NextGen Finals: molto severa la stampa internazionale sulla cerimonia di inizio

La manifestazione di apertura delle Atp NextGen Finals, avvenuta a Milano domenica sera, ha sorpreso un po’ tutti gli addetti ai lavori, perché è sembrata discostarsi eccessivamente dai canoni consueti con cui si dovrebbe celebrare l’apertura di un evento sportivo. In pochi, però, si aspettavano che diverse testate giornalistiche internazionali amplificassero l’accaduto, a tal punto da sollevare accuse di sessismo nei confronti degli organizzatori.

La polemica è sorta intorno alle modalità con cui si è svolto il sorteggio per assegnare agli otto tennisti i due gruppi di appartenenza. Ognuno di loro ha dovuto sfilare accanto ad una modella vestita con abiti sontuosi, in uno scenario che è sembrato molto vicino ad una kermesse da festival cinematografico. La sensazione immediata è stata che gli organizzatori fossero andati fuori dal contesto di una cerimonia sportiva. Lo si è percepito anche dalle reazioni dei giocatori, i quali hanno spesso mostrato espressioni di imbarazzo e di perplessità.

Tuttavia, è verosimile pensare che gli ideatori siano stati trascinati da un eccessivo entusiasmo e che abbiano realizzato una scenografia prevalentemente calligrafica, distante dal contesto di un evento tennistico. Quindi, appare forse eccessivo tacciarli di sessismo, come ha fatto il Telegraph britannico, parlando anche di spettacolo trashy. Oppure il Times, che si è focalizzato sulla spettacolarizzazione poco opportuna dei corpi femminili. E’ certo che a Milano, una città conosciuta nel mondo come la capitale della moda, tutti si aspettavano qualcosa di più consono. Di un gusto ispirato dalla sobrietà, adeguato insomma allo stile e alla storia del capoluogo ambrosiano. Ma in questi casi, la volontà di andare fuori dagli schemi, cercando di interpretare una novità sportiva come quella delle Finals tra le NextGen tennistiche, ha prevalso sulla misura. Che, invece, sarebbe stata opportuna per ospitare una manifestazione del genere.

8 comments
  1. Forse qualcuno comincerà a rendersi conto del maschilismo clamoroso che c’è in Italia, se dall’estero ci bacchettano. Abitando fuori per un po’, si nota che all’estero le donne in tv e nelle pubblicità sono – whoa – vestite!! E tornando in Italia sembra di entrare in un sexy shop dovunque si vada… orrendo

  2. Ennesima collezione di figura di merda!!!!!! Complimenti a chi ha organizzato e dice che non c’entrano: abbiate almeno il coraggio, la responsabilità e sopratutto la faccia di dire SCUSATECI ABBIAMO ORGANIZZATO UN BORDELLO!

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