Pechino – Nadal e Halep favoriti per il titolo

La rumena vorrà festeggiare il n°1 contro Caroline Garcia mentre lo spagnolo cercherà di vendicarsi di Kyrgios.

Una che vuole celebrare nel migliore dei modi la corona mondiale che indosserà da lunedì prossimo, uno che vuole ipotecare lo scettro di fine stagione e due che stanno inseguendo un sogno. Sono queste le caratteristiche dei quattro finalisti di Pechino: appena (si fa per dire) un 500 per l’ATP, il quarto e ultimo Premier Mandatory per la WTA.

Andiamo con ordine. Domattina, con inizio alle ore 10:30 italiane, Simona Halep e Caroline Garcia si contenderanno il titolo del singolare femminile. La rumena, alla quarta partita stagionale in cui si giocava la possibilità di diventare n°1 del mondo, finalmente ce l’ha fatta ed è curioso che questo sia avvenuto contro la stessa avversaria – Jelena Ostapenko – che le aveva fatto sfumare il sogno la prima volta, ovvero nella finale del Roland Garros. Poi Simona avrebbe potuto conquistare la vetta anche a Wimbledon (quando perse con Johanna Konta nei quarti) e a Cincinnati (travolta dalla Muguruza) ma la tensione le aveva sempre giocato brutti scherzi.

Nella capitale cinese, invece, la Halep ha palesato sicurezza e tranquillità e già giovedì, imponendosi a Maria Sharapova per la prima volta in carriera, aveva lasciato intendere di essere in grande forma. L’altra finalista è l’inarrestabile Caroline Garcia, reduce dalla vittoria nel Premier 5 di Wuhan e sempre più in corsa per agguantare l’ottavo posto nella Race a scapito della Konta, i cui titoli sono sempre più in ribasso e che ha già annunciato il forfait da Hong Kong.

La rumena e la transalpina si sono affrontate due volte in carriera e ha sempre vinto Simona; l’ultimo precedente è piuttosto recente e risale ai quarti di finale degli Open del Canada, terminato con il punteggio di 6-4, 6-2. In questo 2017 che ha visto alternarsi in cima al ranking WTA ben cinque atlete (prima della rumena lo erano state Kerber, Serena Williams, Pliskova e Muguruza), Simona Halep vorrà certamente festeggiare il primato con quello che sarebbe il suo secondo Premier Mandatory stagionale dopo Madrid. Dal canto suo, sia pur sospinta dal vento che sembra spingerla verso Singapore, Caroline Garcia non potrà non risentire della fatica accumulata in queste due settimane cinesi ma, anche se in caso di sconfitta non riuscirà a scavalcare la britannica, le sue possibilità di partecipare al Masters femminile resteranno pressoché intatte.

Chi invece di possibilità di chiudere la Race all’ottavo posto ne ha davvero poche è Nick Kyrgios che, alle 13:30, sfiderà per la quinta volta in carriera Rafael Nadal. L’australiano, in linea teorica, è ancora in corsa per andare a Londra alle Nitto Finals ma per farlo dovrebbe ottenere risultati clamorosi e sperare che molti di quelli che lo precedono non facciano altrettanto. Intanto però Nick ha quasi del tutto saldato il suo scarto da qui alla fine del 2017 (l’anno scorso vinse a Tokyo) e comunque il suo vero obiettivo resta quello di dare una certa continuità positiva ai risultati. A Pechino Kyrgios ha fatto di tutto per tenere fede al suo impegno di aiutare le popolazioni di Portorico e anche oggi, contro Zverev, ha messo a segno ben 11 ace (a zero) portando il totale a 46, che significa 2.300$ accantonati oltre all’opportunità di giocarsi il titolo contro il numero 1 del mondo.

Ed eccoci dunque a Rafael Nadal, sempre più indiziato per chiudere il 2017 al primo posto della classifica mondiale. Sull’orlo del precipizio al debutto contro Pouille (due match-point salvati, uno dei quali sprecato dal francese), l’iberico ha cambiato marcia contro Khachanov e Isner mentre oggi ha pagato a caro prezzo un passaggio a vuoto nel secondo set contro Dimitrov prima di tornare intrattabile nel terzo.

Dopo essersi vendicato dello sgarbo subito alla Laver Cup da Isner, Rafa cercherà di fare altrettanto con Kyrgios che è l’ultimo ad averlo battuto sia in ordine di tempo (a Cincinnati in agosto) che da n°1 del ranking (a Wimbledon nel 2014). I precedenti sono 2-2 e Nadal ha vinto sulla terra di Roma (2016) e Madrid, quest’anno. Anche se il maiorchino non ama affrontare giocatori che gli tolgono il ritmo, la superficie non particolarmente rapida di Pechino dovrebbe consentirgli di centrare il 75° titolo in carriera, 6° in stagione, e di conseguenza allargare il vantaggio che già detiene nei confronti di Roger Federer.

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