Atp Monte-Carlo: Medvedev sorprende Djokovic, è in semifinale contro Lajovic

Saranno Dusan Lajovic e Daniil Medvedev a contendersi un posto per la finale di Pasqua del Masters 1000 di Monte-Carlo. Il serbo ha spento i sogni dell'azzurro Lorenzo Sonego, mentre il numero 14 del mondo ha sconfitto il due volte campione del Principato, ancora troppo lontano dalla sua miglior condizione.

Sono ancora in corso i quarti di finale del Masters 1000 di Monte-Carlo, terzo torneo di categoria del 2019, il primo sulla terra rossa: nella prima parte del programma, dopo la vittoria di Dusan Lajovic, che ha infranto in due set il sogno di Lorenzo Sonego, è arrivata una clamorosa sorpresa con l’eliminazione del numero 1 del mondo Novak Djokovic, sconfitto in tre set dalla testa di serie numero 10, il russo Daniil Medvedev. Negli altri due quarti di finale, nella parte bassa del main draw, Rafael Nadal affronta Guido Pella, mentre i tifosi italiani attendono Fabio Fognini, che sarà protagonista dell’ultimo match di giornata insieme al croato Borna Coric.

 

LAJOVIC b. SONEGO 6-4 7-5 – Anche oggi, nel primo match in programma sul Court Rainier III, Lorenzo Sonego è sceso in campo con le migliori intenzioni, profondendo il massimo impegno. Dusan Lajovic, però, è stato più costante in tutte le fasi del gioco e a differenza dell’azzurro è riuscito a sfruttare tutte le sue armi per capitalizzare, contrariamente al torinese, le occasioni avute. Il punteggio di 6-4 7-5 parla infatti di una partita decisa su pochissimi punti, in cui tuttavia Sonego ha dovuto sempre rincorrere nello score, senza mai dare l’impressione di poter prendere il controllo delle operazioni. Equilibrata è stata la prima parte del set iniziale: tutto è cambiato dal sesto game, dove è arrivato il primo rimpianto per il numero 96 del mondo. A concedere la prima palla break nel match è stato infatti il serbo, graziato poi dal proprio avversario con una esagerata risposta di diritto terminata fuori. La chance sprecata ha contribuito a far girare il primo parziale a favore di Lajovic, più lucido nel game successivo, bravo prima ad arrivare sulla palla corta non perfetta di Sonego, e poi, a differenza di quest’ultimo, ad incidere sin dalla risposta sulla palla break, chiudendo col diritto che lo ha portato avanti sul 4-3, prima di incamerare definitivamente il primo set tenendo bene i due successivi turni di battuta. Sembrava tutto finito dopo il primo game del secondo set, quando con tre errori non forzati Sonego si è ritrovato subito di un break, e invece il suo merito più grande è stato quello di sapersi scuotere, nonostante un avversario più incisivo soprattutto sulla diagonale di diritto e con un servizio in grado di procurargli molti più punti gratuiti. Nel sesto gioco infatti è arrivato l’unico vero passaggio a vuoto di Lajovic, che ha restituito il break di vantaggio con altrettanti errori. Da applausi è stato l’atteggiamento di Sonego una volta ristabilita la parità. Perché la sua potenza ha inciso come non mai proprio dal 3-3, ma alla fine non è bastato e tutto, sul più bello, si è rotto: sul 5-4 in risposta, il piemontese ha infatti commesso un fatale errore di rovescio che gli avrebbe consegnato il secondo set, ma poi il ragazzo di Belgrado. non ha concesso più nulla ed è risalito sul 5-5. La beffa finale è arrivata nell’undicesimo game, con la testa forse ferma ancora su quel rovescio e Lajovic che ha prima sfruttato gli errori dell’avversario e poi è volato a servire per il match con una grande stop volley vincente. Un tennis con meno margine oggi quello di Sonego, che commette più errori, mette in campo il 56% di prime e con la seconda realizza al 48%. Lajovic invece vince 33 punti su 42 con la prima e con la seconda chiude in positivo.

MEDVEDEV (10) b. DJOKOVIC (1) 6-3 4-6 6-2 – Il verdetto più clamoroso, tuttavia, è stato quello venuto fuori dal secondo match di giornata, quando dopo 2 ore e 22 minuti, Daniil Medvedev ha fermato la corsa di Novak Djokovic col punteggio di 6-3 4-6 6-2. È apparso ancora nettamente indietro di condizione il numero 1 del mondo, protagonista di un primo set davvero da dimenticare, in cui è rimasto vittima dei colpi di Medvedev, bravissimo a prolungare anche gli scambi, in cui Djokovic ha superato i 20 gratuiti. Qualcosa è cambiato ad inizio secondo set, in cui il serbo sembrava poter tornare ad accelerare da fondo campo, costringendo ad una posizione ben più arretrata il numero 10 del torneo. Ha spesso utilizzato anche il drop shot Djokovic, che ha evidenziato il netto calo dell’avversario dal punto di vista psicofisico, sia per la lentezza in cui faticava ad avvicinarsi alla rete e sia, certamente, anche per le scelte prese una volta a ridosso di essa. Con un game da campionissimo, nel terzo game, il numero 1 del mondo ha ottenuto il break di vantaggio, conservato poi fino alla fine del parziale. Dall’inizio del quarto game, fino all’inizio del set decisivo, per 33 minuti, Djokovic è riuscito a smistare la palla, e a far correre a vuoto il proprio avversario. Pareggiati i conti, il calo mentale e fisico del classe 1987 è stato improvviso, mentre Medvedev riprendeva invece a non sbagliare, grazie alla poca profondità dell’avversario e al numero, nuovamente spropositato, di regali da parte sua. Poco concentrato il 15 volte campione Slam, il cui obiettivo dichiarato è ora prepararsi al meglio per il Roland Garros, ma le pause mentali durante il match sono ancora troppe per valutare bene la situazione. Il numero 14 Atp mette in campo la prima solo una volta su due, ma Djokovic non risponde aggressivo come suo solito, è passivo, e Medvedev vince ben 28 punti su 40 con la prima e 26 su 42 con la seconda.

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