Cecchinato sesto miglior tennista italiano di sempre per best ranking

Con la splendida vittoria di ieri a Buenos Aires, il palermitano è da oggi il n. 17 del mondo, sesto miglior tennista italiano di sempre per best ranking. Superati Seppi, Gaudenzi e Camporese

Marco Cecchinato è da oggi il nuovo n.17 del ranking ATP. I 250 punti ottenuti con la vittoria di ieri del torneo di Buenos Aires hanno permesso al 26enne palermitano di scavalcare in classifica Roberto Bautista Agut, da oggi al n. 18, e di issarsi alla posizione n. 17 con ben 2091 punti, subito a ridosso di Fabio Fognini, sceso da oggi al n. 16.

Oltre a godersi il terzo titolo ATP conquistato su tre finali giocate in meno di un anno, da oggi Cecchinato può anche fregiarsi di essere diventato il sesto tennista italiano più forte di sempre, almeno se si guarda il best ranking. Fino alla settimana precedente Ceck, con un best ranking di n. 18, divideva la posizione con altri tre tennisti azzurri: Andreas Seppi, Andrea Gaudenzi e Omar Camporese; ma con oggi il palermitano stacca i suoi connazionali e si issa da solo al sesto posto fra i migliori tennisti italiani di sempre per best ranking. Ecco la classifica aggiornata, limitata alle prime 10 posizioni:

Posizione Nome Best Ranking
1 Nicola Pietrangeli n.3
2 Adriano Panatta n.4
3 Corrado Barrazzutti n.7
4 Paolo Bertolucci n.12
5 Fabio Fognini n.13
6 Marco Cecchinato n.17
7 Andreas Seppi n.18
8 Andrea Gaudenzi n.18
9 Omar Camporese n.18
10 Francesco Cancellotti n.21

Un sesto posto decisamente meritato, anche considerando il numero di tornei vinti. Con Buenos Aires 2019, infatti, Cecchinato rimpingua il proprio bottino portandosi a 3 titoli ATP vinti su 3 finali (dopo Budapest e Umago 2018), eguagliando così sia Andreas Seppi che Andrea Gaudenzi, anche loro con 3 titoli vinti su 9 finali disputate, e facendo meglio di Omar Camporese, che invece ha due titoli su tre finali disputate.

Le buone notizie sono anche che, non è affatto detto che Cecchinato sprofondi in classifica dopo il Roland Garros, qualora non dovesse ripetere, nello Slam parigino, la fantastica prestazione del 2018. Infatti, questo è un periodo in cui il palermitano ha pochissimi punti da difendere rispetto ad un anno fa (quando di questi tempi ancora giocava tornei Challenger); i 250 punti conquistati a Buenos Aires sono infatti punti d’oro, e questa settimana Marco gioca l’ATP500 di Rio de Janeiro su terra rossa, dove potrebbe ancora, visto lo stato di forma attuale, cogliere punti preziosi,  prima di trasferirsi negli States per il Sunshine double Indian-Wells/Miami. E anche la stagione all’aperto in Europa su terra battuta, che porta direttamente al Roland Garros (e in cui è incluso il torneo 250 di Budapest, vinto da Cecchinato l’anno scorso), potrebbe offrire al 26enne siciliano un’ottima occasione di far punti, anche solo perchè Marco avrebbe accesso diretto al Main Draw di tornei Masters 1000.

Quindi, in sostanza, Cecchinato, qualora guadagnasse abbastanza punti da questa parte di stagione, potrebbe “cadere in piedi” anche in caso di una eliminazione precoce al Roland Garros; cosa che, ovviamente, ci auguriamo che non succeda. Il livello di gioco espresso e di forma mostrato da Marco nella capitale argentina, e specialmente la lezione di tennis inflitta in finale ieri a Diego Schwartzman, ci fanno ben sperare per il prosieguo della stagione.

24 comments
  1. Anche se il terzo posto di Pietrangeli è molto discutibile visto che all’epoca il ranking ufficiale non esisteva affatto e inoltre nelle classifiche elaborate da alcuni giornalisti, i professionisti non venivano considerati

    1. Andrea Cherchi hai ragione, avrei dovuto precisarlo nella tabella, il n.3 al mondo di Pietrangeli e’ stato assegnato da una classifica stilata dal giornalista inglese Lance Tingay, tutti gli altri invece hanno un best ranking secondo la classifica al computer nell’era Open 🙂

    2. Gabriele Congedo Ma se tieni conto di Pietrangeli allora devi tener conto anche di De Stefani e De Mopurgo che furono classificati come Top Ten tra la fine degli anni 20′ e la metà degli anni 30’…(De Stefani Numero 9 e De Mopurgo n. 8)

    3. Gabriele, anche i due tennisti di Fiume (Cucelli e Sirola) ebbero valutazioni simili a quelle di Fognini e Bertolucci, se non di più. Però non diciamolo a Pietrangeli che a questo n.3 (in assenza di Pro…) ci tiene parecchio…

    4. Il Terzo Posto di Pietrangeli è parecchio edulcorato perchè all’epoca tra i Professionisti c’erano almeno 5-6 giocatori oggettivamente più forti di lui…mentre le valutazioni di De Stefani e De Mopurgo sono abbastanza verosimili in quanto all’epoca il professionismo non aveva ancora ben attecchito…c’era il solo Bill Tilden in procinto di passare Pro (poi raggiunto da Ellsworth Vines, Fred Perry e Donald Budge solo nella seconda metà degli anni 30’…)

    5. Andrea Cherchi Beh…Pietrangeli, per risultati, è stato forse il miglior giocatore su terra rossa del periodo 1957-1965…considerando che la maggior parte dei Fuoriclasse Professionisti erano giocatori da erba, credo che contro di loro sul rosso avrebbe potuto giocarsela (non è un caso che Kramer lo voleva nel suo Circuito…). Magari non due, ma un Roland Garros, anche con Hoad, Rosewall, Cooper e compagnia bella…avrebbe potuto conquistarlo…

    6. Non lo sapremo mai, purtroppo: Rosewall vinse per esempio nove French Pro (di cui 4 o 5 sulla terra): c’era anche gente come Hoad, Sedgman, Trabert, Gonzales, Gimeno che otteneva risultati sulla terra. Certo avrebbe potuto vincere, ma sarebbe stata durissima. Non voglio certo sminuire Pietrangeli…

  2. Cecchinato sulla terra rossa gioca veramente bene. La palla viaggia veloce e angolata, un tennista nel pieno della sua maturazione tecnica e fisica, può fare molto bene nel resto della stagione.

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