Murray-Lendl, la fine di un binomio vincente

Venerdì 17 novembre è arrivato l’annuncio della seconda separazione tra lo scozzese Andy Murray e l’allenatore ed ex giocatore ceco Ivan Lendl. Ripercorriamo le tappe delle loro due lunghe e fruttuose collaborazioni.

Con una nota sul suo sito ufficiale Andy Murray ha annunciato la fine della seconda relazione professionale con l’allenatore ed ex campione ceco Ivan Lendl. “Sono grato ad Ivan per tutto l’aiuto che mi ha dato e per la sua guida in tutti questi anni. Abbiamo ottenuto tanti successi ed imparato tanto lavorando insieme come una squadra. Ora la mia attenzione è tutta concentrata sulla preparazione per gli Australian Open con il resto del mio team e sul ritorno alle gare”.

Termina, dunque, per la seconda volta, una delle collaborazioni più fruttuose degli ultimi anni. Murray, infatti, con Lendl sulla sua panchina ha ottenuto successi straordinari e ha raggiunto addirittura la vetta della classifica mondiale.

I due avevano iniziato a lavorare insieme per la prima volta nel gennaio 2012, continuando ininterrottamente per più di due anni; durante questo periodo Murray ha ottenuto l’oro alle Olimpiadi di Londra, il suo primo titolo Slam agli Us Open e, soprattutto, il titolo ai Championship di Wimbledon del 2013, riuscendo finalmente a liberare sé stesso e tutto il Regno Unito dalla “maledizione” di Fred Perry, ultimo britannico a vincere il leggendario torneo di Church Road.

Dopo la separazione avvenuta nel marzo 2014, la coppia aveva ricominciato a collaborare nel maggio 2016, ottenendo una serie di risultati esaltanti: il secondo titolo a Wimbledon, il secondo oro olimpico e le ATP Finals. In virtù di questi successi, il 7 novembre 2016, lo scozzese aveva raggiunto la prima posizione della classifica, in seguito ceduta a vantaggio dello spagnolo Rafael Nadal.

Nel 2017 Murray è sceso in campo appena 35 volte (minor numero di partite giocate dal 2005), in una stagione fortemente condizionata dai problemi all’anca che hanno tormentato il britannico prima di costringerlo allo stop definitivo. Alla luce di queste difficoltà i due hanno scelto di procedere ad una seconda separazione; Murray continuerà il suo percorso di recupero in vista del 2018 (si conta di rivederlo in campo a Brisbane e all’Australian Open), mentre Lendl proseguirà la sua collaborazione con la federazione tennistica statunitense.

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