Pablo Lozano: “Rispetto la decisione di Sara. Ora penserò di più a me stesso”.

Lo storico coach di Sara Errani parla per la prima volta dopo la loro separazione: "I risultati non arrivavano ed è comprensibile che una ragazza competitiva come lei voglia cambiare. Mi mancherà, ma voglio intraprendere nuovi progetti".

Circa una settimana fa, sulla pagina Facebook di Sara Errani, è spuntata la notizia shock della separazione con lo storico coach spagnolo Pablo Lozano, che l’ha seguita praticamente per tutta la carriera da professionista nel circuito Wta. L’allenatore spagnolo ha avuto un ruolo chiave nel successo di Sara, insegnandole a sviluppare un gioco intelligente e competitivo, malgrado i suoi limiti fisici, e portandola a raggiungere successi insperati, come la finale al Roland Garros e agli Internazionali d’Italia e la quinta posizione mondiale nel ranking Wta. Lozano ai microfoni di Puntodebreak ha parlato della rottura con Sara, n. 50 al mondo, che da qualche mese sta attraversando un momento di crisi di risultati.

“UNA SUA LEGITTIMA SCELTA” – “La separazione con Sara è stata una decisione difficile e traumatica, ma è la scelta migliore – ha esordito Lozano. “E’ lei che deve decidere cosa fare, non sono io che scelgo di lasciare l’incarico se i risultati non sono buoni. Quando mi ha informato della sua decisione, l’ho appoggiata totalmente. Ormai Sara è come se fosse un membro della mia famiglia”. Lozano ha poi commentato gli ultimi mesi: “Dagli Us Open non arrivavano buoni risultati, anche se Sara è comunque tra le prime 50 giocatrici del mondo. Certo, lei è estremamente competitiva e le aspettative di ogni tennista sono diverse. Con lei è bellissimo quando si vince, ma quando si perde è dura. Insieme abbiamo sempre concluso le stagioni con più vittorie che sconfitte, a parte quest’anno. La sconfitta è stata dura per entrambi, quest’anno non abbiamo combattuto come gli altri anni”.

“IL SUO SERVIZIO? NON DETERMINANTE” – Molti appassionati hanno spesso visto il servizio di Sara come un limite enorme che le avrebbe precluso i maggiori successi. Lozano però non è d’accordo: “Non è necessario raggiungere i 190 chilometri orari. La battuta è importante, certo, e abbiamo lavorato tanto per migliorarla, anche se per lei non è un’arma fondamentale. Lei batte a 140, 120 o 100 km/h. E’ un limite, ma ha comunque saputo vincere grazie alla capacità di gestire al meglio le partite importanti e a fare suoi i miei consigli. Ho sempre difeso il suo servizio, non si poteva volere tutto”.

IL FUTURO – “Ora penserò più a me stesso, dopo questa collaborazione durata 12 anni”, ha detto Lozano sul suo futuro. “Vedrò giorno per giorno, ma quello che so è che amo il tennis e in questi anni ci ho giocato tantissimo. Con Sara è stato tutto piacevole, vederla competere e superare ogni ostacolo è la cosa che più mi mancherà. In futuro mi piacerebbe intraprendere un percorso simile a quello fatto con lei, magari con un grande team al mio fianco. Daivid Andres, il miglior preparatore atletico del mondo, potrebbe aiutarmi, lui sarà sempre con me. Devo trovare altre figure che mi aiutino in nuovi progetti”.

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