Andrej Rublev, e Nick Kyrgios, in una sorta di segno del destino. Insomma, sognare è lecito, dunque non bisogna accontentarsi, per provare ad avere due italiani “più in là” durante la seconda settimana, con l’impegno di domani di Fabio Fognini contro l’onesto Julien Benneteau, giustiziere di David Goffin: un’ottima occasione per Fabio, eliminato oggi in doppio con Marcel Granollers, con un occhio su Juan Martin Del Potro o Tomas Berdych.

LOTTATORE VERO- Andreas nasce il 21 febbraio 1984, in carriera ha vinto 3 titoli, con il primo raggiunto nel 2011 ad Eastbourne, diventando il primo italiano a vincere un torneo sull’erba. Gli altri due successi sono arrivati a Belgrado e Mosca nel 2012 contro Benoit Paire e Thomaz Bellucci, anno in cui raggiunse anche le finali ad Eastbourne nuovamente e Metz, perdendo contro Andy Roddick e Jo- Wilfred Tsonga la terza finale in carriera, dopo la prima di 5 anni prima a Gstaad, terreno di conquista del Fogna nazionale 10 anni più tardi. La capacità di non abbattersi mai è sicuramente il grande pregio dell’altoatesino, che con lavoro e passione per il tennis ha sempre lottato, giocando bene anche contro tennisti più forti di lui dal punto di vista atletico e di talento puro, come ad Halle, quando perse contro Roger Federer per 7-6 6-4, mostrando però caparbietà e coraggio contro il GOAT. Tutte queste abilità e qualità di Andy, che per coraggio e passione è italiano ma per organizzazione e minuziosità nei dettagli è tedesco, gli hanno permesso di raggiungere nel 2013 il best ranking, con la 18esima posizione in classifica mondiale: solo Fognini nell’ultimo decennio ha fatto meglio, con la 13esima posizione dell’anno successivo. Un continuo paragone tra i due, che se uniti, avrebbero creato un giocatore perfetto, tra il talento inestimabile del campione di doppio Australian Open 2015, e la mente glaciale di Seppi, imperterrito e freddo davanti a titubanze o provocazione, come quello di Karlovic il giorno prima del combattuto 3° turno odierno. 3 titoli per Seppi, che per dedizione e programmazione è l’eccellenza italiana che sopperisce ad un talento inferiore rispetto a quello degli altri definito “naturale”, come quello del tennista di Arma di Taggia, che spesso ha avuto rammarichi per quanto non avvenuto, giocando a sprazzi bene, come a marzo a Miami in semifinale, città ove si sta allenando spesso. Due giocatori così diversi ma così amici, autori della semifinale conquistata nel 2014 in Coppa Davis con l’Italia. Doppi in tornei non hanno fatto fortuna, cosa avvenuta con Simone Bolelli nel 2016 a Dubai, con le altre 5 finali perse nel corso degli ultimi 8 anni, difficili da digerire e collezionate con più giocatori. 8 i trionfi nei Challenger, in cui spiccano quello di San Marino, Bergamo vinto due volte e quello di Canberra, il primo da 4 anni a questa parte. La capacità di reinvertarsi, anche dopo difficoltà e infortuni, che lo hanno fatto uscire dai primi 100 dopo 13 stagioni, a 33 anni, con una voglia da ragazzino, per colui che ha partecipato a 50 tornei consecutivi del Grande Slam. L’idolo d’infanzia era Yevgeny Kafelnikov, che, guarda caso, vinse due volte qui a Melbourne, nel ’96 e ’99: coincidenze? 

UOMO SLAM- La tradizione con il primo Slam dell’anno è particolare e come mostrato quest’anno, si trova particolarmente a suo agio in quel di Melbourne. Tra tutti i Major, è quello dove ha fatto meglio, con 4 ottavi di finale raggiunti con cadenza biennale dal 2013 in poi, eccetto quest’anno e i quarti in doppio nel 2009, anno della finale Federer-Nadal al 5°, con Simone Bolelli, perdendo contro Lukas Dlouhy e Leander Paes. Altri quarti in doppio sono arrivati a New York nel 2011, lì dove è arrivato massimo al 3° turno in singolare, per ben 3 volte: gli ottavi a Parigi nel 2012 e Wimbledon nel 2013 completano l’ottimo score negli Slam del tennista bolzanino, capace sempre di emozionare e rendere in modo migliore in match al meglio dei 5 set, con autentiche battaglie, spesso vinte. Sempre come torneo importante, da segnalare anche i quarti alle ultime Olimpiadi di Rio, ove, nel 2016, con Fabio Fognini, contro Nestor e Pospisil i due uscirono malamente per 6-3 6-1. Ma a distanza di successi non certo recenti, Seppi è ancora lì, voglioso di far bene e migliorarsi, anche dopo la trentina, come mostrato egregiamente da Paolo Lorenzi: più si invecchia, dunque, più si migliora, in certi casi. Come altri risultati importanti, Andreas nei 1000 ha raggiunto anche le semifinali ad Amburgo, allora ATP 1000, nel 2008 e i quarti di finale in quel di Roma nella maratona contro Stan Wawrinka nel 2012, anno di grazia per Seppi. 

TRADIZIONE OTTAVI AO- Dunque, per Seppi l’Australia è la sua America, lì dove trova la sua fortuna ma soprattutto ritrova sé stesso, in tabelloni, eccetto quello di quest’anno, difficili, ma studiati ed egregiamente interpretati, facendo sempre bene a Melbourne. Dunque, è doveroso ricordare gli anni in cui ha raggiunto gli ottavi di finale australi:

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2013- Probabilmente si tratta dell’occasione più importante da Seppi, che per stanchezza non riuscì ad andare avanti nel corso di quel torneo in cui si era ritagliato uno spazio importante. Dopo una pessima Hopman Cup con 3 match persi su 3, e il primo turno perso a Sydney contro Bernard Tomic, si presenta agli AO certo non in fiducia, considerando l’eliminazione al primo turno dell’anno precedente. Giunge da 21esima testa di serie e dopo aver battuto all’esordio l’argentino Horacio Zeballos e poi Denis Istomin, al terzo turno batté in cinque set il croato Marin Čilić, numero 12 del seeding, diventando il primo italiano dopo 17 anni a disputare gli ottavi di finale del torneo australiano. Perse però al quarto turno contro il francese Jérémy Chardy per 7-5, 3-6, 2-6, 2-6, dichiarando in seguito di non essere stato capace di dominare il gioco dell’avversario anche a causa della stanchezza accumulata nei turni precedenti: avrebbe sfidato Andy Murray. Un vero peccato considerando l’ottimo tabellone e la fiducia del giocatore, soprattuto dopo il match vinto contro il futuro vincitore degli US Open per 6-7 6-3 2-6 6-4 6-2: tornò in Europa da 18° al mondo, come 7° italiano ad entrare tra i primi 20 al mondo.

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2015- È un’edizione magnifica per Andy! Dopo la semifinale di Doha, la prima dopo 2 anni, cioè quella di Mosca, giunge a Melbourne, e come due anni prima, Seppi torna agli ottavi. Al primo turno batte ancora l’uzbeko Istomin al 5°, si prende la rivincita sul francese Chardy per 7-5 3-6 6-2 6-2 e compie il miracolo: dopo la delusione di due anni prima, Andreas entra nei cuori australiani, battendo sulla Rod Laver Arena nientepocodimenoche Roger Federer. Contro l’elvetico, Seppi ci aveva perso 10 volte, ed in seguito altre 3, ma quella mattina The King, che non perdeva prima di una semifinale in Australia dal 2003, perde contro il bolzanino per 6-4 7-6 (5) 4-6 7-6 (5) in un match incredibile, che avrebbe potuto dare all’Italia un derby con Bolelli, che aveva perso contro un Roger non al top 6-3 2-6 2-6 2-6. Qualcosa di unico di Seppi, nella vittoria più importante della carriera, che non avverrà più, forse, la più importante dell’Italia nel circuito ATP. Dopo quell’upset avvenuto per i motivi elencati prima, Seppi perde agli ottavi, in un match che conduceva due set a 0 contro il beniamino di casa scoperto a Wimbledon nella vittoria su Rafael Nadal, l’altro top 2 battuto da Seppi nel lontano 2008 a Rotterdam. Il match finisce 5-7 4-6 6-5 7-6 (5) 8-6, con il rammarico dei match point nel 4° non sfruttati: Nick perderà da Murray finalista, Seppi sarà ricordato per quella discreta impresa…

2017- Dopo la deludente stagione 2016 con l’87° posto in classifica, riparte da Melbourne, un anno dopo il matrimonio: parte forte, e schianta il francese Paul-Henri Mathieu in 4 set, per poi prendersi la rivincita contro Nick Kyrgios. Il bolzanino vince in rimonta, dopo un match unico contro l’australiano, e si vendica della sconfitta degli US Open 2014 e degli AO 2015. Il match finisce 1-6 (1) 6- 7 6-4 6-2 10-8, e dalla stessa parte di tabellone di Paolo Lorenzi, sfida Steve Darcis, sconfitto in 4 set: dopo la stanchezza accumulata, perde in tre tie-break dal campione in carica US Open, Stan Wawrinka. 

2018- Ed ecco che si giunge all’ultimo capolavoro di Andreas, che dalla testa di serie di 5 anni fa, è partito dal basso, dalla 76esima posizione, per giungere agli ottavi, anche se, si spera, il capolavoro non sia finito qui, ancora una volta, sul più bello. Il primo turno è pura formalità contro il buon giovane Moutet, wildcard francese :3-6 6-4 6-2 6-2 il punteggio finale, in cui l’esperienza e talento di Seppi ha fatto la differenza. Poi, la facile vittoria sul 22enne giapponese Nishioka, in un antipasto di Davis, battuto con autorevolezza per 6-1 6-3 6-4 prima del capolavoro di stamattina contro il grande battitore Ivo Karlovic, neutralizzato in risposta e sul piano fisico. Ora, 24 ore per riposare, prima dell’ottavo con Edmund: riuscirà Seppi a raggiungere l’agognato quarto di finale australiano?

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