Del Potro lascia coach Darvin

Del Potro via twitter annuncia che Franco Davin, suo coach storico, non lo seguirà più. Una notizia per molti versi sorprendente, cosiderando che il rapporto tra i due era di grande stima e amicizia, oltre che vincente, avendo portato nel 2009 alla vittoria dell'US Open.

L’annuncio, via Twitter, della separazione tra Juan Martin Del Potro e Franco Davin è stata per molti osservatori una sorpresa.

In effetti, solo un mese fa, quando Del Potro si sottoponeva all’intervento chirurgico che ha rimandato ancora una volta a data da destinarsi il suo ritorno al mondo del tennis giocato, Franco Davin era con lui negli Stati Uniti, al suo fianco. Come sempre.

E da questo punto di vista non si può che parlare di sorpresa, o quanto meno di decisione inusuale.

Va da sé che soltanto i protagonisti conoscono la verità, fatte salve le parole di circostanza che il bon ton rende necessarie, quali “auguro a David e Martiniano (Orazi, il preparatore atletico che lavora con Davin) ogni successo” eccetera eccetera.

In questa sede possiamo provare a fare qualche considerazione però.

Delpo+cen

La prima, a nostro modo di vedere più ovvia ma non per questo necessariamente vera, è che di fatti da due anni Del Potro è fermo. I suoi rientri sono sempre stati difficoltosi e poi problematici. Può darsi, con buona probabilità, che alla luce dell’assenza di una data anche solo ipotetica che consenta al giocatore argentino di rientrare, ci sia stato un gentlemen’agreement che porti i due alla separazione. Il primo in attesa di provare l’agognato rientro, il secondo libero di allenare qualche altro giocatore. Non dimentichiamo che per entrambi c’è anche l’aspetto economico da non sottovalutare, oltre che quello tecnico ed umano.

Una seconda ipotesi, più fantasiosa ma anch’essa con un qualche fondo di verità, potrebbe far pensare ad una separazione motivata da decisioni proprio tecniche, quali quelle di cambiare rovescio, e passare, sorprendentemente, a quello ad una mano, proprio per ovviare al problema del polso sinistro. Ipotesi piuttosto improbabile, perché un tennista maturo, tecnicamente solido al punto da vincere uno slam e insidiare tutti i più forti (anche “quei quattro là davanti”) difficilmente si metterebbe a modificare un colpo così importante, con tutte le incognite tecniche del caso.

La verità verrà presto fuori: augurando a Del Potro un rientro quanto più ravvicinato nel tempo possibile, vedremo se Franco Davin (coach che porta in bacheca ben due slam vinti in panchina, con Gaston Gaudio e per l’appunto con Del Potro) si accaserà con un nuovo giocatore, svelando il mistero di questa separazione.

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