Cemento bollente – Al via la stagione americana del circuito tra lotte al vertice e astri nascenti

Sarà un cemento più che mai bollente sotto i piedi dei nostri idoli con la racchetta. La stagione americana è infatti iniziata in questi giorni, in attesa di entrare nel clou.

Sarà un cemento più che mai bollente sotto i piedi dei nostri idoli con la racchetta. La stagione americana è infatti iniziata in questi giorni con il Citi Open di Washington (Atp 500 e Wta) e il torneo di Stanford (solo Wta). Un assaggio, un aperitivo, in attesa di entrare nel clou. Ci si avvicina all’ultimo Slam dell’anno, lo Us Open, non senza però passare prima da appuntamenti imperdibili, come i Master 1000 di Toronto e Cincinnati per gli uomini e Montreal, Cincinnati e New Heaven per le donne. Un’occasione per alcuni di cercare il riscatto e per altri di cercare conferme.

Circuito WTA
Nei tornei femminili nulla è scontato. Il lento declino di Serenona Williams, guardando le sue ultime uscite, sembra abbia avuto una netta accelerazione. La pessima figura rimediata a Wimbledon e le preoccupanti condizioni fisiche mostrate agli appassionati di tutto il mondo suggeriscono che sia arrivato il momento per lei di abdicare al trono Wta. Mai come oggi la sua classifica è bugiarda ma non si può non considerarla tra le favorite. Certo sarà dura per lei difendere i tanti punti conquistati lo scorso anno con le vittorie allo Us Open e in Canada e la finale di Cincinnati. Intanto ricomincerà a tastare il terreno di gioco in quel di Stanford, dove sono presenti tante big.

Tutti si aspettano una grande Kvitova, tornata ad altissimi livelli con la vittoria sull’erba londinese. Sarà lei probabilmente l’avversaria da battere, almeno in questo periodo dell’anno. Così come la stella nascente Bouchard, fresca del suo best ranking al n. 7, in cerca del suo primo acuto in uno Slam, sfiorato più volte quest’anno. La canadese ha dimostrato di avere ancora margini di miglioramento, di essere constante nel rendimento e soprattutto di sapersi adattare a tutte le superfici. In questo 2014 sta facendo grandi cose e nella Rogers Cup di Montreal avrà, com’è ovvio che sia, tutto il pubblico dalla sua parte. Sono proprio le due finaliste dei Championships a partire da favorite.

Oltre anche alla coriacea Halep, naturalmente, alla cinese Na Li e all’indomabile Sharapova. Anche per la rumena il 2014 finora è stato ricco di soddisfazioni che l’hanno fatta salire sino al terzo posto nel ranking. Lo scorso anno a Flushing Meadows venne sconfitta agli ottavi di finale da una straordinaria Flavia Pennetta. Quindi, dovesse migliorare quel piazzamento, guadagnerebbe preziosi punti in classifica, potendo insidiare così il secondo posto della Na Li, uscita in semifinale nel 2013 e non in grandi condizioni in questi ultimi mesi. Ma sappiamo come la cinese prediliga il cemento e la vittoria ai passati Australian Open ne sono una conferma. La siberiana, invece, ha dimostrato quest’anno di essere più da terra che da superficie veloce ma la sua voglia di vincere e la sua determinazione sono proverbiali per cui potrebbe regalarci delle sorprese.

Difficile invece aspettarsi risultati dalle varie Azarenka, non ancora al 100% dopo il rientro dall’infortunio al piede, Radwanska, troppo incostante, Jankovic e Cibulkova. Mine vaganti nel Nuovo continente potrebbero essere la tedesca Petkovic, reduce dalla vittoria a Bad Gastein, ulteriore conferma della sua rinascita in questo 2014 dopo il buon risultato al Roland Garros, l’ex numero 1 Wozniacki, le cui pene d’amore sembra le abbiano giovato almeno in termini sportivi, la Stephens, che gioca in casa e deve dimostrare al mondo di essere una certezza, e le ceche Safarova e Zahlavova Strykova, in gran spolvero quest’anno.

Per i nostri colori è lecito sperare in Roberta Vinci, in splendida condizione, e in Flavia Pennetta che in America fa sempre bene e agli Us Open dovrà difendere la semifinale dell’anno scorso. Difficile che facciano molta strada Errani, Schiavone e Knapp. La mina vagante italiana è, manco a dirlo, Camila Giorgi. Anche lei può essere una speranza, ma è molto probabile che possa tramutarsi in delusione.

Circuito ATP
Tutt’altro discorso per quanto riguarda gli uomini. La stagione sul cemento americano sarà molto probabilmente ancora una volta lo scenario dello scontro tra Djokovic e Nadal. Nole parte da favorito: reduce dalla conquista dei Championships ha ritrovato la solidità dei tempi migliori. Per lo spagnolo, al contrario, la strada è più in salita. Sarà infatti costretto a difendere i punti guadagnati lo scorso anno nel trittico Toronto, Cincinnati e Flushing Meadows. Rafa è uno dei pochi nell’era open ad aver vinto tutti e tre i tornei di fila.

Un gradino sotto troviamo Federer, autore sin qui di una delle migliori annate negli ultimi tempi. Lo svizzero ha dimostrato di avere ancora tanta sete di vittorie e in America farà da terzo incomodo tra il serbo e il maiorchino. C’è molta curiosità nel vedere all’opera i campioni del domani. Raonic e Dimitrov avranno il compito di confermarsi ad alti livelli e dimostrare che il gap con i big si è assottigliato ulteriormente. Non sarà facile, ma la loro definitiva consacrazione passerà inevitabilmente dai campi americani. Si aspetta invece il riscatto da chi ha deluso nelle ultime uscite, come Wawrinka, che dovrà confermarsi sul cemento dopo la vittoria nello Slam australiano, e come Murray, strapazzato nello Slam di casa dall’astro nascente Dimitrov.

E naturalmente aspettiamo con ansia il teenager australiano Kyrgios, capace di sorprendere tutti a Londra eliminando in serie Gasquet e Nadal. Lui sarà la vera mina vagante del Summer Slam sul cemento. Senza dimenticare il sempreverde Ferrer, il talentuoso Dolgopolov, il genio e sregolatezza Gulbis, il coriaceo Nishikori, il rinato Cilic, il padrone di casa Isner, l’elegante quanto efficace Gasquet e il potente Tsonga. Sarà sicuramente una stagione ricca di spunti per tastare il polso al circuito maschile. Sarà forse più equilibrata rispetto allo scorso anno ma alla distanza con ogni probabilità la spunteranno i soliti noti. Staremo a vedere.

Per quanto riguarda gli italiani le speranze sono davvero ridotte al lumicino. Seppi sta scendendo sempre di più in classifica, segno di uno stato di forma non certo esaltante, mentre Fognini è ancora prigioniero delle sue stesse intemperanze e tutto lascia pensare che non avrà la necessaria serenità per far bene. Se poi pensiamo che a settembre l’Italia dovrà far visita alla Svizzera di Re Roger per la semifinale di Coppa Davis, è plausibile ritenere che la testa dei nostri sarà concentrata soprattutto su quell’obiettivo. E giustamente anche. Quando ci ricapita?

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