ISTANBUL, DAY #1: SARA, PETRA, SERENA E LE ALTRE: L’INIZIO DEGLI HUNGER GAMES

ISTANBUL - La migliore Sara Errani degli ultimi cinque mesi viene fermata dai crampi e da Vika. Sarà in campo contro Na Li? Serena Williams è letale contro Angelique Kerber, Petra Kvitova gioca un tennis che ricorda l'annus mirabilis 2011, trema ma supera Aga. Signori, applaudite, sono iniziati gli Hunger Games

 ISTANBUL – La migliore Sara Errani degli ultimi cinque mesi viene fermata dai crampi e da Vika. Sarà in campo contro Na Li? Serena Williams è letale contro Angelique Kerber, Petra Kvitova gioca un tennis che ricorda l’annus mirabilis 2011, trema ma supera Aga. Signori, applaudite, sono iniziati gli Hunger Games

Si sono disputati oggi i primi tre match dei WTA Tour Championships, giunti alla loro trentottesima edizione, con sede da tre anni a Istanbul, Turchia, nell’enorme e scenografico Sinan Erdem Spor Salonu. Gli esiti sono stati scevri da sorprese. Prevedibile, forse troppo impietosa la stesa impartita dalla n. 1 del mondo Serena Williams alla tedesca Angelique Kerber (qui il video completo del match), n. 9 delle classifiche mondiali, consumatasi in poco più di un’ora con lo score di 6-3 6-1. Poco da dire, quella da battere è lei.

Più lottata è stata la sfida tra Petra Kvitova (n. 6) e Agnieszka Radwanska (n. 4) ma la ceca, già vincitrice due anni fa dell’ultima competizione dell’anno, ha confermato la sua superiorità nei confronti della polacca (vantaggio di 4 a 1 negli scontri diretti) affermandosi con un doppio 6-4 e tremando solo un poco alla fine. La ceca, dopo ormai due anni passati a singhiozzo tra prestazioni promettenti e sconfitte da dimenticare, oggi ha toccato i livelli del suo anno di grazia, il 2011 e, tanto per dire un numero, raggiunge la sua cinquantesima vittoria dell’anno. Nulla ha potuto Agnieszka, che con le sue ragnatele ingabbia spesso chi ha potenza ma davanti a uno slice o a una palla alta non sa cosa fare. Non è questo il caso della Kvitova, dominante al servizio e nelle proverbiali diagonali in cross scagliate di rovescio ma brava anche a rompere lo scambio con i back profondi in lungolinea con i quali spezzava spesso il ritmo prima di tentare un colpo risolutivo.

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Tutto bene per Petra fino al 6-4 5-3 poi, come accade spesso, iniziano i problemi. Aga tiene il servizio ai vantaggi e, sul 5-4, ha due occasioni per controbreakkare e riportarsi in parità. La Kvitova piazza due bolidi sulle righe e ai vantaggi ottiene, e spreca, due matchpoint a causa di due errori che mezz’ora prima non avrebbe mai commesso. Nel suo viso rubicondo e terribilmente sudato traspare puro panico, come se le scorressero davanti i pazzi fotogrammi di un film già visto mille volte. Quante volte ha sprecato, buttato nel cesso match già vinti, come nel match contro Kirsten Flipkens nella semifinale dello scorso Wimbledon, dove se avesse avuto un pizzico di raziocinio avrebbe incamerato il secondo slam in carriera. Anche il suo coach, l’inseparabile David Kotyza, la guarda dagli spalti, attonito e confuso. “Pojd!”, urla, “pojd!”, e mentre lo fa una forza sovrumana lo trattiene dall’uscire dagli spalti e salvare – o schiaffeggiare? – la sua pavida protetta. Al terzo matchpoint Petra spinge tutto e Radwanska riesce a stento a contenere. La ceca ferma il gioco e chiama il falco. Sì, la palla della Radwanska è lunga, ha vinto la partita. Petra non crede ai propri occhi: getta sulla testa di un raccattapalle l’asciugamano con cui poco prima aveva umettato le membra bagnate e trotterella come una bambina a stringere la mano all’avversaria. Epilogo un po’ così per una bella vittoria.

Le speranze di Aga Radwanska sono già ridotte al lumicino: domani uscirà da una stesa quasi certa contro Serena e, dopo un giorno di relax, dovrebbe sperare di vincere contro Na Li, confidando nelle statistiche e invocando numerosi santi. Le partite tra la polacca e la cinese sono quasi sempre delle epopee nevrasteniche. Mettiamoci comodi e prepariamoci al meglio.

La partita del giorno però è stata quella tra Sara Errani e Victoria Azarenka (qui il video degli highlights), e non solo perché in campo c’era un’italiana.

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Tralasciando la cronaca, che potrete leggere qui, anche troppo dettagliatamente, nella nostra pagina ufficiale, in definitiva Sara ha mostrato un tennis che non ha mai espresso dal Roland Garros sino ad ora e ha lottato alla pari per oltre un set contro la n.2 del mondo, dopo essersi ritrovata avanti 5 a 2 e 30-15, cedendo poi di schianto alla fine sia per l’aumento di livello dell’avversaria che per un beffardo dolore al polpaccio, il quale ha limitato di gran lunga i suoi spostamenti durante tutto il secondo parziale. Sarebbero stati dei crampi, come ha rivelato il fratello e manager Davide dopo la partita, che hanno iniziato a tormentarla a partire dal tie-break del primo set e che, senza dubbio, hanno condizionato in maniera irreversibile il corso della partita. Ora la domanda è una sola. Riuscirà Sara a rimettersi per domani, quando dovrà tornare in campo contro Na Li e conservare le speranze di una semifinale che l’anno scorso aveva perso per un soffio? Basteranno ventiquattro ore? Davide si è mostrato molto cauto. Qualche minuto dopo, la stessa Sara ha confermato le parole del fratello.

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Sarà stata l’evidente disparità di livello tra vincitrici e sconfitte, il trionfo più potenti picchiatrici che con le loro sciabole hanno spezzato il fioretto delle sfidanti o più attendiste o più abituate a un lavoro di fino. Perchè, in fondo, è il fioretto che soccombe quasi sempre alla spada e la voracità del più forte alletta, piace, scatena gli applausi del pubblico: chi indossava cappellini variopinti, chi agitava cartelloni inneggianti alla propria prediletta o chi mangiava pop corn. Il tutto in un atmosfera teatrale, cinematografica, che oltre a qui si respira solo negli scenari indoor di Bercy e nell’O2 Arena di Londra. Un palcoscenico dove si innesta una scenografia di buio e di luce: attorno la cornice oscura degli spettatori paganti che assistono a uno schermo innestato in orizzontale, il rettangolo luminoso del campo da tennis, in cui i gladiatori si danno battaglia. E’ la formula peculiare del Round Robin che mette contro tutte contro tutte, tra le prime otto migliori del mondo, destinate a una spietata selezione competitiva da cui ne uscirà vivo solo uno. Guardando i vincenti di Serena (come questo qui) o le accelerazioni in diagonale della Kvitova, o ancora un passante iperbolico della Radwanska (proprio questo) può ritornare alla mente la storia di Hunger Games, nota trilogia di libri per ragazzi di Suzanne Collins.

La storia di un gruppo di ragazzi selezionati e rinchiusi in un luogo delimitato, in questo caso una foresta. Essi sono costretti, per divertimento del pubblico, a trovare il modo migliore per eliminarsi a vicenda e sperare di uscire da quella prigione. Ma uno soltanto ne uscirà. Che viva la migliore.

WTA Tour Championships -Risultati prima giornata

Gruppo Bianco (V. Azarenka, N. Li, S. Errani, J. Jankovic)

V. Azarenka b. Sara Errani 7-6(4) 6-3

Gruppo Rosso (S. Williams, A. Radwanska, P. Kvitova, A. Kerber)

S. Williams b. A. Kerber 6-3 6-1

P. Kvitova b. A. Radwanska 6-4 6-4
In campo domani a partire dalle 16:00 ora italiana: 

Li Na vs. Sara Errani
Victoria Azarenka vs. Jelena Jankovic
Serena Williams vs. Agnieszka Radwanska

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