WIMBLEDON: analisi del tabellone maschile

Un torneo senza veri favoriti con Roger Federer a caccia dell'ottavo titolo. Nadal corre nell'ombra ma se passa la prima settimana...

Grazie al suo esclusivo algoritmo, impiegato per determinare l’ordine delle teste di serie, il torneo maschile di Wimbledon potrebbe avere la finale che tanti (ma non proprio tutti) vorrebbero: Roger Federer contro Rafael Nadal. Con lo svizzero al n°3 e lo spagnolo al n°4, era infatti impossibile che i due si trovassero nella stessa parte di tabellone e quindi la loro eventuale sfida non potrà andare in scena che l’ultimo giorno.

Se torniamo indietro di sei mesi esatti, il fatto che l’ipotesi suindicata sia anche la più gettonata nei pronostici fa gridare al miracolo. La restaurazione avvenuta in questa prima metà del 2017, con il ripristino sul trono dei vecchi regnanti, ha però stravolto il circuito e siamo arrivati alla vigilia dei Championships con Federer e Nadal davanti a tutti nella graduatoria dei favoriti. Affinché si verificasse questa situazione, Roger e Rafa ci hanno messo molto del loro ma sono stati aiutati dal contemporaneo, verticale e inatteso crollo degli altri due Beatles: Andy Murray e Novak Djokovic.

Da quando è diventato numero 1, lo scozzese è entrato in un lungo tunnel di incertezze e sconfitte (l’ultima delle quali, particolarmente rovinosa, al Queen’s contro Jordan Thompson) mentre il serbo ha cercato (e fin qui ottenuto, oggi giocherà la finale contro Monfils) fiducia entrando in tabellone a Eastbourne per arrestare l’emorragia di delusioni inaugurata giusto un anno fa a Wimbledon contro Querrey.

Prima di addentrarmi nell’esame del tabellone maschile, vorrei tornare un attimo sulla restaurazione e sugli effetti, in parte anche indesiderati, che la stessa potrebbe avere sull’esito di questo torneo, giunto al 140° compleanno (la prima edizione risale infatti al 1877) e alla 130esima edizione (dieci volte non si giocò a causa dei due conflitti mondiali). Come detto, in avvio di 2017 Federer e Nadal erano alla stregua di due reduci; il primo non giocava da sei mesi, il secondo si era fermato durante il Roland Garros ed era rientrato in fretta e furia per disputare il torneo olimpico e la restante parte di stagione, raccogliendo però più amarezze che gioie. Invece, nell’anno in corso sono stati proprio loro a dominare dividendosi praticamente tutti i titoli più importanti (due slam e quattro 1000 su cinque) e facendoli tornare sotto i riflettori.

Anche se i due hanno le spalle robuste e sono abituati a sopportare la pressione, a Wimbledon tutti si attendono ottimi risultati da loro e questo gli farà pagare un tributo in termini di tranquillità. Soprattutto a Federer, già additato come l’unico favorito in un torneo che in realtà di veri favoriti non ne ha (o ne ha troppi). Anche se la ruggine, accumulata nel lungo periodo di sosta “post-triplete”, l’ha restituito alle competizioni un po’ imballato (sconfitta a Stoccarda con Haas e alcuni match non proprio irreprensibili ad Halle), è bastata la deliziosa finale nel 500 tedesco, in cui ha demolito Sasha Zverev in meno di un’ora, per ridare fiato e fiducia ai suoi tifosi e farlo collocare da molti esperti in cima alla lista per i “Campionati”.

Più tranquilla invece la situazione di Nadal. Il maiorchino ha fatto il suo appuntandosi sul petto la stella del Roland Garros (decimo titolo) e reagendo nel migliore dei modi alle tre scoppole rimediate contro Federer sul duro australiano e statunitense. Stanco e preoccupato per le ginocchia scricchiolanti, Rafa ha saltato i preliminari sull’erba e a Wimbledon – dove pure ha giocato cinque finali in carriera, vincendone due – correrà a fari spenti, con la speranza di attraversare indenne la prima settimana. Eppure, anche se il diretto interessato smentirebbe categoricamente, è proprio con il trofeo di Wimbledon tra le mani che Nadal darebbe veramente un significato enorme alla sua pur grandiosa stagione. Se poi questo avvenisse tornando ad affermarsi su Federer dopo quattro sconfitte consecutive, sarebbe impagabile. Al contrario, una prematura eliminazione (giova ricordare a tal proposito che, nelle sue ultime quattro partecipazioni, l’iberico non è mai andato oltre gli ottavi e ha sempre perso con giocatori classificati dalla centesima posizione in su) o una nuova battuta d’arresto contro Roger sarebbe un duro colpo da digerire.

Esaurito l’ampio preambolo, veniamo ai fatti. Cioè ai tabelloni.

PRIMO QUARTO – Siamo dalle parti del campione in carica, Andy Murray (1), che debutterà contro l’unico lucky-looser (al momento) del torneo, il kazako Bublik. Per il britannico i problemi potrebbero iniziare già al secondo turno quando probabilmente troverà il giamaicano di Germania Dustin Brown mentre, in caso di successo, al terzo le insidie dovrebbero calare contro uno tra Vesely, Marchenko, Tursunov e Fognini (28). Negli ottavi il suo avversario, secondo logica, dovrebbe essere Kyrgios (20) ma quando si tratta dell’australiano la logica non esiste. Il Kyrgios pre-show sul verde è stato a dir poco disastroso e già al debutto con Herbert dovrà fare attenzione. L’altra testa di serie della porzione è Pouille (14) ma il primo turno tra Janowicz e Shapovalov potrebbe indicare un possibile outsider.

Le altre quattro teste di serie di questo primo quarto sono, dall’alto in basso, Tsonga (12), Querrey (24), Verdasco (31) e Wawrinka (5). Lo svizzero, che dovrebbe approdare ai quarti, debutterà contro Medvedev e forse troverà Haas al secondo turno mentre il terzo match potrebbe proporgli il sudafricano Kevin Anderson, avversario di primo turno di Verdasco. Probabile invece l’ottavo tra Tsonga e Querrey, sempre che Thomas Fabbiano non faccia il miracolo e si imponga allo statunitense.

SECONDO QUARTO – Questa è la fetta di Rafael Nadal (4), non priva di insidie. I primi due turni dello spagnolo saranno presumibilmente all’acqua di rose (John Millman e il vincitore di Young-Istomin) ma già nei sedicesimi Karen Khachanov (30) sarebbe un grattacapo per il campione di Parigi. Negli ottavi lo spagnolo dovrebbe vedersela con uno tra Ivo Karlovic (21) e Gilles Muller (16), due giocatori le cui caratteristiche non sono molto apprezzate da Rafa quando si tratta di affrontarli su superfici veloci. Visti gli ultimi risultati, il lussemburghese è favorito per approdare alla seconda settimana e in quel caso il ricordo dei due confronti diretti disputati proprio a Wimbledon con Nadal (1-1) potrebbe spronarlo a tentare il colpaccio.

Ma il vero pericolo, per il maiorchino, potrebbe arrivare nei quarti dove il suo avversario sarebbe Marin Cilic (7) più che Kei Nishikori (9). Le quotazioni del giapponese sono decisamente in calo e, superato probabilmente Cecchinato (noi ci auguriamo il contrario, ovviamente…), già al secondo turno uno tra Stakhovsky e Benneteau potrebbe sbarrargli la strada. Assai diverso il discorso per il croato, tornato al suo best-ranking dopo la finale persa al Queen’s contro Feliciano Lopez. Bautista Agut (18) e Steve Johnson (26) sono le altre teste di serie che però non dovrebbero andare oltre il terzo turno.

TERZO QUARTO – Eccoci dunque con Roger Federer (3). Lo svizzero, a caccia dell’ottavo Wimbledon, inizierà la sua avventura contro Alexandr Dolgopolov, avversario contro il quale non ha mai perso un set nei tre precedenti. Molto talento e poca continuità, spesso avversato da problemi fisici, l’ucraino non dovrebbe rappresentare una vera insidia che poi dovrebbe vedersela con il vincente di Lajovic-Tsitsipas e, al terzo turno, potrebbe ritrovare Mischa Zverev (27) appena battuto non senza difficoltà ad Halle, sempre che il mancino tedesco riesca a superare un ostico primo turno contro Tomic. Negli ottavi, seguendo la logica delle teste di serie, Federer avrebbe Dimitrov (13) o Isner (23), con il primo alla costante ricerca della consacrazione e l’americano in grado di fermarlo.

L’altro favorito di questo spicchio di tabellone è il finalista della passata edizione, Milos Raonic, che ottenne tale risultato proprio battendo Federer al termine di un’emozionante semifinale. Il canadese non sta brillando e per lui sarà complicato ripetere (o migliorare) l’exploit ma almeno gli ottavi dovrebbe raggiungerli in scioltezza, traguardo che invece sarà difficile per Ramos-Vinolas (25). A quel punto Milos si troverà, con ogni probabilità, Alexander Zverev (10), a meno che Jack Sock (17) non l’abbia clamorosamente eliminato prima.

QUARTO QUARTO – E siamo arrivati alla fine, nella porzione presidiata da Novak Djokovic (2). Come detto, il serbo ha preso un brodino caldo a Eastbourne e il suo cammino, inizialmente in apparente discesa (Klizan poi uno tra Escobedo e Pavlasek), prevede una prima importante svolta nei sedicesimi, allorquando Nole se la dovrebbe vedere con Del Potro (29) se non il rientrante Kokkinakis o, in alternativa, Gulbis. Negli ottavi l’avversario del serbo potrebbe essere uno tra Monfils (15) e Feliciano Lopez (19), sempre che il francese e lo spagnolo non si facciano sorprendere prima dalle mine vaganti Sugita o Edmund.

Qualora dovesse arrivare, come da pronostico, nei quarti, Djokovic vi troverebbe, sempre da pronostico, o Dominic Thiem (8) o Tomas Berdych (11). Le prestazioni dell’austriaco nei tornei di preparazione hanno lasciato parecchio a desiderare e non mi sorprenderebbe che già al debutto il canadese Pospisil gli facesse lo sgambetto. A quel punto per il terzo turno potrebbero emergere i nomi di Tipsarevic o Simon più che quello del nostro Lorenzi (32). Il ceco invece avrà un debutto delicato con Chardy e un secondo turno più abbordabile contro Harrison o Coric. Al terzo, viste anche le performance delle scorse settimane, sarebbe la volta di Richard Gasquet (22) che a Wimbledon vanta due semifinali in carriera.

PRONOSTICO FINALE – Così, tanto per divertirci, proviamo ora a fare un pronostico.

Ottavi: Murray-Shapovalov, Tsonga-Wawrinka, Nadal-Muller, Stakhovsky-Cilic, Raonic-A.Zverev, Dimitrov-Federer, Pospisil-Gasquet, F.Lopez-Djokovic.

Quarti: Murray-Tsonga, Nadal-Cilic, Raonic-Federer, Gasquet-Djokovic.

Semifinali: Murray-Cilic, Federer-Djokovic.

Finale: Murray-Federer.

Il vincitore lo lascio scegliere a voi.

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