Ivan Ljubicic: “Il mio lavoro con Federer è molto complicato”

Il croato fa un'interessante riflessione su che cosa significhi allenare qualcuno del livello di Federer e sulle difficoltà che comporta.

Allenare qualcuno del calibro di Roger Federer non è per nulla semplice. Anzi, è più difficile di ciò che può sembrare. Che cosa si può insegnare ancora allo svizzero? Questa complicata missione è toccata a Ivan Ljubicic il giorno in cui Roger gli ha chiesto di essere il suo nuovo allenatore. Il croato ne parla in un’intervista a La Gazzetta dello Sport, oltre a toccare altri aspetti come la collaborazione con l’Accademia del suo amico Riccardo Piatti.

Tutto ciò che so di tennis l’ho imparato da lui (Piatti)” – comincia dicendo Ljubicic – “E‘ stato il mio primo ed ultimo allenatore della mia carriera. Abbiamo visto tennis, mangiato tennis, dormito pensando al tennis, ogni cosa l’abbiamo fatta insieme. Prima che esistessero gli smartphones o gli iPad, vedevamo moltissimo tennis insieme e condividiamo questa passione. Era molto tempo che parlavamo spesso di aprire un centro dove allenarsi vicino a Monte Carlo: con gli anni, quest’idea è cresciuta ed è diventata reale. Il centro è finito e funziona perfettamente, mi rende molto felice e sono sicuro che avrà molto successo, conosco molte persone che lavorano qui“, dice parlando del Riccardo Piatti Tennis Center di Bordighera, una piccola località a 30 chilometri da Monte Carlo, dove sia Ljubicic che Piatti vivono.

Piatti attualmente lavora con Borna Coric, uno dei membri più famosi della Next Gen e sul quale ci sono molte speranze per il futuro. Ljubicic quando pensa che la generazione attuale finirà di esistere? “Lo sta già facendo. Si incontrano spesso. Borna ha reso le cose difficili a Roger ad Indian Wells, però una cosa è complicare una partita, un’altra è vincerla, un’altra ancora è farlo spesso in tornei molto importanti come gli Slam“, commenta il croato. “Se saranno capaci di farlo quest’anno o l’anno prossimo è difficile da dire. I Roger, i Rafa, gli Andy o i Novak sono tennisti con molta esperienza e sono difficili da battere in partite lunghe, soprattutto se stanno bene fisicamente e sono motivati.“, assicura.

Ha anche parlato della Coppa Davis, competizione in cui la sua Croazia si è assicurata la semifinale contro gli Stati Uniti: “E’ un turno che si giocherà tra 5 mesi quindi è difficile dire qualcosa al momento, ma la Croazia con Cilic e Coric ha una grande squadra ed essendo lo scontro in casa, abbiamo una grande opportunità di arrivare in finale. E io credo che la terra sia la migliore opzione, la Croazia sarà senza dubbio una squadra difficile da sconfiggere.

Come ultima cosa, Ivan parla della complessità di allenare un tennista come Roger Federer: “Le cose complesse non vanno d’accordo con un tennista che conosce già tanto tennis. La chiave è trasmettere le idee da allenatore a giocatore in maniera semplice. I giocatori devono capire in maniera facile ciò che il coach vuole spiegare e far intendere. Il mio lavoro con Federer è molto complicato perchè tentare di migliorare uno come lui non è semplice, ma è una delle parti più importanti del nostro lavoro“, conclude.

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