WTA Pechino: C. Wozniacki fa 30. Vince il China Open battendo A. Sevastova in due set

Torna alla vittoria di un torneo, Caroline Wozniacki, dopo un digiuno durato quasi quattro mesi. Vince il primo Mandatory a 7 anni di distanza dall'ultimo e batte una Anastasija Sevastova troppo fragile mentalmente per tenerle testa. Grande settimana asiatica per la numero due del mondo che, quest'anno, in finale si è sempre rivelata impeccabile.

Caroline Wozniacki batte Anastasija Sevastova 63 63

La danese, numero due del mondo, in Cina ritrova ispirazione e sicurezza e vince il trentesimo torneo della carriera battendo una straordinaria Anastasija Sevastova, seppur oggi non nella sua miglior versione. Un 2018 assolutamente positivo per la nordeuropea di origini polacche che, nonostante gli alti e i bassi post Australian Open e qualche lieve acciacco fisico, ha saputo risollevarsi e incamerare un altro WTA Premier Mandatory dopo un lunghissimo digiuno durato sette anni e mezzo, da quell’ultimo titolo a Indian Wells nel 2011.

Wozniacki vs Sevastova, finale Pechino 2018
Wozniacki vs Sevastova, finale Pechino 2018

IL MATCH:

I Set. I primi giochi dell’incontro non regalano particolari emozioni dato che Sevastova rinuncia alle sue proverbiali variazioni in favore di un gioco aggressivo da fondo-campo che inizialmente paga, dato che Wozniacki, probabilmente colta di sorpresa da questa tattica inattesa, commette alcuni errori non da lei, tra cui due dritti fuori campo piuttosto comodi. Nessuna palla break sino ai primi 5 giochi del match, fin quando la lettone non commette a sua volta un paio di unforced che rivitalizzano la danese, fin lì troppo conservativa e passiva, e la inducono a cercare il vincente unito a delle conclusioni in prossimità delle righe di fondo. Caroline si guadagna così 2 palle break e converte lo strappo alla seconda possibilità, complice un’Anastasija poco fredda (il carattere si sa è il suo tallone d’Achille) che non mette dentro la prima di servizio e sulla seconda si rivela attaccabile e impreparata a sorprendere l’avversaria. Sul 4-2 Wozniacki, Sevastova tenta di aggredire, ma la numero 2 del mondo si mostra come sempre un portento in difesa e costringe l’avversaria a fare da tergicristallo sia a destra che a sinistra, mentre a parti invertite questo schema porta solo punti e coraggio alla campionessa degli Australian Open. Sul 5-3 per la danese, la lettone tenta di chiamarla a rete, tramite smorzate e pallonetti, ma Caroline, seppur non impeccabile nei pressi del net e refrattaria ad usare la volée, riesce comunque a spuntarla e a incamerare il primo parziale per 6-3.

II set. Parte bene la lettone che sembra aver ritrovato la prima di servizio e la giusta aggressività, soprattutto col rovescio bimane. Nel secondo gioco si guadagna anche una palla break, ma la danese riesce a neutralizzarla e a mantenere il servizio. La labilità caratteriale di Sevastova ritorna prepotentemente in campo e la manda al black out al servizio successivo, dove commette errori assurdi sparacchiando palle non impossibili. Wozniacki quindi ne approfitta e prende il largo fino al 4-1 e servizio, mostrandosi l’unica giocatrice in campo capace di ragionare per 20 minuti di fila. Proprio in questo frangente la bionda Caroline cala leggermente in concentrazione e aggressività e permette alla mora Anastasija di riaccendersi e procurasi altre 3 palle break, aiutata dalle variazioni in back e in chop che tanto le hanno reso durante la stagione su cemento. La prima viene vanificata da un non forzato, la seconda da un servizio al corpo della danese, la terza va a buon fine grazie a un pallonetto su cui Wozniacki esegue un tentativo di smash assolutamente inguardabile. Il punto più bello avviene sul 30-15 e servizio Sevastova, nel quale la sovietica mette sul piatto tutto il repertorio di colpi di fino di cui dispone, e facendo correre l’avversaria in avanti e indietro la sorprende con un bellissimo drop shot, per poi chiudere con un fantastico rovescio in lungo-linea. Papà Piotr Wozniacki corre in panchina dall’amata figlia e le consiglia di riprendere a lavorare ai fianchi l’avversaria e lei esegue, ma basta un dritto vincente in corsa della lettone per rimetterla in difficoltà e farle subire appena dopo un rovescio in lungo-linea favoloso, seguito da una volée di dritto alla McEnroe che consegnano ad Anastasija ancora tre palle break. Queste però non vengono convertite per evidente complicità di Sevastova che, nei momenti clou, forza troppo, sbaglia e paga pegno sul piano mentale. L’ultimo game del match, infatti, è un disastro a livello psicologico della numero 18 del mondo, in quanto commette tre unforced, e nemmeno l’esasperata conservatività e monotonia in ribattuta della numero 2, piazzatasi come da prassi in difesa in attesa dell’errore, la convince a tentare di sorprendere il muro respingente dell’avversaria. Altro 6-3, sebbene molto più lottato, che chiude un match non spettacolare, ma molto sentito da entrambe le parti dopo un’ora e 30 minuti.

Per Caroline Wozniacki, dopo la qualificazione alle WTA Finals di Singapore, questo titolo rappresenta il coronamento di una carriera assolutamente di livello, costellata da tanti titoli importanti e impreziosita dal primo titolo slam, conquistato a Gennaio a Melbourne. Qualora a Singapore dovesse riconfermare il primato di Maestra e Simona Halep, causa infortunio, fosse costretta a restare fuori dai giochi, la danese potrebbe ragionevolmente riconquistare la vetta del ranking che l’ha già vista, quest’anno, capolista per altre 4 settimane, aggiuntesi alle 67 precedenti tenute in pugno tra l’ottobre del 2010 e il gennaio del 2012, a testimonianza della grande combattività, forza d’animo e continuità di questa grande campionessa che, solo due anni e mezzo fa, meditava il ritiro dalle competizioni.

0 comments
  1. Una Woz molto concentrata ed anche solida.Tifavo per la lettone ma, onestamente, devo ammettere che oggi la danese ha meritato di vincere.La Sevastova ha dimostrato ancora una volta i suoi limiti mentali…peccato perché ha un gioco molto vario ed anche gradevole

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