Djokovic, il limite è raggiunto?

Il tennista serbo da un paio di mesi a questa parte ha perso la concentrazione e la determinazione che lo contraddistingueva in campo, con quella grinta che ormai sembra svanita e con delle motivazioni che non sono più quelle di un tempo, è arrivata l'ora di Nole?

Grintoso, tenace, calmo e concentrato. Cosi ricordavamo Novak Djokovic fino ad un anno fa, ma ormai da qualche tempo le cose sembra esser cambiate, il tennista di Belgrado appare più nervoso e deconcentrato del solito in campo, ripreso varie volte dalla telecamera in discussioni molto tese con il suo staff. Forse ci eravamo abituati troppo ad un tennista “robotico”, vicino alla perfezione, ma alla fine anche Djokovic è umano e capita a tutti di avere un periodo di appannamento, andiamo ad analizzare meglio quali possano essere i motivi di questo crollo.

LA FAMIGLIA – Come tutti gli esseri umani anche il serbo vive di momenti tesi in famiglia, forse tra qualche capriccio di troppo del piccolo Stefan e qualche litigata anche con la moglie Jelena. Infatti se fino a qualche tempo fa, moglie e figlio erano i motivi dei tanti successi di Djokovic, ad oggi ne potrebbero simboleggiare la causa dei tanti insuccessi, uno su tutti, la caduta in classifica e l’abbandono al numero uno al mondo. Qualche settimana fa girava sul web un litigio, insignificante, tra il tennista di Belgrado e sua moglie, seppur di puro conto, comunque quell’episodio potrebbe far intendere qualcosa, che probabilmente il matrimonio felice coronato tra Novak e Jelena non è più così rose e fiori. In estate girava una notizia, smentita, di un presunto divorzio tra i due, che ci sia veramente un’altra donna nella vita del numero 2 al mondo? Ovviamente questi tormentati problemi familiari non fanno bene, impediscono di concentrarsi al 100% in campo e sono spesso frutto di nervosismo, riversato in maniera negativo sul campo da gioco.

ROLAND GARROS – La vittoria dello slam parigino ha completamente scaricato le batterie di Djokovic, facendogli perdere quella concentrazione mentale che si era costruito per quasi una carriera intera, infatti il tennis del serbo è costituito da un fattore molto importante, quello mentale: molti successi importanti sono arrivati grazie alla concentrazione giusta, uno di questi è proprio il Roland Garros. Ma che abbia esaurito tutta la concentrazione possibile con la vittoria del major? In molti sostengono di sì, poiché era l’unico titolo a mancargli per completare il Career Grand Slam, le tante finali perse con Nadal e quella con Wawrinka nel 2015 hanno fatto in modo che il serbo focalizzasse tutto se stesso in quel torneo, avendo però poche energie per affrontare il resto della stagione. I residui di quel successo si sono visti e come, l’eliminazione al terzo turno di Wimbledon, la prematura uscita alle Olimpiadi e la perdita del numero uno sono i risultati che spiccano più all’occhio degli appassionati. Come suggerito da molti, dopo la vittoria a Parigi, Nole aveva bisogno di una pausa e se necessario doveva saltare anche Wimbledon, evitando poi concludere in negativo una stagione comunque positiva.

BECKER – Se il serbo negli ultimi anni ha dominato il circuito è anche grazie ad un uomo: Boris Becker. Il tedesco ha completamente plasmato il suo allievo, donandogli una stabilità mentale tale da poter restare in vetta alla classifica per più di due anni, ma anche per poter “liquidare” i suoi rivali più temuti: da Nadal a Federer, passando per Murray ed anche Wawrinka. L’addio tra i due non ha di certo aiutato il tennista di Belgrado, il quale per un certo periodo di tempo si è affidato al guru Pepe Imaz, tra lo scetticismo generale e quello anche di Becker, infatti in molti sostengono che sia stato lo stesso spagnolo la causa della separazione tra i due, con il teutonico non soddisfatto del lavoro svolto dalla guida spirituale. Al termine della collaborazione, il tecnico non ha speso buone parole per il suo assistito, accusando Djokovic di non allenarsi con la giusta intensità, apparendo a tratti anche svogliato. La rottura tra i due non ha fatto altro che aumentare i problemi del belgradese, trovatosi senza un vero punto di riferimento.

LA RISALITA – Nole però è fiducioso, ha tutte le carte in regola per riprendere la vetta della classifica, è solo un problema mentale, una sorta di blocco che gli impedisce di esprimersi al meglio sui campi da tennis. Con i tornei di Indian Wells e Miami in vista, però deve difendere dei punti pesanti, ben 2000, conquistati grazie al doppio successo ottenuto lo scorso anno, dall’altra parte c’è un Murray, il quale può solo guadagnare in queste settimane, dato che nell’annata scorsa era stato eliminato prematuramente da entrambe le competizioni. Come tutti gli esseri umani ci sono dei momenti positivi ed alcuni negativi, ora il serbo sta attraversando quello più complicato, dove tutti gli sembra difficile ed impossibile, perfino un successo all’esordio, ma è qui che deve mostrarsi lo spirito del campione, in grado di reagire a questa tendenza negativa.

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