Australian Open: 5 primi turni da non perdere

Meno un giorno all'Australian Open, ma già le pulsazioni dei tifosi hanno raggiunto livelli molto alti. Adrenalina, attesa, ma allo stesso tempo felicità per l'inizio di una stagione che si prospetta elettrizzante. Dopo il sorteggio del tabelloni, le incognite sono aumentate ancora...

Il sorteggio appena effettuato del tabellone maschile degli Australian Open offre alcuni bellissimi match al primo turno. Ecco una selezione di cinque partite da non perdere.

Novak Djokovic – Hyeon Chung

Favorito assoluto per la vittoria a Melborune, la sesta della sua carriera, Novak Djokovic inizierà la sua difesa del titolo contro il 51esimo del mondo, il 19enne Hyeon Chung. Il coreano non ha mai battuto un membro del Top 10, ma ha venduto cara la pelle contro Stan Wawrinka nel secondo turno degli US Open lo scorso settembre (7-6, 7-6, 7-6). Vincere è probabilmente troppo difficile per il re dei Challengers nel 2015 (4 titoli), che la scorsa settimana, ha messo in difficoltà anche Cilic a Brisbane (7-5, 7-6). Ma sarà interessante vedere se Chung, giocando al suo meglio, riuscirà almeno a strappare un set al boss del circuito.

Jo-Wilfried Tsonga – Marcos Baghdatis
Dieci anni dopo essersi rivelato al grande pubblico, raggiungendo la finale del 2006 in Australia (persa contro Federer), Marcos Baghdatis non è più del tutto lo stesso giocatore, non più un giovincello promettente ed elettrico. Il cipriota, è diventato trentenne nel mese di giugno, con più problemi fisici. Il suo atteggiamento guerriero sul campo lo rende un avversario difficile per Jo-Wilfried Tsonga (10°), semifinalista a Auckland. La quota del francese ancora con un certo vantaggio: non ha mai perso in cinque partite contro il cipriota. Il loro ultimo duello, a Miami nel 2014, è stato il più duro tuttavia (4-6, 7-6, 7-5).
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Rafael Nadal – Fernando Verdasco
Questo è sicuramente il match d’apertura più atteso dal pubblico e dai media. Da copertina, se soprattutto si ripensa ad un loro duello epico. Nella semifinale degli Australian Open 2009: in quel duello tra mancini, Nadal ha vinto in 05:14, ma da allora Verdasco non si è mai più mostrato allo stesso livello di gioco. Il maiorchino (5) è in netto vantaggio negli scontri diretti, 15 vittorie a 2, ma è stato sconfitto nell’ultima sfida a Miami lo scorso anno (6 -4, 2-6, 6-3). I due uomini ciò che hanno in comune è l’inizio di quest’anno: sono stati entrambi impotenti contro Djokovic a Doha, che li ha denudati di tutte le loro armi.
Milos Raonic – Lucas Pouille
Lucas Pouille deve iniziare a maledire i sorteggi per i tornei del Grande Slam. Nel 2015, US Open a parte (sconfitto contro Evgeny Donskoy), il nordico, che ora risiede a Dubai, era stato sfortunato nei tre precedenti Major, nei quali ha esordito rispettivamente contro Monfils a Melbourne, Simon al Roland Garros e a Wimbledon, Anderson. A 21 anni, Pouille (73) non nasconde le sue ambizioni e la voglia di maggiore costanza nei suoi risultati che lo porti finalmente al primo titolo sul Tour. Il suo probabile carnefice è niente di meno che Milos Raonic, recente vincitore di Brisbane contro Federer in finale. Pouille lo ha già affrontato nel 2016, la scorsa settimana nei quarti di finale a Brisbane (sconfitto con un doppio 6-4), dopo aver battuto Goffin agli ottavi.
Alexander Zverev – Andy Murray
Come Djokovic-Chung, la prima saga tra Zverev e Murray offre un interessante duello tra generazioni. Da un lato lo scozzese (28), secondo al mondo e due volte vincitore di un Grande Slam; dall’altro il tedesco (18 anni), numero 83 ma che aspira a diventare in breve tempo una stella del tennis del futuro. Altezza statuaria (1,98m), e fisico esile, quello del tedesco che con il tempo sta iniziando a smaltire l’iniziale difficoltà che delinea il passaggio tra il circuito juniores e quello dei professionisti. Il fratello minore di Mischa, ha mostrato i suoi progressi lo scorso agosto, a Washington, avendo battuto Kevin Anderson e Alexandr Dolgopolov. La sua qualità del servizio e la fluidità tecnica può permettergli di vincere un set o più, contro Murray, che, come lo scorso anno, ha deciso di non giocare una competizione ufficiale prima di esordire Melbourne.
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