Johanna Konta è pronta per uno Slam?

Johanna Konta, fresca vincitrice del torneo di Miami, sta sorprendendo tutti con le sue performance, ma ora arriva il peggio per la tennista britannica, la terra rossa. Riuscirà a stupirci ancora e magari vincere uno Slam?

Johanna Konta è appena diventata la numero 7 della classifica WTA, dopo un torneo di Miami da ricordare e mostrando una forma fisica strepitosa. Ma la tennista nel passato ha sempre sofferto la seconda parte di stagione. Ci stupirà ancora una volta o sarà di nuovo nell’anonimato?

UNA PAROLA, STREPITOSA – Numero uno del movimento britannico, la 26enne di Sydney sta mostrando tutte le sue doti in questa prima parte di stagione. Giocatrice dotata di un ottimo servizio che la porta a fare molti ace, ha un rovescio bimane fantastico e naturale, possedendo inoltre un dritto che nel corso della sua carriera è migliorato, rendendolo più incisivo. Il suo stile di gioco la porta ad essere aggressiva, che mette in difficoltà le sue avversarie, come lo ha dimostrato sabato contro la danese Wozniacki. In questa prima parte della stagione è stata praticamente strepitosa, perfetta, ma adesso arriva il peggio per le sue caratteristiche, la stagione della terra rossa dove sarà importante per lei dare continuità a questa forma fisica e mentalità che la rendono oramai una vincente, per una tennista che probabilmente nessuno se l’aspettava a questo livello.

TERRA ROSSA DA CANCELLARE – Come detto, la tennista britannica soffre le superfici lente, e lo ha dimostrato nella sua carriera. Durante tutta la sua vita tennistica, Johanna ha raccolto solamente 59 vittorie su 103 partite sulla terra rossa, ovvero il 57% circa delle vittorie. Poche, realmente poche per una tennista che vuole rimanere ai vertici di questo sport e crescere in termini di continuità. Andando a vedere le sue performance da quando è nel circuito, la migliore stagione sulla terra è il 2015, con 14 vittorie e 6 sconfitte, la maggior parte delle vittorie però le ha avute nei tornei di qualificazione. Nel tabellone principale del Roland Garros, è stata eliminata 2 volte nelle qualificazioni e 2 volte al 1 turno, per mano della ceca Allertova nel 2015 e nel 2016 dalla Goerges. Il suo miglior risultato è stato un 3 turno a Roma. Queste statistiche, dimostrano le sue difficoltà su questo tipo di superficie, mettendole anche a confronto con il duro, dove ha quasi il 70% di vittorie, una percentuale che conferma le sue preferenze. Anche nella stagione sull’erba non è da meno. Ad eccezione del 2 turno nella scorsa stagione, dove perse contro una Bouchard non proprio delle migliori, nelle edizioni precedenti al 2016 è stata sempre sconfitta al 1 turno. Per concludere, si può dire che la tennista britannica, per confermarsi come una top 10 e ambire a qualcosa di più, deve migliorare su queste superfici, per provare anche a vincere un Grande Slam, suo obiettivo.

Johanna Konta conil trofeo del Premier di Miami
Johanna Konta conil trofeo del Premier di Miami

LA CONCORRENZA – Johanna non lo nasconde e non lo ha mai nascosto, ma ha quasi una fissa per un Grande Slam, lo desidera più della 1 posizione nel ranking, dichiarandolo dopo la finale vinta sabato: “Ho sempre creduto di poter diventare una campionessa Slam, di voler essere la migliore al mondo. Penso sia lo stesso per ogni giocatrice. Dovrò continuare a fare cose semplici, a lavorare cercando di poter dire a fine carriera di aver dato tutto.” Ma non è facile, anzi, la concorrenza è alta. A partire dalla numero 1 al mondo, Kerber, battuta in semifinale, ma che non è sembrata nelle migliori condizioni. Per passare poi alla solita Serena Williams, al ritorno della Azarenka e della Sharapova (sempre che tornino al top) e per finire, occhio al nuovo che avanza, con Pliskova che deve ancora dimostrare molto nei tornei che contano e la Muguruza, che magari ritornerà a dominare nella stagione della terra rossa. Insomma, non sarà facile per Johanna e lei stessa lo sa, ma l’età, il carattere e il suo stile di gioco fanno ben sperare, perché bisogna far alzare il livello del mondo femminile, in netta difficoltà rispetto al circus maschile, come lo testimonia anche l’atmosfera che si vive in una finale di un torneo ambito come Miami, con lo stadio mezzo vuoto in un clima surreale. Dunque Johanna, pensaci anche tu a ridare credibilità e spettacolarità al movimento del gentil sesso.

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