2015: un Seppi nuovo di zecca

Il 2015 di Andreas Seppi propone uno dei più promettenti inizi di stagione dell'altoatesino, con un miglioramento che appare piuttosto evidente

Il 2015 di Andreas Seppi propone uno dei più promettenti inizi di stagione dell’altoatesino, con un miglioramento che appare piuttosto evidente non solo sul piano dei soli risultati, ma soprattutto se osserviamo il suo tennis, che alla non più tenera età di 31 anni, sembra arricchito di alcune novità tecniche. Andiamo con ordine, partendo dal dato statistico.

Nei primi due mesi del 2015 Andreas ha giocato a Doha (semifinale), quindi Sidney (1T), l’ottimo AO di Melbourne (ottavi con mp), quindi Zagabria (finale), Rotterdam (2T) e Dubai (1T). Diamo un’occhiata ai suoi avversari: ha sconfitto un top player come Federer (#2), un top 30 come Mayer (#29) e poi giocatori di tutto rispetto quali Chardy (#34), Sousa (#50), Granollers (#51), Istomin (#65), Berankis (#75), Dodig (#96), Haase (#102), tutta gente in grado di aver best rankings migliori nel recente passato o che sarà in prospettiva capace di migliorarli (come Berankis, ad esempio). Da chi ha perso? Berdych (# 8), Gasquet (# 27, ma ex top ten e non per un giorno), Garcia Lopez (#26), Kyrgios (# 37, per ora), Pospisil (# 63, altro prospetto in crescita).

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Eccetto l’ultimo, si tratta sempre di giocatori con classifica migliore di quella di Andreas (alla data in cui hanno giocato) e con due di loro ha rischiato di portarla a casa, “tirando” la partita fino alla fine, specie con Berdych a Rotterdam e con Gasquet questa settimana a Dubai, per tacere del match con Kyrgios a Merlbourne. In pratica ha sempre vinto con giocatori alla sua portata e ha perso con giocatori un po’ più avanti in classifica, eccetto che con Federer e Pospisil, il quale ha però ampie possibilità di non essere in quella posizione alla fine del 2015 ma più avanti. Undici vittorie contro sei sconfitte, maturate tutte sul duro indoor o outdoor.

Se confrontato con il saldo finale del 2014, ovvero di 30 vittorie contro 34 sconfitte, al netto della vittoria di Ortisei che gli ha fruttato 5 vittorie che hanno migliorato un bilancio decisamente negativo, il dato di questi primi due mesi del 2015 è già ampiamente in positivo. Ma i miglioramenti dei quali i numeri, ranking compreso, con classifica che passa da #45 a #35, sono consequenziali alle novità tecniche che con Sartori sono stati capaci di inserire nel tennis del nostro giocatore.

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Intanto il servizio: molto più incisivo, aumentato il numero degli aces ma soprattutto migliorata clamorosamente la reddività della prima di servizio, sempre superiore al 70 % nelle partite vinte con punte dell’84 % contro Dodig, tra l’altro uno che in doppio si disimpegna in modo eccellente, con ottime percentuali in risposta. Un servizio che propone anche più variazioni di direzioni, in grado quindi di non fornire troppi punti di riferimento al suo avversario in risposta, fatto che invece caratterizzava il 2014 di Andreas, che nonostante buone percentuali, spesso era costretto a giocare molti punti da fondo anche mettendo la prima di servizio in campo, senza quindi guadagnare punti “facili”.

Ancora: il dritto. Seppi ha sempre avuto in questo fondamentale il suo tallone d’Achille. Ottimo incontrista, va sempre in difficoltà nei casi di variazione di ritmo, specie sulla terra battuta, e comunque quando incontra avversari che non gli concedono la possibilità di giocare su ritmi costanti. In questo 2015 Andreas appare dotato di un dritto capace di far male da diverse posizione del campo, sia lungo-riga che incrociato, colpo diventato vincente anche nelle occasioni in cui l’altoatesino è costretto a tirarlo con i piedi fuori dalla riga di fondo e senza poter sfruttare la velocità di palla del colpo del suo avversario.

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Compiere questo upgrade all’età di 31 anni non è affatto semplice, perché richiede una grande attitudine al lavoro, motivazioni che per un giocatore che ha fatto la carriera di Andreas possono essere molto difficili da trovare. Ma a prima di tutto serve umiltà, voglia di lavorare in campo per spostare i propri limiti più in avanti. Infine l’attitudine: Seppi è sempre stato un giocatore molto affidabile in campo, sempre “focused” anche nelle situazioni più difficili.

Quest’anno appare molto più determinato ad imporre il proprio tennis senza attendere gli sviluppi del match, quasi subendo la tattica del suo avversario, specie nei primi games del match, quando era spesso chiamato a partenze ad handicap. Un Seppi più propositivo, anche più propenso a venire a rete ad incassare il punto, nonostante il gioco di volo resti ancora non soddisfacente se rapportato alla qualità espressa da fondo. Queste novità, questa nuova attitudine offensiva di Andreas tratteggiano un quadro anche più divertente del suo tennis, per solito monocorde e non particolarmente accattivante, specie per un pubblico diventato più esigente anche sotto il profilo dello spettacolo a discapito della redditività, della quale Seppi resta un ottimo alfiere. Con queste premesse, che ci consegnano un giocatore nuovo, ci aspettiamo un 2015 in crescita, che riporti Andreas tra i primi 20 giocatori del ranking, un posto che merita ampiamente.

Di Alberto Maiale

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