Serena Williams: il ritorno in Fed Cup e il sogno di Rio

“Non riesco a fermarmi, non ho un bottone di arresto” dice la campionessa degli Australian Open, e il fatto che ancora a 33 anni sia sul campo ne è testimonianza.

Subito dopo aver ricevuto il trofeo del titolo agli Australian Open, cioè il suo 19esimo titolo Slam, Serena è partita per l’Argentina, dove giocherà il secondo turno di Fed Cup.

“Non riesco a fermarmi, non ho un momento di arresto”, ha rivelato la campionessa; il fatto che ancora a 33 anni sia sul campo ne è testimonianza. Quindi eccola qui, subito, in viaggio per l’Argentina. Prima si fermerà a Los Angeles, per un’iniziativa di volontariato, e quindi altro aereo destinazione Buenos Aires, dove sabato e domenica è pronta a giocare nel secondo turno di Fed Cup contro l’Argentina.

Il possente team USA sarà composto da Serena, la sorella Venus, Madison Keys, la 19enne n. 20 del ranking dopo la semifinale all’Australian Open, e Varvara Lepchenko.

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Non è però proprio solo per la gloria della Fed Cup, comunque, che Serena affronta questo impegno. Nonostante abbia più volte affermato che ama giocare per il suo paese, Serena è in realtà obbligata presenziare in Fed Cup per poter partecipare ai giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016.

Ora, infatti, la federazione internazionale (ITF) prevede che per aver diritto a prendere parte nelle squadre olimpiche le partecipanti presenzino con la propria nazionale almeno tre volte durante i quattro anni di intervallo fra i giochi, con almeno una convocazione nel biennio 2015-2016.

Questa sarà la seconda apparizione in Fed Cup per Serena Williams. Partecipandovi potrà difendere in Brasile il suo titolo di singolare e il suo titolo di doppio con la sorella Venus; tutto ciò avverrà a cavallo del suo 35esimo compleanno. “Rio è sempre stato un traguardo per me”, ha affermato la statunitense.

La domanda è se affrontare altri jet-lag e competizioni dopo l’emozione della vittoria a Melbourne – dove ha avuto un brutto raffreddore, dolori alla schiena e ha anche vomitato durante il match – sia per lei la cosa migliore.

“Sapevo che questo inizio anno sarebbe stato molto duro e comunque, dopo la vittoria in Australia, dovrebbe essere più facile”, ha detto la Williams. “Poi andrò a Dubai, e lì avrò diverse settimane di riposo dalle competizioni. Giocherò solo 2 tornei prima del Roland Garros quest’anno. Se riesco a tenere duro fino alla fine del mese andrà tutto bene, e quando vinci poi tutto sembra più facile”.

La n. 1 del ranking è tornata a vincere i tornei migliori dopo le difficoltà avute nel 2014, anno in cui è sì riuscita a mantenere la prima posizione mondiale, ma non è riuscita a superare il quarto turno nei primi 3 Slam dell’anno. Serena ha attribuito i suoi insuccessi a un esaurimento mentale accumulato in due anni di intensi sforzi e successi.

Australian Open Tennis

Serena, ora, è solo a tre Slam di distanza dai 22 vinti dalla Graf, che si è prefissata come obiettivo. Dice Patrick Mouratoglu, allenatore e coach della statunitense “Noi manterremo lo stesso livello di entusiasmo e motivazione che Serena ha ora, oltre ovviamente alla forma fisica” quando gli chiedono del confronto di Serena con Steffi Graf  risponde ” Se riuscirà a giocare abbastanza a lungo riuscirà a battere il record della Graf perché Serena è in continuo miglioramento.”

Ma Serena ha anche altre motivazioni  per continuare a migliorare: si chiamano Madison Keys e Garbine Muguruza Blanco, la 21enne spagnola che la sconfisse lo scorso anno al secondo turno del Roland Garros e le strappò un set anche pochi giorni fa, a Melbourne.

“Quando ho perso dalla Muguruza al French Open l’ho odiata tantissimo”. Afferma Serena ”Ma nella stessa misura in cui l’ho odiata, ho avuto bisiogno di lei per migliorare: ce l’ho fatta, sono migliorata. Quindi, grazie!”

Williams è apparsa infatti regolare e veloce a Melbourne, con molti assi nella manica, ha fatto apparire facile ciò che era difficile, ha coperto tutti gli angoli e sparato ace nei momenti cruciali, come nel match-point contro la Sharapova. E tutto ciò è stato possibile grazie a condizioni di salute diversi da quelli dell’anno scorso a Wimbledon dove sembrava stordita e poco concentrata sul gioco. Ebbe poi un problema simile a Wuhan, in Cina, lo scorso settembre, nel match di secondo round in cui è uscita contro Alizé Cornet, dove aveva avuto un problema virale e capogiri.

“Ero molto malata, ma nonostante tutto volevo stare in campo. E’ molto difficile che qualcuno mi convinca a fermarmi”, ha detto Serena. “Ho fatto molti esami per capire perché continuo ad avere problemi e mi sento debole come se stessi per svenire. Sto prendendo anche delle nuove vitamine che mi sembra funzionino bene”.

Serena-Williams

Alla domanda se le è dispiaciuto scendere in campo a Wimbledon mostrando il suo stato fisico al pubblico, ha risposto: “Cerco di non ragionare mai col senno di poi”, piuttosto imparo dai miei errori. Ho molti fans che mi seguono. Non sono arrendevole e non amo le persone che si buttano a terra sia nel tennis che nella vita. Vorrei sempre che tutti fossero felici ed è per quello che do sempre il 100%. Non importa se non mi sento bene,e l’ho dimostrato in quest’ultimo torneo”.

La superficie nuova dei campi non l’ha agevolata e dice che l’uscita dal torneo di doppio a cui partecipava in coppia con Venus è dovuto in parte ai suoi problemi con la schiena e a non affaticarla troppo per non compromettere i loro risultati in singolo.

E la missione è stata compiuta! Serena campionessa in Australia, Venus che ha raggiunto i quarti per la prima volta dopo il 2010. Le sorellone sono agguerrite.

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