Il momento che Konta

La tennista britannica, dopo una prima parte di stagione col botto, si ferma proprio sul più bello: inanella sconfitte e fatica durante la campagna asiatica. La qualificazione alle Wta Finals ora si fa più difficile.

Ogni anno la tournée asiatica sancisce la fine del calendario tennistico. Tutte le giocatrici sperano di fare bene, di lasciare l’ultima impronta nella stagione che ormai è al capolinea. D’altronde il calorosissimo quanto monocromatico pubblico orientale non merita affatto di essere deluso. L’ultima tappa è Pechino, torneo attualmente in corso d’opera. Oltre a sollevare il tanto ambito titolo, alcune tenniste inseguono un unico e comune obiettivo, ossia quello di agguantare uno degli ultimi due lasciapassare per disputare le Wta Finals di Singapore. Protagonista in tal caso è Johanna Konta.

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UN INIZIO COL BOTTO – La tennista britannica, che attualmente occupa la settimana piazza mondiale, ha avuto un inizio di stagione col botto, confermando le ottime prestazioni che aveva già esibito lo scorso anno, quando si era presentata davanti al grande pubblico del tennis. Ha conquistato due titoli prestigiosi, il primo dei quali a Sydney, dove si è imposta in due set su Agnieszka Radwanska. Si ripete  qualche mese dopo in terra californiana, precisamente a Miami, dove a farne le spese è stata la danese Wozniacki, con lo stesso punteggio. Ben si è mossa anche in terra natia, raggiungendo la finale a Nottingham (dove è stata battuta, inaspettatamente, dalla Vekic) e, più importante di tutte, la semifinale a Wimbledon, dove ha perso in due set da Venus Williams, pagando forse la forte emozione per aver raggiunto un traguardo così prestigioso.

LA TEMPESTA CHE SEGUE LA QUIETE – Da Wimbledon in poi, però, i risultati faticano ad arrivare. I tanti sorrisi raccolti duranti i primi mesi dell’anno, si trasformano man mano in linguacce. Johanna fatica ad ingranare e delude le aspettative, proprio sul più bello. La tournée asiatica doveva rappresentare per lei una grossa chance. Le bastava fare bene per staccare, con largo anticipo, il famoso “biglietto”, quasi storico per il tennis inglese in gonnella. Ma così non è stato. A Wuhan perde in tre set dalla Barty, che si sarebbe issata, poi, fino alla finale. A Pechino le cose peggiorano ulteriormente, subendo una clamorosa sconfitta per mano della rumena Monica Niculescu, con un 6-1 6-2 senza diritto di replica. La Konta ne esce con le ossa rotte e con le aspettative quanto meno ridimensionate. Ciò che prima era nella sue mani, ora passa in balia delle avversarie. La tennista britannica, infatti, dovrà fare un po’ la parte del gufo, sperando che le sue dirette concorrenti (Ostapenko, Mladenovic, Stephens e Kuznetsova su tutte) non le facciano lo sgambetto, proprio all’ultimo. Alcune risposte definitive potremmo già averle da qui ad una settimana. D’altronde, nel miglior anno della sua carriera, sarebbe davvero un colpo troppo basso.

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