Osaka-Bajin: è nato un amore?

La campionessa Slam e il suo coach si separano, ma due mesi fa avevano definito "speciale" il loro rapporto dentro e fuori dal campo. E ci sono almeno tre motivi per pensare che il divorzio non sia avvenuto per colpa dei soldi.

Tendenza, moda, propensione. In qualsiasi modo la vogliate chiamare, il senso rimane sempre il medesimo. Anche se i vocaboli di cui sopra potrebbero farlo pensare, non è questo un pezzo che ha come argomento i cappelli di paglia o il tono su tono, che tra l’altro parrebbero essere davvero i must dell’estate 2019. Ma questa, come scritto, è un’altra storia (per continuare con quella di prima vi rimando a vogue.com).

In questo caso, ovviamente, parliamo di tennis. In particolare della sindrome dell’addio che sta colpendo ed ha colpito alcune delle più importanti giocatrici WTA, e mi riferisco soprattutto alle campionesse Slam. Andiamo con ordine.

Sabato 9 giugno Simona Halep diventa campionessa del Roland Garros ed esattamente cinque mesi più tardi, venerdì 9 novembre, si separa dal suo allenatore Darren Cahill. Il 14 luglio Angelique Kerber si erge a regina dei prati di Wimbledon e il 16 ottobre dice addio al suo coach Wim Fissette. Naomi Osaka vince gli US Open e gli Australian Open, rispettivamente 8 settembre e 26 gennaio 2019, e l’11 febbraio, ovvero quattro giorni fa, divorzia da Sascha Bajin, co-autore della sua ascesa. A costoro potrei aggiungere, seppur più lontane nel tempo, Sloane Stephens e Jelena Ostapenko, anche loro protagoniste di alcuni rumorosi ben serviti consegnati ai propri assistenti dopo le vittorie di Flushing Meadows la prima e Parigi la seconda, nel 2017.

Com’è scontato, tratterò di seguito del caso Osaka-Bajin, sia perchè il più vicino temporalmente, sia perchè a mio avviso il più clamoroso. I due hanno iniziato il sodalizio nell’off-season che ha preceduto la stagione 2018, dopo che Bajin era già stato al fianco, tra le altre, di Serena Williams, Victoria Azarenka e Caroline Wozniacki come sparring partner. Osaka è stata la prima ad avere il coraggio di assumerlo come coach a tempo pieno, e col senno di poi possiamo dire che la giapponese che allora non aveva nemmeno ventuno anni ci aveva visto lunghissimo, e la loro collaborazione è andata ben oltre le aspettative. Perchè diciamocelo, chi si aspettava che quella timida ed impacciata ragazzina riuscisse a vincere due Slam di fila diventando l’orgoglio di una nazione come il Giappone? Nessuno, nemmeno Bajin.

E dunque, perchè la separazione? Premettendo che ciò che segue contiene solo ed esclusivamente considerazioni ed ipotesi, continuo scrivendo che non penso che tutto ciò sia nato da un problema di natura pecuniaria per tre semplici motivi. 1) I contratti si discutono ad inizio stagione, ed è davvero inusuale cambiarli nel corso della stessa, se non in casi davvero eccezionali. 2) La vittoria di uno Slam non è un caso eccezionale: Osaka ha vinto gli US Open, ultimo major del 2018. È praticamente impossibile che con Bajin non avessero incluso una clausola comprensiva di un’altra eventuale vittoria. 3) Molto meno oggettivo dei primi due, ma comunque importante. Ve la immaginate la timida Osaka litigare per soldi con colui che l’ha aiutata a diventare grande? Io no.

Kamau Murray, ex coach della Stephens, ha invece pensato che potrebbe essere per colpa di una malsana gestione della pressione: «Quando vinci inizi a fare cambiamenti inutili perchè senti di dover smuovere qualcosa per poter vincere ancora. La pressione svolge una componente importante». Più che un commento del rapporto Osaka-Bajin, a me pare più una frecciata a Sloane, che lo ha licenziato, guarda caso, non molto tempo dopo aver vinto a New York.

E quindi? A mio modestissimo parere Bajin e Osaka si sono separati per motivi sentimentali. Mi spiego: il coach ha trentaquattro anni, Naomi ne ha ventuno. Entrambi, pur non avendo la stessa età, possono rientrare nella fascia dei “giovani”, e quindi la differenza di tredici anni non è un problema così grosso. Tutti e due dopo la vittoria degli US Open avevano dichiarato che il rapporto tra loro era più complice di prima, in particolare Osaka aveva così parlato in un’intervista del cinque dicembre, poco più di due mesi or sono: «Io e Sascha abbiamo un rapporto bellissimo, dentro e fuori dal campo. Lui è una persona splendida e un grande punto di riferimento. Lo apprezzo molto». Le aveva fatto eco il coach, definendo come “speciale” la loro relazione. È possibile che questo “rapporto splendido” si sia completamente distrutto in settantacinque giorni?

Fatto sta che di una fidanzata dell’allenatore serbo non c’è traccia, di un compagno della campionessa Slam men che meno. Tutti questi indizi, che in un campo come l’amore, sia chiaro, di certo non fanno una prova, mi portano comunque a pensare che i due potrebbero essersi separati sportivamente perchè hanno capito che tra loro c’è qualcosa di più di una semplice collaborazione sportiva. È lecito ritenere che abbiano deciso di mettere fine al sodalizio per evitare innanzitutto che ciò uscisse allo scoperto, e poi perchè, si sa, è sempre meglio tenere separato il lato amoroso da quello lavorativo perchè quest’ultimo non ne tragga svantaggio.

Non sarebbe né il primo né l’ultimo caso di relazione sentimentale nata sul campo rettangolare. Sarà ora interessante sentire la prima conferenza di Osaka alla quale sicuramente verrà chiesto in merito. Ma non aspettatevi che avvalori la mia tesi: gli amori più belli sono quelli segreti.

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