Tra infortuni e forfait, quali le prospettive dei top players in questa seconda metà di stagione?

Tanti i forfait per infortunio che hanno costretto la maggior parte dei big a saltare le prime tre settimane della stagione americana. Ecco lo scenario in vista delle Finals.

Murray, Federer, Wawrinka, Djokovic, Cilic, Nishikori, Raonic. Non è l’elenco dei giocatori che parteciperanno alle Atp Finals di Londra, ma è semplicemente una lista degli assenti questa settimana al Masters 1000 di Cincinnati, partendo dai top players. Tutti infortunati, o quasi.

Djokovic e Wawrinka, finalisti dello scorso Us Open, salteranno il resto della stagione 2017. Lo svizzero ha subito un intervento al ginocchio che lo terrà lontano dai campi fino al 2018. Tanti punti da difendere per Stan, che con tutta certezza uscirà dalla top 10 al termine dell’ultimo Slam stagionale. Piangono le cambiali di Flushing Meadows e San Pietroburgo, rispettivamente da 2000 e 150 punti. Novak Djokovic, attualmente n.5 del ranking, ha alzato bandiera bianca già nel post Wimbledon, dove tra l’altro fu costretto al ritiro nel match di quarti contro Berdych. Il serbo, che difendeva punti importanti a New York, Shangai e Londra, salterà il resto di questa stagione a causa di un infortunio al gomito. Fuori due nella corsa alle Finals 2017.

Alcuni giocatori sono mesi che si trascinano per il tour convivendo con infortuni strutturali che non consentono loro di esprimersi al meglio, come Andy Murray. I risultati dello scozzese infatti sono stati assai scadenti, trasformandolo probabilmente nel n.1 col peggior rendimento in assoluto dai tempi di Mats Wilander. Il tennista di Dunblane ha pagato l’enorme fatica per rincorrere il trono Atp nella seconda parte del 2016, e fin dall’avvio di stagione ha arrancato, trionfando praticamente mai in un grande torneo. Numeri che poco si addicono ad un n.1 del mondo e che ben presto – lunedì prossimo – premieranno Nadal, al ritorno sul gradino più alto della classifica. Non è ancora chiaro se Murray prenderà parte all’ultimo Slam dell’anno. Ancora meno chiaro se vorrà confermare la vittoria alle Finals dello scorso novembre.

Non è un caso che il miglior tennista in stagione sia Roger Federer. Lo svizzero ha dominato la quasi totalità dei tornei a cui ha partecipato non solo grazie alla sua infinita classe, ma anche perché è stato bravissimo a sfruttare al meglio la lunga pausa che si è preso nel 2016. Uno stop durante il quale ha curato gli acciacchi e si è preparato bene, senza fretta, affinando corpo e braccio. Forte del proprio immenso talento, si è ripresentato in grande spolvero già nel primo grande appuntamento stagionale, a Melbourne, dove è tornato ad una vittoria Slam che mancava ormai da tempo immemore. Chissà che l’elvetico, con lo stop di Cincinnati, non abbia voluto risparmiarsi un po’ di fiato per il rush finale, che con tutta probabilità lo vedrà impegnato sul cemento di New York e Londra, per il gran finale.

Manco a dirlo, anche Nishikori sarà costretto a guardare il resto della stagione dal divano di casa. Tante, troppe le beghe fisiche che hanno accompagnato il giapponese sin dagli albori della carriera. Stavolta è il polso a scricchiolare, questo il motivo ufficiale comunicato dal suo team management. Anche per lui una caterva di punti da difendere, dalla semifinale Us Open, alla semifinale a Londra, passando prima per la finale a Basilea, in ottobre, persa da Cilic, altro top player in grande difficoltà fisica. Proprio il lungagnone croato, reduce dalla finale sull’erba londinese, ha assicurato di non essere a rischio per lo Slam americano. Condizioni fisiche, ovviamente, da verificare in vista del prosieguo della stagione.

Ma cosa potrebbe accadere alle Atp Finals 2017 in caso di forfait di qualche top player, tra quelli sopra citati? Partiamo dall’elemento, forse, più in forma del momento, Alexander Zverev. Il giovane teutonico, pur avendo strappato il pass per le NextGen Finals di Milano, si sente già pronto per Londra e non è un caso che stazioni nella terza piazza del ranking Atp che tiene conto delle performance annuali dei giocatori. Dunque, non sarebbe utopia vedere il rampante Sascha sfidare oltremanica campioni che in questa stagione ha ben dimostrato di saper battere. Thiem e Nadal, sia per condizioni fisiche che per punteggi, dovrebbero essere gli unici due tennisti ad avere la certezza di prendere parte alla manifestazione finale. La sensazione è che anche Federer e Cilic dovrebbero farcela; un buon banco di prova a questo proposito potrebbe risultare proprio lo Slam americano. Detto ampiamente degli stop forzati di Wawrinka e Djokovic, la situazione di Murray appare la più incerta. C’è chi azzarda una partecipazione agli Us Open e chi, drasticamente, percorre la pista di un’assenza prolungata dai campi fino al 2018.

Al momento, dunque, solo Djokovic e Wawrinka hanno la certezza di non presentarsi all’appuntamento britannico. A sostituire i due plurivincitori Slam pronti Grigor Dimitrov, ad oggi, il più vicino ai magnifici otto, Sam Querrey, reduce da un gran periodo di forma, il solito Berdych, ormai un habitué della O2 Arena, e i più staccati Goffin e Raonic, anch’essi, però, in stato non ottimale.

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