L’eterna grandissima Venus c’è. Nonostante le 37 primavere

Avevamo già avuto conferma in questo 2017 della solidità di Venus Williams, anche se la conferma più grande è stata vederla in finale a Wimbledon dopo aver "fatto fuori" una schiera di ventenni e l'auspicata campionessa Johanna Konta. Venus dice "Essere qui è un dono"

Venus Williams è tornata in finale a Wimbledon dopo 8 anni. L’ultima volta era stato nel 2009, quando aveva  perso contro  Serena.

ETERNAMENTE E FRA LE DISAVVENTURE VENUS – Venus è stata la più anziana finalista di Wimbledon degli ultimi 23 anni. Sull’erba di Wimbledon infatti  Venus, nonostante i 37 anni compiuti, i malanni (la sindrome di Sjogren che l’affligge dal 2011) e le disavventure stradali (è stata da poco scagionata dalla polizia della Florida per un incidente che l’aveva coinvolta e dove era morto un uomo di 78 anni) è risultata essere una vera regina. La più grande delle sorelle Williams ha dimostrato ancora una volta il suo talento e a la sua solidità mentale, eliminando una dietro l’altra Mertens, Wang, Osaka, Konjuh, Ostapenko e l’aspirante al titolo di casa Johanna Konta.

ESSERE QUI E’ STATO UN DONO – Un’impresa improbabile  per chiunque a 37 anni… a meno che il tuo nome sia Venus Williams “Sono felicissima, vincere qui è sempre speciale. Tornare in finale dopo sette anni è un dono, un dono che ho fatto a me stessa- ha affermato la sette volte campionessa Slam – Mi manca molto Serena, vorrei che fosse qui a condividere questi momenti con me, ma mi ha mandato un messaggio ed è come se l’avessi vista lassù in tribuna per tutto il tempo”. Venus Williams non è numero 1 del mondo dal 2002, periodo in cui si divideva tutti i tornei più importanti con la sorella Serena. Le più famose sorelle della storia del tennis hanno vinto dal 2000 al 2003 insieme ben 9 Slam.

IL PERIODO BUIO – Dal 2004 però il rendimento di Venus ha cominciato a calare, e nonostante tutto vinse a Wimbledon nel 2005, nel 2007 e nel 2008. Dal 2008 però ci fu il momento più grigio, in cui iniziò a vincere solo in doppio, specialità in cui comunque raggiunse la prima posizione del ranking nel giugno 2010. La risposta a questo suo calo fisico arrivò nel 2011, quando  Venus  scoprì di essere affetta dalla sindrome di Sjorgen che le impediva di mantenersi su alti livelli per  tempi prolungati durante i match.

WUHAN, UN NUOVO INIZIO – Nel 2015 poi, inaspettatamente ci fu una sorta di resurrezione, Venus vinse infatti a Wuhan, sconfiggendo in semi Roberta Vinci e approfittando in finale di un infortunio della Muguruza. Questo torneo  segnò in un certo senso  il suo rientro, dandole fiducia fino ad arrivare oggi a questo eccezionale 2017  in cui l’americana ha vinto tre titoli in una sola stagione, come non capitava dal 2007, ed è rientrata nelle prime 10 del mondo, dopo essere stata anche fuori persino dalla top 100 nei suoi anni più bui. Dopo Wuhan Venus ha confermato di essere tornata la campionessa di sempre, arrivando negli ultimi 6 Major sempre alla seconda settimana. Al Roland Garros 2016, come in questa stagione, la fermò Timea Bacsinszky. A Wimbledon lo scorso anno fu Angelique Kerber a frapporsi tra lei e la finale, mentre agli US Open fu Karolina Pliskova a fermarla annullando  tre match points prima di imporsi nel tie-break decisivo.

TRE AVVERSARIE NATE NEL 1997 – A 37 anni Venus a Wimbledon ha fatto qualcosa che non può essere sottovalutato. Giocare a questi livelli contro avversarie di 10-15-20 anni in meno è qualcosa che nessuno avrebbe più creduto possibile. A Wimbledon Venus Williams ha battuto 3 avversarie del 1997, Osaka, Konjuh, Ostapenko di cui solo Ostapenko già nata quando lei metteva piede per la prima volta sui campi dell’All England Club.

IL TRISTE FUTURO DEL TENNIS USA – Billie Jean King considera la performance di Venus Williams nell’ultimo anno una vera ispirazione, soprattutto in ragione del fatto che non credeva che dopo la malattia Venus sarebbe stata in grado di giocare ancora in singolo, “Considerando la sindrome di  Sjögren, pensavo che al massimo avrebbe giocato in doppio, non trascurando inoltre l’aggravante dell’età. Nel passato ce ne sono stati, noi eravamo i n°1,noi abbiamo fatto crescere questo sport negli anni ’70, adesso ci vorrebbero nuovi talenti, anche perché il livello di oggi sia per il femminile che per il maschile non è neanche lontanamente paragonabile a quello delle ancora verdi nonostante l’età, sorelle Williams”

 

 

 

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