Simona Halep: “Voglio continuare ad essere una combattente in campo”

A poche ore dal suo ritorno sui campi da gioco, la tennista romena ha rilasciato un’intervista al sito della WTA, dove tra le altre cose ha parlato dell’infortunio subito a Doha e di come ci si senta a gestire la prima posizione del ranking mondiale.

Nel futuro intenderai prenderti più pause durante la stagione?

“Se ripeterò il risultato di Melbourne farò più pause. Ho capito però che è molto difficile poi ritrovare il ritmo e mantenerlo. Quindi è pericoloso fare delle pause, perché devi riprendere e poi fermarti di nuovo. Il ritmo così lo perdi e il tuo corpo non è più abituato a giocare intensamente. Ma il problema è che se inizi ad avere un po’ di dolore ovunque hai per forza bisogno di alcuni giorni di stop. Se giocherò un torneo importante a buoni livelli allora mi prenderò alcuni giorni liberi “.

Cosa puoi dirci sulla pressione di giocare da numero 1?

“Non sento la pressione e non l’ho mai sentita da quando ho toccato questo traguardo. Certo, forse le aspettative sono più alte ora. Sto solo pensando a migliorare di più il mio gioco e di continuare a lavorare seriamente. Ammetto che non sto più pensando alla classifica. I miei principali obiettivi sono gli Slam e la vittoria del maggior numero di titoli.”

Quando sei riuscita a conquistare la prima posizione del ranking in autunno, cos’hai pensato?

“Mi sono detta che sono in grado di fare grandi cose. Ovviamente è sempre stato uno dei miei sogni arrivare al n. 1, ma non ho ci ho mai creduto al 100%.  E’ stato come un sollievo e mi ha dato il potere di migliorare e, come ho detto prima, mi ha permesso di concentrarmi soprattutto sugli eventi più importanti. Ora penso che sono in grado di fare qualsiasi cosa “.

Come riesci a gestire le tue tendenze perfezioniste?

“Sono sempre alla ricerca della perfezione, ma allo stesso tempo so che è qualcosa che non esiste. Quindi è un po’ strano vivere in questo modo, perché sai che non esiste un punto dove ti ritieni completamente soddisfatto. Ora sto lavorando con uno psicologo dello sport, che mi sta aiutando ad essere più comprensiva e meno esigenti verso me stessa. Non si può essere sempre al top della condizione. Voglio comunque continuare ad essere una combattente, voglio tirare fuori l’aggressività che ho dentro, senza lanciare più la racchetta durante i momenti difficili, questo non lo faccio oramai da un po’ di tempo. In quei casi ho capito che devo parlare meno con me stessa e lasciare andare il momento negativo, pensando subito al punto successivo”.

 

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