US Open bollenti: fioccano i ritiri

Caldo asfissiante a New York: numerosi i ritiri nei primi turni dello Slam per via delle temperature infernali della Grande Mela.

Le prime giornate di questi US Open son caratterizzate da un caldo infernale che ha portato al ritiro diversi giocatori costringendo la federazione a correre ai ripari introducendo anche per gli uomini la Heat Policy.

Questa regola finora era esclusivamente per il circuito Wta, e prevede che in condizioni climatiche particolarmente ostili, possano esser chiesti 10 minuti di pausa tra secondo e terzo set ed è una regola in vigore dal 1992.

Sette ritiri nei primi turni dello Slam dovuti alle condizioni atmosferiche che hanno reso New York un forno a cielo aperto, con picchi di 39-40°C e umidità attorno al 50% tanto da spingere l’Atp ad introdurre uno stop discrezionale tra terzo e quarto set della durata di 10 minuti.

Chris Widmaier, portavoce della USTA (la federazione tennistica statuintense) ha reso noto che non è una vera regola scritta ma piuttosto un provvedimento fino a fine torneo, dove ogni caso sarà valutato a seconda della situazione.

Stefano Travaglia
Stefano Travaglia

Il nostro Stefano Travaglia ha lasciato il campo barcollando, ritirandosi nel match contro Hurkacz ed ha fatto una flebo per reintegrare i liquidi persi.

“Mi girava la testa, una brutta sensazione – ha raccontato il marchigiano – ho provato a continuare, ma in quelle condizioni non aveva senso proseguire, rischiavo solo di peggiorare le mie condizioni. Avevo i crampi ed ero disidratato. I dieci minuti di stop? Bisogna mettere tutti nelle stesse condizioni. Tutti dobbiamo giocare con le stesse regole, quindi se ci devono essere i dieci minuti di riposo tra terzo e quarto set devono deciderlo al mattino visto le previsioni meteo le conoscono bene. Inutile farlo dopo che ci sono stati già quattro ritiri… Noi giocatori meritiamo più rispetto, siamo persone non cose. Così è folle”.

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E’ andata meglio a Novak Djokovic, all’esordio ha faticato non poco contro Marton Fucsovics e a detta sua la pausa tra terzo e quarto set è stata una benedizione.

Voglio ringraziare lo Us Open per averci concesso questa pausa – ha detto – ne avevamo entrambi bisogno, anche se negli spogliatoi non ci è stato permesso di parlare con i membri del nostro team. Eravamo nudi, uno accanto all’altro, nelle vasche ghiacciate dopo aver lottato per tre set. Devo dire che è stata una bella sensazione!”.

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I giocatori che hanno dovuto abbandonare anzitempo il campo son stati Auger-Aliassime che ha un vecchio problema di tachicardia e ha dovuto cedere il passo all’amico Denis Shapovalov, David Ferrer nel derby con Rafa Nadal, poi Copil, Leo Mayer, Berankis.

Le previsioni dicono ancora gran caldo ma lieve miglioramento: speriamo che nessuno si faccia male.

 

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