Australian Open, Preview: Masha e Serena, ultimo atto!

La finale femminile degli Australian Open 2015 è ormai alle porte e probabilmente non avremmo potuto sperare in un finale più entusiasmante. La numero uno del mondo, Serena Williams, e la numero due, Maria Sharapova, si affrontano per alzare al cielo il trofeo del primo Slam stagionale, nel 19esimo atto della loro rivalità.

La finale femminile degli Australian Open 2015 è ormai alle porte e probabilmente non avremmo potuto sperare in un finale più entusiasmante. La numero uno del mondo, Serena Williams, e la numero due, Maria Sharapova, si affrontano per alzare al cielo il trofeo del primo Slam stagionale, nel 19esimo atto della loro rivalità. Chiamarla “rivalità” significherebbe però usare un erronea denominazione. Serena infatti conduce per ben 16-2 negli scontri diretti, e ciò dimostra l’eloquente distacco tra le due giocatrici. La Sharapova non vince un incontro dal lontano 2004, quando sconfisse la Williams alle WTA Finals di Los Angeles. Di lì in poi un decennio di dominio americano.

Secondo i rumors che sono iniziati a circolare già delle prime ore di questa mattina, Serena Williams, durante la sua sessione di allenamento, in preda ad una forte tosse, è uscita dal campo insieme al suo staff. L’afroamericana, che già nei scorsi giorni aveva parlato di un virus che si aggirava in Australia tra i tennisti, sembrerebbe in condizioni fisiche non propriamente ottime. La stessa giocatrice in conferenza stampa ha ammesso che “la tosse è peggiorata e che ha un principio di influenza”, senza però mettere in dubbio la sua presenza in campo domani, in finale. Tutto sembrerebbe scongiurare un ritiro ancor prima di entrare in campo. Sicuramente sarà contenta la Sharapova, o forse no. Se la Williams infatti dovesse mostrarsi in difficoltà, le aspettative e la tensione potrebbero salire e prendere il sopravvento sulla russa, che parte decisamente sfavorita alla vigilia del pronostico.

La tennista moscovita sappiamo però essere nota al grande pubblico per la sua tenacia e determinazione in campo, anche quando le cose sembrano andare per il verso storto. Emblematico il suo secondo turno contro la connazionale Panova, quando, ad un punto dalla sconfitta, ha messo a segno un vincente in risposta, a tutto braccio, senza remore, come se non vi fosse un domani. E, quello shock inaspettato, le è servito per prendere confidenza con il campo e smaltire la palpabile tensione, riuscendo a trovare, match dopo match, il suo miglior tennis, nei quarti contro la Bouchard ed in semifinale contro la Makarova.

Dall’altra parte, l’americana è sembrata in leggere difficoltà nei primi turni, soprattutto con Svitolina e Muguruza, in avvio di match, perdendo in entrambe le occasioni, il primo parziale. Dai quarti di finale la musica però è cambiata. Prima ha demolito un inerme Cibulkova, in un incontro a senso unico, e poi la giovane connazionale Madison Keys, giustiziera di sua sorella Venus, ed appena 19enne. Il “19” è un numero che ricorre spesso in questo torneo. Ed in caso di vittoria, avrebbe un significato ancora più pregnante. Segno del destino?

Ripercorriamo insieme i 5 momenti più significativi della loro rivalità:

1) Maria Sharapova batte Serena Williams 6-1 6-4 e conquista il suo primo titolo (ed unico) a Wimbledon, 2004

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Se fosse esistito Twitter nel 2004, il famoso “I made you” di Serena sarebbe stato riproposto dopo la vittoria della russa. La Williams, allora 23enne, entrò in campo nervosa, tesa e Masha, numero 17 del mondo, le prese il sopravvento, chiudendo il primo parziale in appena 30 minuti. Nel secondo parziale, sotto di un break, fece leva sui suoi nervi e chiuse la pratica in appena 73 minuti di gioco. “Non so cosa sia successo oggi. Non ho giocato bene, affatto”, ammise Serena. “Devo rubarti questo trofeo per un anno” rispose la Sharapova. “Scusami, spero che avremo molte altre chance di affrontarci in una finale per la conquista del titolo”.

2) Maria Sharapova prosegue la sua striscia positiva e sconfigge Serena 4-6 6-2 6-4 anche a Los Angeles, WTA Finals, 2004

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Come se non bastasse, a conferma che la vittoria a Wimbledon non fosse stata un semplice colpo di fortuna, Masha alzò al cielo il trofeo, sotto gli occhi sbigottiti di Serena, anche alle WTA Finals, con il punteggio di 4-6 6-2 6-4. “Ancora non posso credere di aver giocato la finale di Wimbledon. Non ero io quella giocatrice, forse in campo c’era qualcun altro. Ma non io.” La Williams parte bene nel primo parziale, ma inizia ad accusare, all’inizio del secondo, alcuni problemi addominali. Dopo aver perso nettamente il parziale, nel terzo va avanti 4-0, prima di subire un’inaspettata rimonta della russa che la beffa, proprio sul finale.

3) Serena Williams ritorna a battere la Sharapova, 2-6 7-5 8-6 nella semifinale degli Australian Open, 2005

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Questa è la partita che ha definitivamente fatto cambiare qualcosa nella testa di entrambe le giocatrici, segnando l’inizio del dominio di Serena. Maria, che vantava un vantaggio di 2-1 negli scontri diretti, sembrava decisa a portare a casa anche questo match, ma proprio sul match point in suo favore ha visto disciogliersi tutti i sogni di gloria. Per ben due volte, sul 5-4, prima nel secondo e poi nel terzo set, ha avuto la chance di servire per il match, ma è sempre stata controbrekkata. Alla fine la spuntò Serena che in finale sconfisse Lindsay Davenport 2-6 6-3 6-0.

4) Serena abbatte, senza mezzi termini, Maria Sharapova nella finale delle Olimpiadi, con un netto 6-0 6-1, 2012

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Questa finale fu un match a senso unico, dominato dal primo all’ultimo punto. In soli 45 minuti di gioco, l’americana si sbarazzò della Sharapova, sotto gli sguardi sorpresi del Centre Court di Wimbledon, poche settimane dopo il suo quinto sigillo. Durante la corsa all’oro olimpico perse solamente 17 game, ed in finale mise a segno 10 ace e 24 vincenti. “Contro Maria è importante sempre rimanere concentrati, perchè appena ti distrai, lei è pronta a cogliere ogni minima occasione che le si presenti.”

5) Serena vince il suo secondo Roland Garros in carriera, sconfiggendo la Sharapova con un duplice 6-4, 2013

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Questo fu un gran match. Era da oltre 10 anni che Serena Williams non vinceva un titolo a Parigi, quando trionfò nel 2002 contro sua sorella Venus. Nonostante le 30 vittorie consecutive, precedenti alla finale, la terra restava per Serena la superficie più ostica, mentre al contempo la più vincente per la Sharapova, rinominata “Clayrpova”. Serena servì 10 ace ed oltre 25 vincenti, strappando per due volte il servizio alla russa, giusto il necessario per portare a casa la partita. 

Giorgio Lupi (Twitter: lupi_giorgio)

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