Del Potro: vorrei ma non posso

Il tennista argentino è ancora una volta fermo ai box a causa di un nuovo infortunio a posto. Ma Delpo ha davvero il potenziale per competere con i Big nell'arco di un'intera stagione?

L’inizio di stagione fino a questo momento si è rivelato molto positivo per diversi Top players che aspirano a interrompere il lungo dominio di Nadal e Djokovic degli ultimi mesi. Stan Wawrinka è riuscito a vincere il suo primo Slam imponendosi proprio sui primi 2 giocatori al mondo e Berdych, nonostante la sconfitta prematura a Indian Wells, ha iniziato molto bene il suo 2014 raggiungendo la semifinale a Melbourne, la finale a Dubai e portandosi a casa il torneo di Rotterdam. Parole di elogio vanno spese anche per Roger Federer, al momento forse il tennista più in forma del circuito.

Chi invece non poteva iniziare l’anno nel peggiore dei modi è Juan Martin Del Potro. “Non posso essere il giocatore che vorrei” è la dichiarazione rilasciata da Delpo nei giorni scorsi dopo l’ennesimo infortunio al polso sinistro, che a questo punto rischia di condizionare pesantemente la prima parte della stagione.

Fino al successo di Wawrinka in Australia gli ultimi 35 tornei dello Slam sono stati aggiudicati da Federer (13), Nadal (13), Djokovic (6), Murray (2) e infine Del Potro con il suo unico successo agli US Open 2009. L’argentino è stato l’unico tennista in grado di spezzare l’egemonia dei Big 4 degli ultimi anni, ma i tanti infortuni subiti ne hanno profondamente limitato la carriera e i successi. I rimpianti sono tanti riconsiderando il gioco espresso da Delpo nell’estate 2009 in cui giocò in maniera incredibile a New York demolendo Nadal in 3 set e vincendo una battaglia di 5 set contro Federer, all’epoca forse al top della forma.

L’infortunio al polso destro di inizio 2010 gli ha tolto un anno tennistico, ma l’argentino è stato bravo a ricostruirsi una classifica importante e tornare a competere con i big. Il 2013 in particolare aveva visto prima Delpo raggiungere una finale in un Master 1000, proprio a Indian Wells, e soprattutto la sua prima semifinale a Wimbledon, dove cedette dopo una dura lotta contro Djokovic in seguito alla vittoria di un epico tie-break del quarto set. I picchi raggiunti sporadicamente durante la stagione evidenziano che l’argentino ha davvero il potenziale per competere con i Fab4 e portare a casa ulteriori titoli Slam. Se questo non è avvenuto (e non avverrà?) si può attribuire la responsabilità principalmente a due motivi: la costanza di rendimento e l’integrità fisica.

In primo luogo Delpo non è un tennista costante. Lo ha dimostrato nel 2009 quando dopo il successo a New York perse due partite di fila contro Roger Vasselin e Melzer. E sono tanti i tornei Slam / Master 1000 degli ultimi anni in cui è uscito di scena nei primissimi turni contro giocatori di bassa classifica. Quando ha incrociato Nadal, Djokovic o Federer dalla parte opposta della rete ha sempre giocato ottime partite, da cui spesso ne è uscito vincitore. Eppure negli ultimi anni è riuscito a perdere contro tennisti di livello decisamente inferiore (Rochus, Lopez, Mayer, Mannarino, Granollers  o Zemlja per citarne alcuni esempi). Probabilmente è proprio a causa della sua discontinuità che non è mai riuscito a fare quel salto finale di qualità.

E in secondo luogo, ovviamente, in presenza di tanti infortuni diventa pressoché impossibile rimanere al top a lungo. Mai come negli ultimi anni la tenuta e l’integrità fisica sono diventate fondamentali per vincere. Lo sa bene Roger Federer, probabilmente il migliore nel circuito nella preparazione atletica, così come Nadal e Djokovic, che difficilmente scendono in campo se non al meglio fisicamente. E lo sa molto bene anche lo stesso Del Potro, condizionato da molteplici infortuni al polso sinistro che lo stanno facendo precipitare in classifica (da lunedì verrà scavalcato anche da Murray e Federer).

La speranza è quella di rivedere presto l’argentino al top, perché il circuito maschile ha davvero bisogno di lui. Non solo per ragioni di rappresentanza (al momento è l’unico tennista non europeo nei Top10) ma anche perché potrebbe arricchire di interesse una stagione che si prospetta incerta e con frequenti cambi di posizione nelle prime posizioni.

In bocca al lupo Delpo !

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