I verdetti delle semifinali: Murray-Robredo e Nishikori-Benneteau

Cronache delle semifinali dei tornei di Kuala Lumpur e Shenzhei. Murray e Robredo in finale nel torneo cinese. In Malesia scontro tra Nishikori e il francese Benneteau.

Dai tornei asiatici di Kuala Lumpur e Shenzhen sono arrivati in mattinata le prime sentenze riguardanti le finali che si disputeranno nella giornata di domani.

I primi a scendere in campo sono stati Robredo e Giraldo intorno alle 8 italiane nel torneo cinese. Scontro tra terraioli DOC, ma specialmente lo spagnolo non disdegna affatto il veloce, su cui quest’anno è riuscito nell’improbabile impresa di battere niente poco di meno che il numero uno delle classifiche mondiali, Novak Djokovic. Il colombiano invece è partito da outsider, ma con caparbietà e un pizzico di fortuna è riuscito ad agguantare la semifinale.

Alla vigilia il risultato sembra quasi scontato: per Tommy Robredo non ci dovrebbero essere troppi ostacoli per superare il colombiano. Pronostico del tutto rispettato, dato che il tennista di Hostalric, che aveva sofferto nei quarti contro il nostro Seppi, impiega poco più di un’ora per archiviare la pratica Giraldo e assicurarsi un posto in finale. Il primo set non vede il sudamericano scendere praticamente in campo; l’iberico ne approfitta e mette a segno subito due break, portandosi dopo meno di 20 minuti sul 5/0. Da lì il colombiano inizia a giocare, ma per recuperare l’enorme svantaggio è ormai troppo tardi e finisce con il concedere il primo set con il punteggio di sei giochi a uno.

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Il primo a perdere il servizio nel secondo set è proprio lo spagnolo, che ha un momento di defaillance, rimettendo in corsa l’avversario. Nel suo turno successivo di servizio concede ancora due palle per il doppio break, che infine riesce ad annullare. Come spesso succede in questi casi, dopo un break fallito per Giraldo, ne segue uno subìto, che rimette il match in equilibrio.

Nell’ottavo gioco è ancora il 26enne di Pereira a perdere il proprio turno di battuta, mandando così Robredo a servire per il match. Lo spagnolo prima annulla una palla del contro-break e, alla terza chance, chiude l’incontro fissando lo score sul 6/1 6/4. Disco Tommy è alla seconda finale stagionale, dopo quella persa a Umago contro il talentuoso Pablo Cuevas.

L’altra semifinale del torneo cinese è stata disputata tra Juan Monaco e Andy Murray. L’inglese, fresco di polemica con la sua nazione per via del referendum scozzese, ha faticato più del previsto contro l’argentino, che in questo torneo ha fatto vedere probabilmente il suo miglior tennis da inizio stagione. A fare la differenza, oltre alla tenuta fisica è stata l’efficacia al servizio del britannico, che lo ha letteralmente sovrastato nei turni di battuta degli ultimi due set.

Monaco scende in campo si sfavorito, ma avendo ritrovato il suo vero tennis nel corso del torneo. Sulla cresta dell’onda, infatti, vince il primo set brekkando tre volte il suo avversario e perdendo una sola volta il servizio. C’è da dire però che Murray ha concesso troppo in battuta (troppe le 6 palle break concesse).

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Nel secondo set Andy cambia piglio e già nel secondo gioco trova il break, alla sua seconda occasione utile. Monaco non ci sta e nel turno successivo controbrekka l’avversario, reo di non aver confermato immediatamente il break. Si viaggia on-serve, con un certo equilibrio, finché Murray nell’ottavo gioco, spezza l’inerzia della gara, agguantando il break, anche qui, al secondo tentativo. Serve per il set e finalmente pareggia i conti, in un set dove a fare la differenza è stato un singolo punto.

Il terzo set non ha proprio storia: tre break consecutivi per il britannico, senza che nei suoi turni di servizio debba penare più di tanto. Il risultato finale, con tanto di bagel, è 2/6 6/3 6/0 in favore dello scozzese.

Nel torneo malese invece si assiste a un clamoroso colpo di scena: l’eliminazione del “matto” lettone Gulbis per mano di Benneteau. Nonostante il secco parziale (6/4 6/4), il match è stato molto equilibrato. La differenza principale è stata che il transalpino ha tenuto tutti i suoi turni di servizio, senza concedere neanche una palla break al suo avversario nell’intera partita.

Malaysian Open

Gli undici ace di Gulbis non sono dunque bastati per opporre resistenza a un Benneteau più che in giornata. Con due break, entrambi nel nono gioco di ciascun set, ha potuto servire per i set, valsi poi l’accesso in finale. Per il campione del doppio del Roland Garros, non ci sono stati mai problemi al servizio, mantenendosi sempre su percentuali più che dignitose, nonostante il suo avversario a tratti abbia servito egregiamente, mettendo a referto ben 11 ace in tutto il match.

Per il tennista di Bourg-en-Bresse, è la prima finale stagionale, la decima in totale, dopo quella persa malauguratamente l’anno scorso sugli stessi campi malesiani contro Joao Sousa. Gli auguriamo che questa sia la volta buona per inaugurare il suo palmarés nel singolare, dopo l’infortunio che lo ha tenuto per diversi mesi lontano dai campi di gioco.

L’ostacolo che lo separa da questo ambito traguardo ha un nome e un cognome: Kei Nishikori. Il tennista asiatico ha superato, seppur a fatica, il finlandese Nieminen, che lo ha impegnato più del previsto. Dopo essere andato sotto di un set, lo scandinavo si è scosso, riequilibrando il match. Alla fine però è emersa la differenza tra i due e il nipponico ha avuto la meglio.

Per il finalista dello slam newyorkese, la partita inizia in discesa, con il doppio break, che lo porta a condurre per 5/2 e a servire per il primo set. Nell’ultimo gioco però perde il turno di battuta, ma lo riottiene subito dopo breakkando nuovamente il suo avversario e aggiudicandosi quindi il primo set.

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Nieminen non ci sta e nel secondo set parte subito a mille, sfruttando un regalo del suo avversario per portarsi a condurre con un break di vantaggio. Nishikori gli mette però pressione, e lo costringe a restituirgli il break nel sesto gioco, riequilibrando il parziale. Ha però un piccolo passaggio a vuoto e si fa brekkare nuovamente due giochi più tardi, dando la possibilità al suo avversario di servire per il set. Nieminen è impeccabile e tiene il game decisivo a zero, rimandando tutto al terzo e conclusivo set.

A iniziare bene, in questo caso, è però il tennista di Matsue, che si porta sul 3/0 brekkando il suo avversario, che questa volta non riesce a riequilibrare il parziale. Il giapponese ha fretta e chiude nell’ottavo gioco, mettendo a segno un altro break point, che gli consegna le chiavi per la finale di domani.

Di Simone Marasi

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