Buon Compleanno, Thomas Högstedt!

Oggi compie 53 anni Thomas Högstedt, ex tennista di discreto livello ma soprattutto famoso coach di tennisti come Tommy Haas, Caroline Wozniacki ma soprattutto Maria Sharapova.

Oggi compie gli anni Thomas Högstedt, uno dei più grandi coach di molte tenniste, prima fra tutti Maria Sharapova, a cui insegnò a scivolare sul rosso e a vincere sulla terra del Roland Garros. 

Thomas Hogstedt nasce a Mariestad (Svezia) il 21 Settembre 1963. Protagonista di una discreta carriera da giocatore negli ani ’80, eta dell’oro del tennis scandinavo. Hogstedt raggiunge il suo best-ranking da singolarista all’età di vent’anni, alla 38esima posizione.

Un solo titolo vinto in carriera dallo svedese, il Ferrara Open nel 1983 ed il secondo turno di singolare raggiunto almeno una volta in tutte le prove del Grande Slam, Hogstedt ha grande esperienza nel mondo del tennis e un’ampia conoscenza in questo sport. Lo prova la sua strepitosa carriera di allenatore.

Tomas, nella sua ormai lunga carriera, ha avuto collaborazioni eccellenti in campo maschile con Tommy Haas e Nicolas Kiefer, ma è in campo femminile che Thomas ha raggiunto i massimi traguardi. Dal 2010 ha allenato Maria Sharapova e, per un pò in quello stesso periodo, anche la cinese Li Na.

Non vi è dubbio però che il nome di Hogstedt sia legato a Maria e, soprattutto, al primo sospiratissimo successo della russa al Roland Garros giunto nel 2012, la perla che permise a Masha di completare il Career Slam. Grazie ai suoi consigli Masha, progressivamente, smette di muoversi sulla terra rossa come: «…una mucca sul ghiaccio», come lei stessa aveva ammesso.

La colaborazione con Masha termina nel 2013, improvvisamente e a causa di non meglio specificati «problemi personali» di Thomas. Da allora altre stelle di prima grandezza della Wta si sono susseguite quali sue assistite. Per un breve periodo ha seguito Caroline Wozniacki, insieme a papà Piotr; poi Sloane Stephens e da ultima Simona Halep.

Hogstedt è noto inoltre per essere un convinto assertore della strategia dei piccoli passi per favorire la crescita di giovanissimi talenti. Lo svedese raccomanda infatti poca attività Juniores: «Queste vittorie contano poco, mentre è meglio svilupparsi e crescere tatticamente». Se lo dice lui…

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