US Open e Serena Williams: rapporto di amore-odio

Sono state tante le vittorie di Serena Williams nello Slam di casa e tanti gli episodi infelici che hanno segnato molte partite, dalla semifinale contro Kim Clijsters nel 2009 alla sconfitta contro l'italiana Roberta Vinci nel 2015 vedendo sfumare la conquista del Grande Slam

Tra Serena Williams e gli US Open esiste un rapporto di amore-odio, ne abbiamo avuto la conferma in questa finale degli US Open 2018 contro la 20enne Naomi Osaka. La Williams nello Slam di casa ha trionfato ben sei volte, indimenticabile la prima in assoluto arrivata nel 1999, e quella del 2014 raggiungendo i 18 Slam della Evert e Navratilova, ma ci sono state anche pagine infelici per Serena Williams negli US Open.

Andiamo indietro nel tempo, era l’8 Settembre 2004, si svolgevano i quarti di finale dello Slam newyorkese, Serena Williams Vs. Jennifer Capriati, le due tenniste statunitensi si erano già scontrate due volte nei quarti di finale di un torneo del Grande Slam nello stesso anno. È la Williams a conquistare facilmente il primo set con il punteggio di 6/2, la reazione della Capriati non si fa attendere, ottiene subito il break sul suo servizio e, sul 4 pari, si aggiudica il secondo parziale per 6/4. Si va al terzo e decisivo set, che si apre con un rovescio della Williams che batte sulla linea, per il giudice di linea è buona, la pensa diversamente il giudice di sedia, che correggendo la chiamata assegna il punto alla Capriati, Serena non la prende benissimo, si infuria, si distrae e commette tantissimi errori, saranno 57 quelli non forzati a fine match, sul 5/4 la Capriati spreca due match point, ci pensa Serena che al terzo butta la palla in rete mandando la Capriati in semifinale.

Siamo nel 2009, in semifinale si scontrano la Williams e la rediviva Kim Clijsters, in gioco grazie ad una Wild Card. La Clijsters si trovava avanti con il punteggio di 6/4 6/5 con match point a suo favore, alla battuta c’è la Williams, il giudice di linea le chiama fallo di piede, la Williams impazzisce e con toni alti verso il giudice di linea predica: “T’infilo questa f…. palla nella f…. gola” giustamente il giudice di linea si è sentita minacciata, di conseguenza è arrivato il penalty point e quindi partita persa, a fine partita la Williams dice: “Credo di aver detto qualcosa di troppo e lei mi ha dato un punto di penalità,  che sfortunatamente era il match point. Forse non ha capito che quel punto mi sarebbe costato la partita” convinta che la partita fosse la cosa più importante.

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Proseguendo ci troviamo nel 2011, in finale, Williams Vs. Stosur,  doveva essere la notte di Samantha Stosur, che neanche un capriccio della Williams avrebbe potuto sminuire la gioia che ha portato alla sua inaspettata ma eccellente vittoria degli US Open, il suo primo Slam, invece è successo. Era al servizio la Williams in apertura del secondo set, 30/40, quando dopo aver tirato un potente dritto urla “Come on!” distraendo così la Stosur intenzionata a recuperare quel dritto. Il giudice di sedia ha avvertito la Williams di aver ostacolato la Stosur prima di aver recuperato la palla, così una Serena fuori di testa, che ha confuso la Asderaki con l’arbitro della partita contro la Clijsters nel 2009, l’ha verbalmente attaccata durante il break: “Se mai dovessi incontrarmi girati e guarda dall’altra parte, perché tu sei  fuori controllo, tu sei fuori controllo, totalmente fuori controllo, chi farebbe una cosa del genere ? Ho violato il regolamento perché ho espresso chi sono ?” disse una Williams completamente fuori di sé.

Veniamo all’8 Settembre 2018, la Williams incontra in finale la 20enne promettente nipponica Naomi Osaka. Partita perfetta della ragazza giapponese che non si è mai lasciata distrarre dagli eventi avvenuti nel corso della partita, anche con la maggior parte del pubblico contro, tenendo sempre alto il livello di attenzione, anche quando la Williams stava letteralmente perdendo la testa. Serena entra in rotta di collisione con il giudice di sedia Carlos Ramos, che gli ha inflitto un warning per coaching tra lei e Mouratoglu, Serena perde le staffe accusando il giudice, dicendo che neanche stava guardando il suo allenatore, la pensa diversamente Ramos (Mouratoglu a fine partita ha ammesso di aver fatto coaching) . Nel secondo set sul 3/1, dopo aver riconsegnato il break per via di due doppi falli, riceve un secondo warning per abuso di racchetta e un penalty point, così la Osaka completa l’aggancio e si va sul 4/3, al cambio campo la Williams esce fuori controllo, tra pianti e urla, si scaglia contro il giudice di sedia con un poco ortodosso: “Mi hai rubato un punto, sei un ladro!” avendolo anche accusato poi di sessismo, dopo tutte queste accuse incassate da Ramos arriva il penalty game, la Osaka si ritrova 5/3 avanti e con tanta freddezza chiude il secondo parziale con un 6/4, vincendo così il suo primo Slam. L’attenzione purtroppo non è stata sulla ragazza giapponese, che avrà davanti sicuramente un ottimo futuro, ma sulla Williams che pur perdendo è stata al centro delle attenzioni. Episodi spiacevoli che in un campo da tennis non dovrebbero mai verificarsi, soprattutto se si a che fare con una giocatrice esperta e di livello come la Williams, che dovrebbe essere solo di esempio per tutti i ragazzi/e che la seguono, ma in questi casi non lo è stato affatto.

 

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