Circuito WTA: Wim Fissette si separa da Kerber per Azarenka, Cahill dice addio a Simona Halep

Che la "donna è mobile" è risaputo, ma i loro allenatori, talvolta, non sono da meno. Dopo una stagione ricca di risultati, l'ex coach di Kerber ritorna nel team Azarenka, mentre Darren Cahill si dice costretto ad abbandonare il timone della numero uno del mondo per motivi familiari.

Per Wim Fissette oramai è prassi abbandonare la panchina dopo un anno vissuto ai massimi livelli e con la marcia continuamente ingranata. L’ex coach di Simona Halep, ai tempi finalista sia al Roland Garros sia alle WTA Finals, di Vika Azarenka, la cui separazione è stata interrotta a causa dell’improvvisa gravidanza della tennista di Minsk, e ultimamente di Angelique Kerber, letteralmente resuscitata dopo un 2017 al limite dell’orribile, è stato recentemente licenziato dalla giocatrice teutonica appena prima delle WTA Finals di Singapore. La ragione vera non si è mai saputa, solo indiscrezioni per le quali si è dedotto che la crisi sarebbe sopraggiunta nel momento in cui il tecnico belga avrebbe chiesto un adeguamento dell’onorario, in seguito alla vittoria di Wimbledon, e la bella Angie, da buona economista tedesca, avrebbe tergiversato nel concederglielo. Wim, a quel punto, avrebbe iniziato ad osservare altri orizzonti e Kerber, contrariata da cotanta venalità, lo avrebbe ridimensionato in tronco e senza troppa diplomazia. Decisione forse giusta sul piano morale, ma abbastanza scellerata su quello formale e tempistico, data la condizione atletico-attitudinale con cui, a posteriori, Angelique Kerber ha affrontato gli incontri del Round Robin in quel di Singapore. Fissette, alcuni giorni fa, è stato avvistato in Florida al fianco di una sua (tra le tante) ex assistita di lusso come Victoria Azarenka, che già aveva affiancato tra il 2015 e il 2016. La tennista bielorussa, durante quel periodo, aveva recuperato i vertici della classifica WTA, riuscendo a risalire la china dopo un periodo costellato da infortuni e risultati sottotono, il cui picco era stato toccato con la vittoria del Sunshine Double (Indian Wells + Miami Open), record che precedentemente era ad appannaggio esclusivo di Steffi Graf. La gravidanza di Vika, poco dopo, li aveva costretti ad una separazione forzata e il coach era stato chiamato in forze da Johanna Konta, seguita per tutto il 2017 anche lei con risultati ragguardevoli. Ora all’allenatore classe 1980 spetta un’altra avventura importante, ovvero quella di coadiuvare la seconda rinascita di Vika Azarenka, al momento stabile in top 50 dopo essere sprofondata oltre la duecentesima posizione, compito non facile considerati tutti gli strali che l’ex numero uno del mondo si trascina dietro dal momento in cui il padre del primogenito Leo ha impiantato una dolorosissima causa, per ottenere l’affidamento esclusivo del piccolo. Wim Fissette, però, è specializzato anche in immediato pronto soccorso post-materità, dato che nel 2009 aveva curato il rientro di Kim Clijsters, portandola a vincere gli US Open pur avendo partorito da non molto tempo.

Kerber e Fissette, Wimbledon 2018
Kerber e Fissette, Wimbledon 2018

Solo alcuni giorni addietro un altro coach assolutamente ragguardevole e che tra i vecchi allievi annovera i nomi di Andre Agassi e Lleyton Hewitt, aveva speso parole al miele per la propria pupilla Simona Halep, definendola una giocatrice straordinaria, caparbia, instancabile e devota al tennis più di ogni altro atleta da lui seguito in passato. Elogi, elogi ed ancora elogi, per poi annunciare ieri, coram populo, di dover abbandonare la panchina per motivi strettamente familiari. “Dopo molte riflessioni e discussioni, e molti anni con oltre 30 settimane passate lontano dalla famiglia, ho deciso di prendermi dodici mesi di pausa dall’attività di allenatore per restare a casa a sostenere i miei figli, i quali stanno entrando in alcune fasi importanti della loro vita come l’avvicinarsi dell’ultimo anno di scuola superiore, più lo sport e la preparazione al College, e il tutto richiede più tempo da parte mia” ha dichiarato Darren Cahill con un comunicato via Twitter. Ovviamente per la tennista di Costanza questa si presenta come una separazione molto dolorosa da affrontare, in quanto il rapporto iniziato quattro anni fa con Cahill non solo le ha regalato sicurezza, continuità, fiducia e il magnifico traguardo concretizzatosi con la vittoria del Roland Garros, ma anche la garanzia di avere al proprio fianco una persona affine da cui sentirsi protetta quasi come da un padre. “Vorrei ringraziare Simona per gli ultimi quattro anni. La sua comprensione, personalità, etica del lavoro, generosità e professionalità hanno reso un grande piacere stare al suo fianco come coach. Lei è una giovane donna di grande classe e una persona che rispetto infinitamente, il che è più importante di qualsiasi risultato ottenuto. In pratica ho avuto il lavoro dei miei sogni e voglio ringraziarla per averlo reso possibile”. Parole da incorniciare, quelle del coach australiano, che addolciscono solo in parte il dispiacere di un distacco che a Simona peserà e non poco, come lei stessa ha fatto trasparire nel messaggio di risposta che ha lasciato sotto il post di commiato di Cahill. “Grazie di tutto Darren, per il tuo duro lavoro e per il supporto che mi hai dato in questi anni; sono stata fortunata ad averti avuto accanto in questo lungo viaggio. Auguro il meglio a te e a tutta la tua famiglia e sono certa che ci rivedremo presto“, ha dichiarato a sua volta la numero uno del mondo, facendo intendere che questa pausa potrebbe essere solo un arrivederci e non un addio definitivo.

Un coaching tra Halep e Cahill a Cincinnati.
Un coaching tra Halep e Cahill a Cincinnati.

Di sicuro non è una situazione semplice quella in cui si versano ora la numero uno e la numero due del mondo. Ritrovarsi senza allenatore in un momento piuttosto delicato della loro carriera, con Simona in pieno recupero a causa del sopraggiungimento dell’ernia del disco e Angelique chiamata a difendere un considerevole bottino di punti nei primi due mesi della futura stagione, non è obiettivamente entusiasmante. Ma ambedue hanno dato prova più volte di saper superare i momenti di difficoltà (a cui le loro carriere le hanno sottoposte) con carattere e umiltà e di riuscire, nonostante tutto, ad innalzare il livello del loro gioco, la motivazione e la pervicacia nel non volersi mai dare per vinte, anche nei periodi più bui del loro percorso sportivo. La speranza di tutti è che anche questo ulteriore scoglio venga bypassato nel migliore dei modi possibile.

10 comments
  1. Mi dispiace un botto che Cahill abbia lasciato Simona… L’ha resa una campionessa. Spero che Simona non si abbatta. Fra l’ernia e questo, mica sarà facile ricominciare. Ma confido nella sua forza.

    1. Si presenta un periodo molto difficile per Halep, soprattutto perché sostituire un coach-amico come Cahill non sarà semplice. Presumo una prima parte di stagione in salita per Simona

    2. Giuliana Cau già, purtroppo pure io. Fra l’altro, anche convivere con l’ernia al disco non le sarà semplicissimo di per sè… di buono c’è che Cahill ha saputo anche rafforzarla caratterialmente, quindi potrebbe anche sorprenderci in positivo. Anche se sarà dura.

    3. Speriamo. Anche perché pur essendo una giocatrice che per stile non sempre piace a tutti, Simona ha dimostrato di essere una grande combattente e a questo sport ha dato tantissimo.

  2. Ogni anno sul finire della stagione tennistica assistiamo al susseguirsi di nuovi coach sulle panchine dei giocatori.La scelta è determinata soprattutto dalla mancanza di risultati …quindi gli allenatori sono i primi a farne le spese.Non è il caso di Simona..grazie alla collaborazione di Cahill..finalmente ha conquistato il suo primo Slam.Mi auguro per lei che sappia fare la scelta giusta per confermare i risultati ottenuti.Bene ha fatto Vika a richiamare Fissette che ritengo sia uno dei migliori coach sul mercato

  3. Povero Cahill ! Avere a che fare con gli adolescenti di quesi tempi non è cosa semplice. Ah non è questo il punto ? Ahahahah Ad ogni modo è una scelta di vita che si può capire, specie se sei un australiano: nonostante le dirompenti innovazioni tecnologiche non è ancora stato possibile spostare l’Australia più vicina al resto del mondo, nè hanno ancora inventato il teletrasporto. Per cui appoggio in pieno la sua decisione di restare per un po’ stabilmente in…down under. In quanto a Fissette mi pare si tratti di un problema molto più “pratico”: ha chiesto l’aumento ed è stato messo alla porta. Non so, la Kerber mi sta simpatica….e allora parteggio per lei 🙂

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