Binaghi: “Nel 2018 le NextGen Finals si giocheranno al Palalido”

Si sono da poco concluse le ATP NextGen Finals, prima edizione assoluta promossa dalla Federtennis e giocata a Milano. L'evento ha avuto un buon successo di pubblico e ha garantito visibilità a molti giovani, più noti e meno noti, oltre ovviamente a vari NextGen azzurri. Per il 2018 verranno completati i lavori al Palalido, dove verrà spostata stabilmente la competizione.

Sul campo ha vinto il coreano Chung, ma ad aver vinto davvero è l’evento stesso. Angelo Binaghi, presidente della Federtennis, non può che essere soddisfatto per una manifestazione che ha attirato molta attenzione su di sé. Tanti i buoni risultati di questa prima edizione: dal ritorno economico, alla partecipazione del pubblico, alle nuove regole, fino anche al ruolo nobile per cui è stata messa in piedi tutta la manifestazione, la visibilità per tanti giovani che aspirano all’Olimpo del tennis mondiale.

Per rendere l’evento ancora più grande e importante, dall’anno prossimo verrà spostato al Palalido, attualmente ancora in attesa di completamento.

“Siamo in Fiera temporaneamente, in attesa che il Palalido venga completato. L’investimento fatto dovrà trovare il pareggio di bilancio a breve, e poi creare utili. Fino a quel momento non si potrà assolutamente parlare di scommessa vinta. I costi quest’anno sono stati elevatissimi. Sono contento di quello che il nostro team, ormai rodato da anni di Foro Italico, Davis e Fed Cup, è riuscito a creare nella Fiera. Ma c’è un equilibrio da trovare in fretta per fare in modo che il prodotto possa avere un futuro.”

Altro aspetto importante legato al torneo è la sperimentazione di nuove regole, che rendano il tennis più rapido e appetibile: “Le nuove regole sono tutte interessanti, le promuovo senza riserve. In particolare togliere i giudici di linea e sostituirli con il sistema Occhio di falco permanente mi pare una novità da introdurre subito. Così come lo shot clock, che di fatto va nella stessa direzione, ovvero rendere automatico qualcosa che già esiste, il tempo di 25 secondi tra un punto e l’altro. Mi piacerebbe vedere applicati pure il no-ad, il no-let e il coaching. Il tennis è rimasto fermo molto a lungo e adesso qualche cambiamento se lo può permettere.”

In campo poi si sono mossi quelli che quasi sicuramente saranno i campioni di domani. Binaghi è rimasto molto soddisfatto dai partecipanti, sia da quelli che hanno già calcato palcoscenici internazionali, sia da quelli che non lo hanno ancora fatto: “il migliore di tutti a mio parere è uno che non è neanche arrivato in semifinale, ossia il canadese Denis Shapovalov. Ma io sono particolarmente contento di aver ritrovato un giocatore come Gianluigi Quinzi, che pareva addirittura doversi fermare e interrompere la carriera da professionista. Sarà utile al tennis italiano come lo sono stati Seppi e Fognini. E da qui ha ricavato una buona dose di fiducia, che adesso dovrà coltivare con l’aiuto di un ottimo allenatore come Fabio Goretti.”

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