WTA Cincinnati: in finale ci vanno Serena Williams e Simona Halep

Ecco il resoconto di quanto successo in ambito femminile a Cincinnati nella nottata italiana.

Mentre molti di noi erano piacevolmente scivolati nelle braccia di Morfeo, in quel di Cincinnati, complice il fuso orario, ci si dava battaglia per raggiungere l’agognata finale.
Ma facciamo un passo indietro. A raggiungere le semifinali erano state Serena Williams (3-6 6-4 6-2 alla Ivanovic), Elina Svitolina (6-4 2-6 6-0 alla Safarova), Simona Halep (7-6 (3) 6-2 alla Pavlyuchenkova) e Jelena Jankovic (6-4 6-2 alla Schmiedlova).

Il primo dei due incontri che hanno avuto luogo ieri, è stato quello tra la numero uno del mondo Serena Williams, e la giovane ucraina Elina Svitolina.
La partita inizia con la statunitense che perde il servizio in apertura, e non sfrutta una possibilità di pareggiare i conti nel game successivo. I servizi vengono tenuti fino al 3-2 e servizio Svitolina, quando la tennista ucraina perde il turno di servizio a zero. Sul 3-3 Serena deve affrontare un turno di servizio particolarmente ostico, che la giocatrice di casa risolve solo ai vantaggi; sul 4-3 in suo favore, la Williams sciupa due palle break consecutive ( sul 15-40 servizio Svitolina), e altre due occasioni per tentare l’allungo durante i vantaggi. Sul 5-4 Williams, la statunitense riesce a portarsi sullo 0-40, complici anche due risposte vincenti, e a strappare il servizio alla sua avversaria, per chiudere il set per 6-4.

Le statistiche di questo primo parziale denotano come la tennista del Michigan non sia stata troppo attenta, con 4 ace ma anche con 4 doppi falli. Con la prima ricava il 71% dei punti, ma con la seconda ne fa solo uno su tre, e riesce a convertire solo 2 delle 8 palle break offerte dall’ucraina.
La Svitolina, volendo, ha delle statistiche ancora peggiori: solo un misero 44% di prime in campo, con cui fa punto solo nel 38% dei casi, mentre, quando gioca la seconda, converte il 55% delle possibilità.

Western & Southern Open - Day 5

Il secondo parziale si vivacizza sull’1-1, quando l’ucraina ha per prima la possibilità di allungare grazie ad una palla break, che viene però annullata dalla statunitense. Sul 2-1 Williams, Elina perde il servizio, e manda Serena a servire sul 3-1. La giocatrice di casa non riesce a confermare il break, e la Svitolina lo recupera e va a servire sul 3-2. Proprio qui, la Williams riesce ad allungare, strappando ancora una volta il servizio all’avversaria, e tenendo il proprio a zero, fino a portarsi avanti 5-2. La tennista ucraina tiene per l’ultima volta il turno di servizio, ma niente impedisce a Serena di chiudere al game successivo per 6-3.

Le statistiche finali ci raccontano una Williams che basa il suo gioco sulla prima di servizio (54% in campo, con cui fa punto il 79% delle volte), ma che con la seconda non fa male (solo il 39% dei punti), mentre la Svitolina ha delle medie troppo basse per impensierire la statunitense, ossia il 58% di prime in campo non incide, visto che ne ricava solo il 49% dei punti, e che paradossalmente fa più punti con la seconda (52%).
I numeri sulle palle break sono ancora più evidenti, con Serena che ne converte solo 4/11, facendo trasparire una forma non brillante, mentre Svitolina sfrutta 2 delle 5 opportunità di break, ma non riesce mai a mantere il vantaggio ottenuto.

La seconda semifinale è stata giocata tra la testa di serie numero 3 Simona Halep e la serba Jelena Jankovic.
La partita inizia subito con il break a favore della rumena, che però non lo sfrutta, ed il punteggio torna in parità sull’1-1. Da questo momento inizia l’assolo della Halep, che strappa 3 volte di fila il servizio all’avversaria e, dopo un lunghissimo game sul 5-1, riesce a chiudere il primo set per 6-1.
Le statistiche parlano chiaro, e vedono una Halep che con la prima fa male (69% di punti vinti quando entra), ma che con le poche seconde giocate, 7 per la precisione, fa solo il 29% dei punti. La Jankovic fa peggio, perchè fa quasi la stessa percentuale di punti con la seconda della sua avversaria (31%), ma con la prima fa punto solo nel 40% dei casi, e questo la porta a non essere abbastanza incisiva.

Il secondo parziale non vede break fino al 2-1 in favore di Simona, quando la rumena strappa il servizio alla Jankovic, e si porta avanti 3-1 ma, come anche nel precedente set, non riesce a sfruttarlo. A questo punto si ha un altro momento con una sola giocatrice in campo, ossia la romena, che mette a segno altri due break intervallati da un turno di servizio tenuto. Ciò la porta in finale al torneo di Cincinnati chiudendo il secondo set per 6-2.
Le statistiche finali confermano quanto successo nel primo set: una Halep che basa il gioco sulla prima, ma che con la seconda non fa male, e una Jankovic che con nessuno dei due servizi riesce a fare gioco.

La finale sarà quindi tra Serena Williams e Simona Halep, chi riuscirà a sollevare l’ambito trofeo di Cincinnati?

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