Quattro chiacchiere con Karolina Pliskova

Karolina Pliskova è da qualche tempo sulla bocca di tutti, in particolare dalla finale persa a Sydney contro la connazionale Petra Kvitova.

Karolina Pliskova è da qualche tempo sulla bocca di tutti, in particolare dalla finale persa a Sydney contro la connazionale Petra Kvitova. A seguito di quella sconfitta, arrivata tra l’altro in due tie-break, il numero uno britannico Andy Murray ha twittato un messaggio dedicato a lei:
If Karlolina Pliskova gets quicker she will be a top notch player for sure! Fun to watch, aces, winners, great timing… #YoungGun

— Andy Murray (@andy_murray) 15 Gennaio 2015
In sostanza ha descritto la giovane ceca come una promessa del futuro con un gioco strabiliante fatto da ace, vincenti e ottimo timing. L’unica cosa che riesce a rimproverarle è la poca velocità dei movimenti, ma su questo fronte la ceca ha già fatto sapere che presto si potranno osservare dei netti miglioramenti.

“Gli spostamenti sono probabilmente la parte più debole del mio gioco, ma sto ancora lavorando su di essi e spero chein futuro meglio. E anche che Andy un giorno possa dire che sono abbastanza veloce per lui”.

Ora ad appena 22 anni è già diciottesima nel ranking WTA e ancora ampiamente in corsa per scalare ancora la classifica. Come molti di voi sapranno Karolina ha anche una sorella gemella, Krystina, che però attualmente non ha lo stesso successo della sorella, essendo classificata intorno alla 140esima posizione.
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Le due sorelle sono riuscite nel circuito juniores sono riuscite persino a vincere dei titoli dello Slam, un Australian Open per Karolina e un titolo di Wimbledon per Krystina. Il salto di categoria è stato significante per le due ceche, soprattutto per la “minore”, Krystina, che ancora stenta ad affermarsi totalmente.

In una recente intervista parla di lei, della sua vita tennistica e del rapporto che ha con la sorella:
“Il circuito Junior è una competizione totalmente diversa quindi è stato un po’ difficile da superare ed entrare nel circuito maggiore, dopo che sapevi di essere una buona promessa. Perché nessuno si preoccupa che tu abbia vinto a Melbourne, o che, come mia sorella, abbia vinto Wimbledon,”

“Così è stato un po’ difficile per noi entrare nel circuito professionistico femminile. Ero ancora al 150 o 200 e solo vincendo il mio primo titolo (a Kuala Lumpur nel 2013), sono entrata nella top 100 e ciò ha rappresentato un punto di svolta per me.”

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“Penso che sia più difficile ora per lei rispetto a me. Ma deve puntare un po’ più in alto, fare punti, vincere alcune partite e spero che presto saremo negli stessi tornei. Siamo davvero grandi amiche. Parliamo ogni giorno, sempre al telefono. Ma noi litighiamo a volte se stiamo troppo insieme. Un anno siamo state insieme in ogni singolo torneo quindi a volte capitava di litigare. Ma ora è un po’ diverso. ”

Sulle aspettative future non esita a lesinare un po’ di modestia: “Io non voglio avere alcuna aspettativa da me stessa. Voglio solo rimanere nella top 20 o li intorno perché sto difendendo un bel po’ di punti di quest’anno e sarà difficile rimanervi “, dice.

“Ma ho cominciato bene l’anno così ora sembra che non sarà così difficile.”

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