Fabbiano e Napolitano: vittorie tricolore

Italiani? Brava gente. Così recitava un adagio storico circa il nostro paese. Ma questa settimana di bravi ci sono sicuramente Thomas Fabbiano e Stefano Napolitano. Per il primo parliamo dell'ennesima conferma in giro per il mondo, per il giovane talento piemontese invece di uno squillo di tromba interessante.

Thomas Fabbiano, dopo l’ottima partenza di gennaio e la conferma del livello raggiunto nei tornei ATP250 e 500, torna a far legna nei challanger, con un obiettivo crediamo abbastanza dichiarato: entrare nel maindraw del Roland Garros. E l’appuntamento è davvero a portata di mano. Ci sono punti da difendere, ma la logica del giocatore pugliese è quella di farli i punti, non difenderli.

Con questo spirito Thomas ha rifatto le valige ed è andato a caccia grossa in Asia, continente ricco di memorie positive, perché proprio da quelle parti ha costruito il suo finale di stagione 2015 che lo ha proiettato nuovamente attorno alla posizione 150 ATP, ed ora, lo proietta per la prossima settimana al n. 117 grazie ai quarti di finale in terra cinese. A Zhuhai (50000 $, hard) si può e si deve puntare al bersaglio grosso: già da domattina, quando Fabbiano dovrà affrontare la testa di serie n.1 del seeding cinese, Yuki Bhambri, avversario abituato a clima e superfice asiatica. Il cammino di Thomas fino ad adesso è stato abbastanza sereno, a parte la distrazione nel secondo set contro l’ucraino Molchanov all’esordio. Stamattina contro il bombardiere croato Franco Skugor il nostro rappresentante ha giocato il match perfetto, dimostrando un timing in risposta contro le bordate del suo altissimo avversario (2 metri) che testimoniano uno stato di grazia tennistica senza pari nella carriera del tarantino. Solido al servizio e tatticamente intelligente nel proporre sempre palle diverse da fondo campo, Fabbiano ha chiuso in due set senza rischiare nulla: 7-5 6-3 lo score finale.

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In Messico invece Stefano Napolitano raggiunge i quarti di finale nel torneo di Puebla (75000 $ + H), dando finalmente un segnale importante.
Scivolato indietro, come spesso accade, in classifica rispetto al suo best ranking (264 atp) dalle parti della posizione n. 400, Napolitano sta faticosamente ritrovando il bandolo del suo tennis, caratterizzato da una spiccata propensione al servizio e dritto, due colpi con i quali può fare il punto, ma soprattutto una evidente propensione per le superfici veloci. Il solflex messicano, indoor, sembra essere molto confacente al tennis del biellese, che dopo essere uscito dalla tagliola della qualificazioni, è giunto nei quarti di finale, dopo aver sconfitto il brasiliano Andrè Ghem, vecchia volpe del mondo challanger del continente americano (che non lascia quasi mai), in un match che pareva già segnato nel primo set. Napolitano infatti non riusciva minimamente a rispondere al servizio del brasiliano, inanellando una triste sequenza di 24 punti a zero in risposta. Il servizio andava a corrente alternata, di qui, per la pressione il break al sesto gioco, che ha deciso la prima frazione. La musica cambiava nel secondo, con Stefano che assumeva il pieno controllo del suo servizio, tirava bordate importanti col dritto, senza paura dell’errore. Sul 5.4 per Stefano il primo momento topico del set, con un set point annullato da una chiamata sciagurata su un rovescio chiaramente “in” di Napolitano. Polemica, e proprio quando in altri momenti avrebbe perso il controllo psicologico del match, eccolo invece restare concentrato, portare il set al tiebreak e chiuderlo per 7 -5 con autorità. Nel terzo e deciso set non c’è match: Ghem è abbandonato dal suo servizio, Napolitano in piena fiducia, chiude con autorità per 6-2.
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A Puebla presente anche Matteo Donati, al rientro dopo i seri problemi alla schiena che lo hanno tenuto fermo per il mese di febbraio. Vittoria nel primo incontro nel derby contro Lorenzo Giustino, e poi ieri match molto tirato contro una vecchia volpe come Marinko Matosevic, persa col punteggio di 6-4 3-6 4-6. In match giocato con buona tensione nella prima frazione, ma con un crollo verticale all’inizio del secondo, con uno 0-3 che ha messo “Donats” sempre in una condizione psicologica di rincorsa e progressiva insicurezza, mentre il suo avversario saliva progressivamente in cattedra. Rimandato ad un nuovo appuntamento, in vista delle conferme che gli auguriamo e siamo certi ci fornirà.

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