Circus Preview: Fedovic atto 45, Serena scopre i trucchi di Aga la maga, Kerber tra estasi e psicanalisi

Quando lo scorso 13 Ottobre Albert Ramos-Vinolas sconfisse Roger Federer nel secondo turno del Master 1000 di Shangai, sancendone di fatto la retrocessione dalla seconda alla terza posizione del ranking ATP, i più frettolosi e superficiali analisti celebrarono le esequie ai sogni di 18esimo Slam da parte dello svizzero. A posteriori, però, possiamo affermare che mai scivolone fu più salvifico.

Quando lo scorso 13 Ottobre Albert Ramos-Vinolas sconfisse Roger Federer nel secondo turno del Master 1000 di Shangai, sancendone di fatto la retrocessione dalla seconda alla terza posizione del ranking ATP, i più frettolosi e superficiali analisti celebrarono le esequie ai sogni di 18esimo Slam da parte dello svizzero. A posteriori, però, possiamo affermare che mai scivolone fu più salvifico.

Federer ao 2016

Con la terza posizione in classica, infatti, Federer sarebbe stato costretto ad affrontare Djokovic, nel primo Slam del 2016, in semifinale anzichè nell’atto conclusivo, come accaduto a New York o a Wimbledon. Ripercorrendo il cammino che ha portato l’elvetico a raggiungere le ultime tre finali Slam perse dal serbo, notiamo come Federer abbia sistematicamente fornito la miglior prestazione del torneo proprio in semifinale (contro Raonic e Murray ai Championships, contro Wawrinka agli U.S Open). Incontrare il numero 1 del mondo con un turno d’anticipo, rispetto ai succitati precedenti, potrebbe portare all’elvetico un duplice vantaggio: il primo è di natura fisica, il secondo di natura psicologica.

Novak australia

 

Sia a Londra che a New York, è parsa evidente tutta la tensione che inficiava il gioco di  Federer, figlia della consapevolezza di essere ad un passo dalla conquista dell’agognato 18esimo. Domani l’elvetico, dunque, potrà liberarsi di buona parte delle pressioni che lo hanno attanagliato nelle ultime finali Slam con Djokovic, sprigionando quella leggerezza d’animo con cui spesso è riuscito a ridimensionare lo spauracchio belgradese.

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Le semifinali del tabellone femminile, con ogni probabilità, designeranno l’ennesima finale tra Serena e un’inerme novizia. Nella scorsa stagione Williams tenne a battesimo sia Safarova che Muguruza, rispettivamente nelle finali di Parigi e dei Championships. Stavolta Serenona, sbrigata la pratica Radwanska, sconsacrerebbe la vincente del match tra Kerber e Konta. Tornando alla semifinale della statunitense, ci sentiamo di escludere che la segaligna polacca possa arginare l’impeto di Serena. Negli otto scontri diretti tra le due, Aga è riuscita ad aggiudicarsi un solo set (Wimbledon 2012).

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Molto più affascinante, quantomeno da un punto di vista psicanalitico, la sfida tra Angelique Kerber e Johanna Konta. La tedesca, reduce dalla strabiliante affermazione su Vika Azarenka, ha a disposizione un’occasione che definire irripetibile sarebbe riduttivo. Forse sarà proprio questo l’avversario principale di Angelique. La nerboruta teutonica, infatti, può annoverare una sterminata galleria di sperperi tennistici, generati da un’ansietà spesso incontrollabile. La britannica Konta, attualmente numero 47 del ranking WTA, potrebbe dunque agevolarsi delle spiccate doti masochistiche dell’avversaria.

Questo il programma delle semifinali di domani:

AUSTRALIAN OPEN

Non prima delle h 03.30 italiane

S.Williams- A.Radwanska

Non prima delle h 05.00 italiane

A.Kerber- J.Konta

A partire dalle h 09.30 italiane

N.Djokovic- R.Federer

 

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