Attenti a quei due!

É proprio il caso di dire attento a quei due. Il sodalizio tra Novak Djokovic e Boris Becker prosegue a gonfie vele visto che il serbo sta conquistando ormai tutto il circuito. Analizziamo l' importanza dell' ex giocatore tedesco per l' evoluzione del gioco del numero 1 del mondo e non solo...

Recitava così il titolo di una fortunata serie tv andata in onda negli anni ’70. Protagonisti:  il futuro James Bond, Roger Moore, reduce dalla decennale esperienza come Simon Templer nella serie tv “Il santo” e l’esilarante Tony Curtis, ormai, in declino dopo i successi degli anni ’50..

La “strana coppia”  (vi ricordate Jack Lemmon e Walter Matthau ?), formata da Boris Becker e Novak Djokovic (alcool, antidepressivi e belle donne il primo; yoga, salutismo, felicemente, appena, sposato il secondo) sembra non risentire dei nove Slam trascorsi insieme. Dopo averne vinti cinque, i due numeri uno, guardano al futuro, sicuri. Facendo rotta verso il record 17 slam detenuto da Roger Federer e quello, forse,  più vicino anche se di gran lunga più importante, del Grande Slam detenuto da Rod Laver.

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Che, già, questo anno potrebbe essere raggiunto.  In barba a tutte le previsioni nefaste dei loro detrattori i due “mattacchioni” dopo avere sfiorato il grande slam , lo scorso anno, hanno iniziato alla grande, anche, la nuova stagione, vincendo il primo Slam in palio.

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Sotto il sole cocente di Melbourne, Nole ha conquistato il sesto titolo della specie.  Un record! Ma, anche la “conditio sine qua”  per potere sognare di stringere la mano a Rod Laver ed entrare, così,  definitivamente nella storia di questo sport, scrivendone una pagina che neanche “lui” , leggenda vivente, e massimo interprete è riuscito a scrivere.

 

Nata, nel dicembre 2013, per volontà di Novak Djokovic, dopo le amarissime delusioni delle finali di Wimbledon e New York (perse rispettivamente contro Andy Murray e Rafael Nadal); sulla scia di altre illustri collaborazioni, più o meno durature e  di successo, tra campioni moderni e glorie del passato (Lendl-Murray, Chang-Nishikori, Brugera-Gaquet, Connors-Sharapova, Ivanisevic-Cilic);

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forse in risposta al Fedberg (il sodalizio stipulato tra Roger Federer  e Stefan Edberg ); l’unione tra l’ex-tennista tedesco ed il numero uno serbo non pareva potesse, tuttavia, incidere tanto quanto ha poi fatto  sulla storia del tennis.  Se, infatti, Stefan Edberg è stato sicuramente contattato da Rf, oltre che per fare tesoro delle sue esperienza, soprattutto, per migliorare il gioco a rete (elemento necessario al campione di Basilea per accorciare gli scambi e “ingannare” l’età che avanza), e se è vero che gli altri su citati ex-campioni avevano, comunque, continuato in qualche maniera a bazzicare il circuito chi come coach,   chi come giocatore del circuito senior, chi come commentatore o magari, invece, come Edberg conducevano vite irreprensibili divise tra la famiglia ed il lavoro, mantenendo uno splendido stato di forma. ,“Bum Bum” Becker, invece,negli ultimi tempi  era costretto nella morsa del fisco e ridotto a fare  imbarazzanti ospitate alla tv tedesca per racimolare un po di soldi.

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Uno spettacolo rattristante per chi era abituato a vederlo volare sui campi da tennis di mezzo mondo.  I malpensanti avrebbero, quindi,  potuto pensare ed ancora lo fanno che Djokovic avesse dato una mano al tennista tedesco “togliendolo dalla strada”e riportandolo in un ambiente a lui più consono, mosso a commozione davanti a tanto spettacolo. Se, infatti è stato palese il contributo di Ivan Lendl o quello di Ivanisevic o di  Chang, o ancora di più quello di  Edberg è difficile capire cosa potesse aggiungere il decadente Boris Becker all’uomo ed al tennista Novak Djokovic.

” Nella mia vita tutto è successo molto in fretta. Non ho avuto il tempo di sognare. Vincere Wimbledon è stato come arrivare in cima dell’Everest. Non capivo cosa stava succedendo, io ero cresciuto in una cittadina di 10.000 abitanti. Era come essere in un sogno. Ma poi ho capito che era anche la fine di una vita “normale” Quando a 17 anni ho sollevato il trofeo più importante del tennis volevo solo vincere. Ma un ragazzo così giovane, com’ero io a quei tempi, aveva anche bisogno di scoprire se stesso.

È un processo, non sei una macchina, devi avere altri interessi oltre al tennis. Il tennis mi ha dato tutto nella vita, ma ad un certo momento ti rendi conto che non puoi vivere solo di quello. Ho vinto ancora tornei, ero sempre ai vertici della classifica mondiale, ma ero anche giovane. Volevo uscire, avere una vita oltre al tennis. Fortunatamente a quei tempi non c’erano i social network, internet, sennò ogni volta che facevo tardi, il giorno dopo lo avrebbero saputo tutti!

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Secondo John Lloyd, ex capitano della squadra inglese di coppa Davis, Boris Becker l’elemento determinante di questa unione. Antesignano di Andy Murray, John Lloyd, anche’egli, insieme al fratello, portò la Gran Bretagna in finale di Davis.

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Era il 1978 e l’insalatiera andò oltre oceano sulle coste degli Stati Uniti d’America. Alla squadra il cui protagonista era un certo John McEnroe.

 

Jonh Lloyd sostiene l’importanza di  Becker nei successi di Djokovic ai microfoni della BBC. Secondo lui il tedesco ha il merito di aver un’influenza positiva sulla mentalità del tennista di Belgrado.   “Dire che Boris ha fiducia in se stesso sarebbe un eufemismo. La notte prima di una partita importante, tutti i grandi giocatori hanno grandi dubbi. Ma quando hai qualcuno come Boris Becker dalla tua parte … questo può fare la differenza.

La differenza nella mentalità di Djokovic è evidente. Djokovic, oggi,  è convinto che nessuno può sconfiggerlo.” Da un anno ormai arriva alla fine di ogni torneo cui prende parte. Ha dato vita, nel 2015 ad  una delle stagioni più incredibili della storia del tennis moderno. Vincendo gli Australian Open, Wimbledon, gli US Open e le ATP Final.

 

Se non fosse stato per un svizzero….l’altro….a quest’ora, dopo avere sfrattato Rafa Nadal, Novak Djokovic avrebbe, già, potuto fregiarsi  di avere raggiunto il Grande Slam! Cinque Slam degli ultimi nove appartengono a lui, ma anche Boris Becker. Negli ultimi due anni c’è stato un dominio evidente sul suo principale rivale Roger Federer,  incapace di battere il serbo sui cinque set. E vittorioso solo nella finale di Dubai ahinoi,  poca roba 🙁   e nel round robin delle finals;  prologo della sconfitta in finale. Federer questo lo sa. Non lo da mai a vedere ma, sicuramente il sei volte campione di Melbourne gli sta dando parecchi grattacapi. Più di quanti gliene diede Nadal.

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Non potendo accedere alle sedute di allenamento come pure alle conversazioni private tra Djokovic e Becker dobbiamo, quindi, limitarci a prendere come buone le dichiarazioni del tennista serbo secondo cui il contributo di Boris Becker è per lui importantissimo. Dopo la vittoria di Wimbledon nel 2014, primo Slam della coppia, Nole disse: “Becker è uno stratega della mente. Sa esattamente come affrontare psicologicamente i grandi tornei e le partite decisive. Boris mi ha aiutato perché ha già provato tutte le mie sensazioni, essendo stato numero uno del mondo e 6 volte vincitore di Slam. Mi ha detto delle cose fondamentali, la più importante penso sia stata quella di credere di più in me stesso e nel mio tipo di tennis. Mi ha dato sicurezza mi ha convinto che avevo le qualità per rivincere a Wimbledon”.

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Dopo i numerosi  ritiri degli inizi di carriera, sospetti per qualche suo collega, Djokovic, ha iniziato a praticare un rigidissimo regime alimentare. Dopo averne scoperto le proprietà negative, Nole, ha allontanato il glutine. Reo, secondo lui, di rallentare i suoi processi metabolici.  Cerca di evitare quanto più possibile gli zuccheri, mangiando cibi biologici preparati, per quanto possibile,  direttamente da lui. E’ attentissimo a quando ed a come mangiare. Pratica la mindfulness e fa yoga tutti i giorni, lo stretching  ed i messaggi, tra un allenamento e l’altro, scandiscono le sue giornate. Cosa può avere aggiunto BumBum a tutto questo? Quello che, tuttavia, è sotto gli occhi di tutti è il contributo che Boris Becker ha dato e sta dando con le sue pungenti e provocatorie dichiarazioni (stile pugilato. Per intendersi e per la felicità di Gulbis ). Quasi sempre indirizzate allo svizzero od al suo team.

Sempre in un tono, talmente, polemico che neanche lo svizzero di Basilea, notoriamente, composto riesce a mantenere la calma.

Sulla SABR:  “La mia generazione lo avrebbe colpito direttamente con il servizio” Se avesse giocato contro McEnroe, Lendl e Connors o anche me, gli avremmo detto: Roger, con tutta onestà, lo sai fare bene, ma ora vengo lí da te. Nella mia generazione, i ragazzi non lo avrebbero accettato come sta accadendo ora, questo é poco ma sicuro”.

Poi sul GOAT, pochi giorni dopo vittoria di Nole alle ATP Finals contro Federer: “non ci sono dubbi Federer è il GOAT! Il 2006 di Federer fu migliore del 2015 del serbo”. 

Day Twelve: The Championships - Wimbledon 2014

O, ancora, Roger Federer non mostra le sue emozioni per guadagnare più soldi” “Non può essere buono come sembra – ha attaccato l’ex campione – La ragione per cui Roger è uno degli atleti meglio pagati di tutti i tempi è perché piace a tutto il mondo. Nella realtà, però, non può piacere a tutti e probabilmente guadagnerebbe meno se esprimesse quello che veramente sente. I tennisti sono essere umani come tutti gli altri, odiano fare errori, ma si trattengono per via delle sanzioni salate” Penso che Novak e Rafa con il suo stile combattivo, hanno trovato una soluzione alzando il pugno a fine punto non necessariamente contro l’avversario, semplicemente questo permette agli spettatori di ‘vedere’ le loro emozioni”. Becker non ha idea di cosa parla, si difende Federer, dovrebbe conoscermi abbastanza per sapere che sono una persona misurata. Sono gentile ed educato col prossimo senza bisogno di fingere”.

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 Sul coaching: In campo diamo sempre dei consigli a Novak, sia quando va bene che quando va male. Sta a lui poi decidere se coglierli o meno.

Sul pubblico della finale di New York, completamente a favore di Federer e a tratti davvero maleducato, il campione tedesco: “Ha giocato contro il giocatore più amato di sempre. Avesse vinto quel match, sarebbe diventato il più anziano vincitore di uno Slam, al pari di Ken Rosewall. È comprensibile, il pubblico non era contro Djokovic, ma a favore di Roger. Inoltre quando Novak è favorito, ovvero quasi sempre, il pubblico tende a sostenere l’avversario, come accade spesso nello sport”. 

Sul rapporto tra Djokovic e Federer: “E’ un segreto di Pulcinella che Djokovic e Federer non si sopportino”. 

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“Tra i big l’amicizia è solo di facciata. Non esternano le loro emozioni a causa dei troppi microfoni”.  Federer si difende: “commenti come questo mi sembrano inopportuni, Becker non può sapere se tra me e Novak esistono dei problemi.  È sempre pericoloso parlare troppo, alle volte si dicono cose che non bisognerebbe dire, bisogna stare attenti “ . Ma lo sappiamo. Al di là delle apparenze, Roger, non è mai stato troppo bravo a gestire i nervi!  E, questo lo sanno, anche, Nole e Bum Bum che, nel frattempo, se la ridono!

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0 comments
    1. Fabio Fabbri è stato lui a mandarlo via! Non noi!!:-) Tanto è vero che dopo il suo rientro a inizato a vincere tutto. Ma come sai l’unione fa la forza 🙂

  1. E pensare che una volta lo stimavo, becker. Da quando e’ in quell’angolo spara cattiverie senza sosta.

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