Pablo Adujar: “Ho pensato di lasciare il tennis”

Dopo due anni e mezzo in cui è stato continuamente fermo per gli infortuni, lo spagnolo tornerà in campo nel 2018 con le pile cariche e un team completamente nuovo.

Sono pochi i giocatori che possono dire di aver dovuto passare tre stagioni fuori dal circuito per degli infortuni, un periodo di sforzi, di cui non si sa se varrà la pena del risultato. Un tunnel scuro in cui ha finalmente visto la luce Pablo Andujar, che è stato fermato proprio da dei problemi fisici nel momento più proficuo della sua carriera.

Un ritorno faticoso partito dagli allenamenti

Lo spagnolo, in un’intervista ha parlato dell’importanza di continuare a crederci quando ci si allena: “Me la sono vista brutta. Ora non ho più dolori: ho lasciato gli infortuni da parte e ho ricominciato ad allenarmi al massimo. L’ho sempre fatto, ma ovviamente allenarsi con il dolore e senza cambia molto”.
Sono stati due anni e mezzo in cui ho provato due volte a tornare, ma in entrambi i casi non mi sentivo in grado di competere, di star completamente bene. Per questo ho deciso di aspettare di essere al 100%”, dice Andujar.

La vita fuori dal tennis

Allo spagnolo è stato poi chiesto se fosse stato duro dover vivere senza il tennis, e ha risposto: “Il tennis era la mia vita, ma questo mi ha fatto capire che la vita non è solo tennis. Il tennis è la mia vita, ma sapevo già che in questa situazione io non potevo farci niente. A livello medico, mi sono affidato completamente a quello che mi consigliavano; ho dovuto lavorare molto anche sul piano mentale, affrontare momenti di depressione per poter vivere tranquillamente con me stesso: se avessi dovuto ritirarmi, avrei voluto in pace con me stesso, ma per fortuna non è servito”.

Vedere gli altri giocare

“All’inizio mi dava fastidio, pensavo che non fosse giusto che io non potessi esserci, ma poi l’ho accettato”, dice lo spagnolo sul vedere il tennis in televisione. “Penso che il 2017 sia stato un anno molto interessante da vedere, soprattutto perché Federer e Nadal sono tornati a giocare a livelli altissimi. Sembrava che Djokovic fosse destinato ad essere il numero 1 in eterno, dominando in lungo e in largo, ma alla fine è passato per quello che è toccato a Rafa e Roger negli anni passati“, continua Andujar. “Oltre a Federer e Nadal, si sono notati anche Zverev, Thiem, Dimitrov, Goffin, giocatori molto giovani che hanno vinto Master 1000 e il Master di Londra, e questo è molto positivo”.

Il ranking al ritorno

Lo spagnolo ha ora un solo punto ATP, conquistato in uno dei due Futures a cui ha preso parte provando a rientrare, parlando del ranking protetto di cui dispone dice: “Ho sette tornei da scegliere da disputare con il ranking protetto, anche se non è granché, perché parto dal numero 105: vedremo dove arriverò continuando ad allenarmi.
Non voglio mettermi troppa pressione per l’inizio del nuovo anno: devo prenderla con calma, pensando ad una partita alla volta. Ora come ora sono ad un posto dal poter entrare nel tabellone principale del 250 di Pune, in India, quindi spero che qualcuno lasci un posto libero; dopodiché penserò agli Australian Open, anche se il primo tabellone è decisamente lontano, ma vedremo cosa si riuscirà a fare anche partendo da dietro. Andrò poi in Sud America, dove giocherò sia tabelloni principali che qualificazioni, e vedremo come si svilupperà la cosa. A Indian Wells e Miami non riuscirò ad entrare, quindi dedicherò marzo ai tornei Challenger: questo è il piano, ma è tutto in fase di evoluzione, e dipenderà dalle sensazioni che proverò vivendolo“.

Fonte: punto de break

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