Darja Kasatkina regina di Charleston

La giovanissima tennista russa a Charleston ha sbaragliato Puig, Gavrilova, Begu, Siegemund per approdare i finale contro Ostrapenko e vincere prima dei 20 anni il suo primo titolo Wta e il suo accesso per la prima volta in top 30 "Ero nervosa, volevo scendere in campo e farla finita - ha detto la tennista di Togliatty - ero davvero agitata. Ma ne è valsa la pena”

Darja Kasatkina è la nuova campionessa di Charleston. La teen ager russa vince infatti il suo primo titolo WTA sulla terra verde di Charleston, battendo un’altra giovanissima del circuito, Jelena Ostapenko con un netto 6-3 6-1. La lettone, che aveva giocato meglio di lei durante tutto il torneo, in finale è caduta in una marea di gratuiti (38 a 7) e si è arresa alla russa in poco più di un’ora.

UN SOGNO DIVENUTO REALTA’ – Darja dice “E’ un sogno, avrei voluto fermare il tempo dopo il match point”. Era dal 2009 che due teen agers non arrivavano in finale a Charleston. Per la russa è il primo titolo WTA: “E’ molto difficile esprimere come mi sento ora – ha detto Darja – è come se stessi dormendo e tutto questo non fosse reale”

VECCHIE CONOSCENZEKasatkina e Ostrapenko si conoscono bene, fino dai  tornei junior. Nel 2014, la Kasatkina vinceva infatti il Roland Garros, mentre la Ostapenko si aggiudicava Wimbledon. Nel tour WTA si erano trovate soltanto un’altra volta, e aveva vinto la lèttone, che aveva inoltre destato l’impressione migliore. Ai quarti a Charleston aveva infatti letteralmente sommerso di  vincenti Caroline Wozniacki. La Kasatkina, dal canto suo, nel corso del torneo aveva superato Monica Puig, Daria Gavrilova, Irina Camelia Begu e Laura Siegemund giocando per altro su una superficie a lei più congeniale.

UNA TEEN AGER PROMETTENTE – La regina di Charleston è  nata il 7 Maggio del 1997 a Togliatty in Russia. Il padre Sergey lavora in una fabbrica di automobili ed è anche maestro di Hockey sul ghiaccio, la mamma è maestra di atletica. Il fratello maggiore è un tennista, ed è proprio per merito suo che Darja impugna per la prima volta la racchetta a 6 anni. Molto dotata a 11 anni viene allenata da Maxim Prasolov e a 14  da Nurgaliev, un allenatore molto famoso nel Samara Oblast. E’ a 14 anni che vince il suo primo torneo  alla Samara Cup.  L’anno successivo debutta negli Slam Junior e nella Fed Cup junior con cui nel 2013 è vittoriosa contro l’Australia.

NEL 2013 PROFESSIONISTA – Diventa professionista nel 2013 e scala le classifiche tanto che nel 2015 è già nelle prime 300 del mondo. Nel 2014 vince il Roland Garros junior. Nel 2015 debutta come “lucky loser” agli  Us Open dopo il ritiro di Maria Sharapova. Battendo Gavrilova e Konjou arriva al terzo turno dove cede a Kristina Mladenovic. Vince in doppio con Elena Vesnina il suo primo titolo in doppio alla Kremlin Cup, dove raggiunge anche le semi battendo ai quarti Carla Suarez Navarro e cedendo alla Pavliuchenchova.

NEL 2016 IL PRIMO PREMIER MANDATORY – All’ASB Classic di Auckland batte l’ex n°1 del mondo e sette volte campionessa Slam Venus Williams al primo turno, poi agli Australian Open batte  Anna Schmiedlova e Ana Konjou ma cede al terzo turno alla più piccola delle sorelle Williams. A Indian Wells 2016 raggiunge per la prima volta i quarti in un Premier Mandatory. Batte durante il percorso Hantuchova, Friedsam, Puig e Bacsinsky cedendo solo a Karolina Pliskova. I secondi quarti di finale in un Premier sono alla Rogers Cup, dove batte Sam Stosur Roberta Vinci per perdere poi dalla n°1 del mondo, Angelique Kerber. Nel 2016 di Darja arrivano anche i Giochi Olimpici di Rio dove compete in singolo, e in doppio con Svetlana Kuznetsova.

ERO NERVOSA MA NE E’ VALSA LA PENA – Nel 2017 raggiunge i quarti a Sidney, dove supera Angelique Kerber , che batterà per la seconda volta al Quatar Open, prima di raggiungere i quarti. Con la vittoria a Charleston Darja entra per la prima volta nelle prime 30 del mondo prima dei vent’anni regalando a se stessa e alla Russia, che pur non ha potuto contribuire finanziariamente alla sua scalata, grandi soddisfazioni. “Ieri – ha detto la Kasatkina – ho fatto fatica a mi sono svegliata 2-3 volte durante la notte. Ero nervosa, volevo scendere in campo e farla finita, ero davvero agitata. Ma ne è valsa la pena”.

 

 

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