Giocare e vincere la settimana prima dell’Australian Open, arma a doppio taglio?

Le parole di Pat Cash, "Giocare, e farlo bene, la settimana prima dell'Australian Open è una condanna a morte" sembrano non trovare riscontro nei fatti. Jack Sock e Gilles Muller tirano un sospiro di sollievo

LE PAROLE – Le parole rilasciate nei giorni scorsi da Pat Cash al The Sydney Morning Herald fanno riflettere. L’ex tennista australiano, vincitore a Wimbledon nel lontano 1985, destano infatti molto scalpore: “Giocare la settimana prima dell’Open d’Australia e farlo bene è una condanna a morte. Chiunque lo fa poi perde ai primi turni”, dice un Pat Cash è particolarmente polemico con il torneo di Auckland. “Giocare e vincere lì è una condanna a morte. Si esce sempre tra il primo e il secondo turno in Australia quasi sempre. Le condizioni sono molto diverse quindi non capisco il motivo per cui i giocatori vogliono ad andare là“, conclude.

I FATTI – Sarebbe ora interessante vedere se l’australiano ha effettivamente ragione ed è supportato dai fatti. Per fare ciò, andiamo indietro nel tempo fino al 2010, cercando di capire se i giocatori approdati alle semifinali dei tornei precedenti gli Australian Open abbiano poi effettivamente deluso nel primo Slam stagionale, come sostenuto da Cash. Per quanto riguarda il circuito maschile è palese la smentita delle accuse dell’australiano, visto che dei 56 semifinalisti ben la metà è riuscita ad arrivare al terzo turno e ben 15 sono arrivati a disputare gli ottavi di finale. C’è da dire che il livello dei tornei precedenti è nettamente inferiore a quello dello Slam, quindi anche i valori in campo possono essere un valido motivo per l’immediata sconfitta.

LA PROFEZIA – Le cose sembrano cambiare se riferite al circuito femminile dove negli ultimi tre anni le cose sono andate esattamente come sostiene Pat Cash. Solo quattro delle 24 semifinaliste sono arrivate alla seconda settimana, e più della metà non hanno superato il secondo turno. Le cose sono andate diversamente nei quattro anni precedenti. Qui di 32 semifinaliste ben 20 sono arrivate agli ottavi, in alcuni casi anche spingendosi oltre, fino a vincere il titolo iridato. Curioso dunque l’andamento delle ultime tre stagioni, in controtendenza con quanto accadeva in passato. Questa stagione cosa ci riserverà in quanto a questa curiosa statistica? Tra Konta, Radwanska, Strycova, Bouchard, Mertens, Fett, Niculescu e Tsurenko, l’impressione è che almeno 3-4 di loro possano arrivare agli ottavi, mentre sembra diversa la situazione in campo maschile, con Sock, Sousa, Muller, Evans, Baghdatis, Johnson, Troicki e Kuznetsov che non sembrano, se non in sporadici casi ed exploit, in grado poter arrivare a giocare nella seconda settimana di Slam. Staremo a vedere, ma attualmente le parole di Cash non sembrano supportate dai fatti, per la gioia di Sock e compagnia vincente.

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