Tanti Auguri a Tonino Zugarelli, moschettiere della Davis

Festeggia 66 primavere uno dei nostri 4 moschettieri: Tonino Zugarelli. Con lui la favola del "tennis operaio", o come diceva nella sua autobiografia "di borgata" è diventata realtà. La sua storia è infatti "il riscatto di un ultimo".

Buon compleanno ad una colonna del tennis italiano, Tonino Zugarelli. Tennista completo, in grado di affrontare tutte le superfici anche se poco attratto dai viaggi (non andò mai in Australia), dotato di un gioco classico ma con un tocco di originalità cui ha dovuto far ricorso per gli imprevisti della vita.

Oggi compie 66 primavere, ma è come fosse ieri per noi il ricordo della sua partecipazione alla vittoriosa trasferta cilena che ci ha regalato l’unica nostra insalatiera nel 1976. In realtà Zugarelli era una riserva di lusso, capace com’era di essere tra i primi 30 giocatori al mondo, ma aveva davanti “quei tre”, e quindi poco spazio per essere protagonista. Eppure, nonostante tutto, fu cruciale nelle occasioni in cui ebbe la possibilità di giocare, come a Wimbledon contro la Gran Bretagna, sconfisse John Lloyd e Roger Taylor.

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Clamorosa la sua finale a Roma nel 1977, persa in un match lottato e rocambolesco contro Vitas Gerulaitis per 3 set a 1, sfiorando una clamorosa doppietta italiana dopo il successo di Adriano Panatta l’anno precedente. Vittorioso in un solo torneo, in Svezia e guarda caso contro Corrado Barazzutti a Bastad nel 1976.a Bastad nel 1976. Ma forse la vera perla nella sua carriera è la vittoria contro Rod Laver, sconfitto in tre set a San Paolo del Brasile nel 1974.

Ma parlavamo, in apertura di pezzo, del tocco di originalità nel suo tennis: a causa di un incidente patito in gioventù il suo pollice destro fu menomato. Non per questo Tonino, giovane voglioso di affermarsi nello sport (prima tentò col calcio, sport nazionale), si è perso d’animo, inventandosi una presa particolarmente aperta che gli consentiva gesti di rara eleganza. Dalla difficoltà, il punto di forza. Sotto la guida del grande maestro Mauro Belardinelli, al centro tecnico di Formia, costruisce un tennis fatto di grande tecnica da fondo campo, gesti classicissimi, ma ottima propensione al gioco aereo, motivo per cui si permise di sconfiggere fior di esperti del serve&volley.

Finita, molto presto per altro, la sua carriera di tennista, “Zuga” si è dedicato a quella di coach, prima per la F.I.T. (finché, inviso per la sua vicinanza ad Adriano Panatta, è stato a suo dire allontanato, visto che la sua tessera di campione del mondo è stata invalidata e non gli consente l’accesso al torneo di Roma) e poi privatamente. Tra i giocatori da lui svezzati e portati al professionismo spicca il nome di Potito Starace, col quale, curiosamente, condivide il best ranking raggiunto alla 27esima posizione mondiale. Quando si dice “corsi e ricorsi”!

Auguri Tonino, esempio di serietà e dedizione.

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