LE PALLE DELLE DONNE

IL ROSA E' SEMPRE CONQUISTA

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Da appassionata di tennis e tennista mi è capitato spesso di imbattermi in discorsi sul tennis femminile che mi hanno stupita e anche un po’ infastidita.Ho sentito dire a tennisti anche di basso-medio livello di non guardare il tennis femminile in tv  perché “le donne non sono capaci di giocare a tennis” e anche le campionesse sono solo “delle pallettare “dal tennis noioso e monotematico. Personalmente mi sono sentita offesa da queste e altre affermazioni a riguardo sia come la discreta tennista che sono che come donna e intenditrice di tennis. Possibile che io non capisca dove stia questo infimo livello del tennis femminile? E quindi è possibile che la discriminazione verso le donne arrivi anche al tennis? Tempo fa ha fatto scalpore un intervento di Gilles Simon, francese di Nizza, il quale polemizzava sui compensi del tennis femminile che secondo lui avrebbero dovuto essere molto più bassi di quelli del maschile perché di fatto gli incontri sono seguiti da molta meno gente. Queste affermazioni, che hanno minato non poco la popolarità del tennista, hanno  polverizzato 40 anni di Wta, la Women Tennis Association nata appunto nel 1973 per ovviare a tali discriminazioni

O forse è una questione di rivalità e gli uomini si sentono un po’ minacciati dal gentil sesso? Bobby Riggs, tennista degli anni ‘40 diceva “ Il tennis giocato dalle donne è ridicolo, le migliori non possono nemmeno battere un vecchio con un piede nella tomba” Certamente una tale affermazione non si adattava alle tenniste di ieri come Billie Jean King o alla nostra Lea Pericoli, ma soprattutto non si adatta alle tenniste di oggi che in quanto a tennis, allenamento e preparazione atletica non devono invidiare niente a nessuno. Se diamo uno sguardo al tennis internazionale, quello che viviamo quotidianamente, guardiamo, leggiamo, ciò che sembra emergere è che le donne si stanno sempre più affermando nel tennis, giocando con colpi di potenza da fondo campo ma  rendendo forse più interessante il gioco con più tattica e logica dei signori uomini.

Si organizzano sempre più tornei combined, per non parlare di tornei particolari, come la Hopman Cup che prevede la partecipazione di donne e uomini nella stessa squadra. Lo stesso Goran Ivaniševi? ha detto  di aver cambiato idea sul tennis femminile proprio dopo la Hopman Cup “La Hingis e la Rubin  hanno risposto al mio servizio come fosse un pezzo di torta. È incredibile. Non sono riuscito a fare un ace. Rispondono meglio dei ragazzi.”

Quindi è praticamente inutile parlare di Maria Sharapova che nel 2004 a 17 anni ha vinto a Wimbledon, o del talento delle due Williams che da più di 10 anni dominano le scene, dei 32 titoli del Grande Slam vinti da Serena (17 dei quali in singolare, 13 in doppio con la sorella Venus e 2 in doppio misto)o dell’Azarenka che tira come un uomo. Ma di nomi se ne potrebbero fare a bizzeffe perché nel circuito femminile la rosa delle giocatrici di livello è molto più ampia che nel maschile e addirittura le prime posizioni hanno più variabili che nell’Atp dove a dominare sono sempre i soliti. Dice Serena Williams in un’intervista riferendosi a se stessa e alla sorella Venus “Abbiamo avuto la possibilità di portare il tennis a un nuovo livello. Abbiamo portato potenza, entusiasmo e passione. Anche stile e moda, perché indossiamo vestiti e colori che hanno avuto grande impatto nel tennis”. E poi riferendosi alle sue colleghe“ Il tennis femminile odierno ha un livello con un margine molto ravvicinato, la numero 20 gioca bene quanto la numero 10”.

Per quanto riguarda l’Italia e il tennis al femminile poi sono tutte stelle. A cominciare dalle nostre Errani e Vinci che si confermano dominatrici assolute e per il secondo anno di fila vengono incoronate coppia dell’anno del Wta,  la vittoria in Fed Cup e comunque lo spirito di gruppo, la Pennetta che è stata top 10 e che sta risorgendo dopo i vari guai, la Schiavone che dopo i molti successi si rimette in gioco con Giorgio Galimberti. Sicuramente delle italiane non si può proprio dire niente. Persino un’autorità come Nicola Pietrangeli fa omaggio alle italiane e dice “ Il tennis azzurro maschile da anni vive la condizione del “mantenuto” da quello femminile che è ai vertici mondiali, però un po’ di luce si comincia a vedere. Non abbiamo il campione con la “C” maiuscola, ma tanti buonissimi giocatori sì. Quindi da donna e da tennista mi sento di dire “forza al tennis”, cari uomini riconosciamo il talento dove c’è, non una  gentile concessione ma il riconoscimento di un tennis a volte e giustamente un po’ diverso dal maschile ma sicuramente valido e appassionante. Alla fine siamo sempre dalla stessa parte, dalla parte della passione del tennis e del cuore.

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