“Eh, già, io sono ancora qua” – tanto per citare il Blasco. Questo è quanto Serena Williams può dire ai suoi detrattori, visto che anche quest’anno si ritrova a giocare l’ultimo atto del Premier di Cincinnati.
L’anno scorso la vittoria è arrivata in modo abbastanza semplice, vincendo in due set contro la serba Ana Ivanovic. Quest’anno, almeno sulla carta, il trionfo sembra essere leggermente più distante, considerato anche il calibro dell’avversaria al di là della rete. Si tratta infatti di Simona Halep, nuova numero 2 del mondo, che cerca di allungare la striscia di buoni risultati, dopo la finale al Premiér di Toronto.
In quell’occasione fu costretta al ritiro contro Belinda Bencic per un’infortunio e molti pensarono che ciò avrebbe potuto condizionare in negativo il proseguo della sua stagione. La smentita è arrivata sul campo da parte della rumena, che è riuscita ad agguantare la finale senza correre rischi inutili. Certamente Serena parte avvantaggiata da due fattori: in primis gli H2H tra le due (5-1 in favore della statunitense) e in secundis il fatto che Halep soffre particolarmente il suo tipo di gioco.
L’unica vittoria di Simona negli scontri diretti è arrivata durante le WTA Finals dello scorso anno, quando nella partita del girone ebbe ragione per 6-3 6-0. Pochi giorni dopo è arrivata la vendetta di Serena, nella finalissima. Per spezzare una lancia in favore della tennista di Costanza possiamo dire come quest’ultima arrivi alla finale con maggiore consapevolezza dei propri mezzi rispetto agli ultimi confronti e che ha fatto vedere buonissime cose nel corso di questo inizio di stagione sul veloce.
Qualche titubanza in più per Serena, spesso costretta a rimanere più del previsto in campo. Alla fine tutto ciò potrebbe fare la differenza, quindi possiamo prepararci ad assistere ad una finale che, sbilanciandoci, potrebbe riservare dei colpi di scena.
Di Simone Marasi
