Alla scoperta del mondo dei Challenger

Con la partecipazione di tennisti già affermati, alla ricerca della migliore condizione, e di giovani in rampa di lancio verso il circuito maggiore, il mondo dei Challenger sta catturando sempre più interesse ed attenzione da parte degli appassionati.

Da sempre considerati “tornei minori”, come è normale e giusto che fosse, visti i montepremi più ridotti, ed il minor numero di punti messi in palio, i tornei del circuito Challenger si stanno rivelando più che mai avvincenti e meritevoli di attenzione, grazie soprattutto al livello dei partecipanti, sempre più alto.

I partecipanti dei Challenger potrebbero comodamente essere suddivisi in due grandi categorie: da una parte i giovani, e gli emergenti, che si affacciano, o quantomeno cercano di raggiungere i palcoscenici più prestigiosi dei tornei Atp, e utilizzano appunto i Challenger per racimolare i punti necessari per avvicinare il traguardo della top 100, da sempre considerato lo spartitraffico fra i grandi giocatori, e gli incompiuti, e che soprattutto dà l’ accesso ai main draw dei tornei maggiori; dall’ altra parte troviamo i veterani, o i nobili decaduti, ovvero tutti quei giocatori che hanno assaporato le classifiche e gli scenari più prestigiosi, ma che per poca continuità, o per il susseguirsi di problemi di carattere fisico, non hanno saputo confermarsi e mantenersi.

Fra gli esempi più rilevanti di questo 2017, troviamo il francese Mannarino: capace in carriera di arrivare fino alla ventisettesima posizione del Ranking, dopo un periodo di crisi di risultati, il transalpino ha iniziato la stagione con due successi nel circuito Challenger, che gli hanno permesso di ritrovare quella fiducia che sembrava smarrita, e che dopo un ottimo torneo di Wimbledon si è saputo rilanciare fino alla quarantesimo posizione.

Analogo il caso di Janko Tipsarevic, più vvolte costretto a risalire la china, dopo infortuni e squalifiche, grazie al “purgatorio” dei Challenger è sempre riuscito a risollevarsi. Numerosi anche i cosiddetti Next Gen che hanno saputo affermarsi nonostante la giovane età: è il caso dei vari Auger Aliassime, Shapovalov, Kuhn, e Santillan, che hanno saputo cogliere le prime affermazioni, nonostante siano al di sotto della soglia dei vent’ anni di età.

Anche gli italiani sono spesso protagonisti di questi tornei, fra tutti come non citare Fabbiano e Giannessi, che sono riusciti a migliorare il proprio best ranking, e a raggiungere la tanto ambita top 100, oppure Simone Bolelli, che dopo l’ ennesimo infortunio, che lo ha fatto precipitare oltre alla trecentesima posizione, sta lentamente ritrovando il gioco e le posizioni che più gli si addicono.

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