Le Pagelle deluxe del weekend di Fed Cup

Dalla disfatta firmata Bouchard al miracolo dell'Olanda, passando per Spagna, Polonia e tutti gli altri campi di Fed Cup

FED CUP – Finisce un altro capitolo del torneo a squadre femminile più comunemente noto come Fed Cup, con la solita carica di emozioni che vanno a coinvolgere gli eventi delle semifinali del World Group e tutti gli incontri di spareggio dei gruppi inferiori, compreso naturalmente l’impegno che ha visto come protagoniste le ragazze dell’Italtennis in quel di Brindisi.

Eccovi dunque le pagelle di questo weekend di Fed Cup con tutte le protagoniste, in positivo ed in negativo, che hanno deciso i loro match di competenza, con un formato che arriva dallo 0 al 10, ovviamente, come nelle pagelle che si rispettino.

Voto 1: Eugenie Bouchard, da “enfant terrible” ad “enfant horrible”

La giovane tennista canadese, da due anni presenza fissa nelle fasi finali dei tornei Major, sembra aver perso il suo smalto migliore, questo a dimostrazione di quanto sia fondamentale l’aspetto emotivo e psicologico nel circuito femminile, che si tratti di tornei WTA o di Fed Cup.

Perdere in due set da Alexandra Dulgheru, N.70 WTA, e in rimonta da Andreea Mitu, N.103, non è certo da tutte le Top10, e se a fare il mezzo miracolo ci aveva pensato la giovanissima Francoise Abanda, che aveva battuto a sorpresa Irina Camelia Begu, il giudizio sulla 21enne N.7 del mondo è ancora più grave visto il peso che aveva in una disputa simile, considerando le assenze importanti nel team rumeno di Monica Niculescu ma soprattutto di Simona Halep.

Dopo la pessima prestazione ai WTA Championships 2014 si sentiva sicuramente il bisogno di ricostruire, mirando ad una maggior costanza e ad un ulteriore salto di qualità in vista di incontri illustri, eppure ad Aprile sembrano già svanite anche le minime certezze residue. Urgono interventi importanti, altrimenti l’effetto elastico potrebbe fare capolino da dietro l’angolo.

Voto 2: Barbara Rittner ed il fantasma di Arnaud

Che la Russia sia sempre un cliente ostico è un dato di fatto, eppure alla Nazionale prossima finalista mancavano sia Maria Sharapova che Ekaterina Makarova, mica Poggi e Volpi. Non trattandosi di figurine e di meri dati statistici, l’intervento di Svetlana Kuznetsova ed Anastasia Pavlyuchenkova della prima giornata è stato fondamentale per spianare la strada al doppio, nonostante le debacle dei singolari di domenica. Il capitano tedesco, anche se a contatto con le giocatrici ed a conoscenza della loro effettiva condizione, nella prima giornata che ha dato il momentaneo 2-0 alla Russia ha preferito Julia Goerges e Sabine Lisicki alle atlete più in forma del momento, ovvero Angelique Kerber reduce dalla vittoria a Charleston e Andrea Petkovic che nel 2015 sembra aver trovato il suo miglior tennis, soprattutto se la disputa aveva come palcoscenico la terra indoor.

Scelte che pesano e che hanno messo il capitano tedesco cullo stesso piano del collega francese di Coppa Davis. Da grandi poteri, d’altra parte, derivano grandi responsabilità.

Voto 3: Lo strano caso degli Stati Uniti d’America

Serena Williams, e abbiamo detto tutto. Beh, forse tutto tutto no, visto che ad uscire con le ossa rotte dalla trasferta brindisina è proprio Marie-Jo Fernandez con le sue atlete al seguito: se Serena ha portato i due punti preventivati, seppure soffrendo con la Giorgi ed andando ad un passo dalla sconfitta con la Errani, l’assenza di un’alternativa all’assente dell’ultima ora Venus Williams pesa tantissimo, viste e considerate quelle Madison Keys e Sloane Stephens rimaste a casa.

Come sarebbe andata se…? Con i se e con i ma la storia non si fa, eppure con i risultati si fa eccome, ed il 3-2 per l’Italia parla chiaro.

Voto 4: Agnieszka Radwanska e la leader che non c’era

Anche la Polonia saluta il World Group dopo la sconfitta con la Svizzera, e le più grandi recriminazioni sono tutte sulle spalle della top player polacca: la Nazionale elvetica poteva certamente contare su di una Timea Baczsinsky da 10 e lode, eppure la Martina Hingis schierata come seconda singolarista ha fatto vedere le solite caratteristiche techiche non supportate adeguatamente dalla tenuta fisica, che l’hanno resa preda facile delle sorelle Radwanska, anche se Urzula è andata vicina a perdere con l’ex N.1.

Il doppio e ancor di più il singolare perso nettamente con la Baczsinsky, hanno rivelato una Aga Radwanska decisamente insufficiente per rappresentare al meglio una Polonia senza una seconda giocatrice di valore assoluto, soprattutto il questo periodo della stagione. Per essere leader ci vuole ben altro.

Voto 5: L’incontenibile esultanza di Camila Giorgi

Lungi da noi voler criticare l’incriticabile, si fa per scherzare, però l’episodio del giro di campo in tre e di una Giorgi che ha lasciato in fretta e furia il campo di Brindisi non è passato inosservato. Di malelingue ce ne sono anche troppe nel mondo del tennis, e in questo caso forse converrebbe piuttosto farsi una risata e giudicare positiva la prova di Camila sul campo, lasciando la sua personalità e gli eventi pugliesi nel piccolo spazio del costume tennistico, soprattutto per dare valore ad una ragazza estremamente capace che ha voluto a tutti i costi dare la sua disponibilità per onorare la maglia azzurra.

Voto 6: La Vika che si prende le sue(?) responsabilità

La Bielorussia ringrazia la sua N.1 e vince contro un Giappone davvero molto ostico: Victoria Azarenka si prende due punti in singolare e fa la sua parte anche in doppio per assistere la sua nazionale, e se sembra essere l’unico faro nella notte bielorussa, forse è anche vero che a lottare con questi mezzi non è proprio del tutto una sua responsabilità. D’altra parte Vika ha risposto, Olimpiadi o no, e la sua parte l’ha fatta alla grande, dando lustro ad un team senza sostitute eccellenti per l’ex N.1 del mondo e magari incentivando il movimento tennistico in patria. E hai detto niente!

Voto 7: La Spagna che non ti aspetti

Arruabarrena-Vecino e soprattutto Sorribes Tormo per la formula vincente contro l’acerrima Argentina: la Spagna delle seconde linee vince e convince, regalando una nuova luce anche alla giovanissima Sorribes Tormo che apprende l’arte e la mette da parte per il futuro WTA. Ormaechea e Irigoyen sono avversarie di tutto rispetto, anche se non nomi altisonanti di alta classifica, e battere così nettamente un avversario tanto ostico è sicuramente meritevole di una lode.

Voto 8: Krunic e Schmiedlova, le ragazze si sono fatte grandi

Non basterà di certo un play-off di Fed Cup a consacrare una tennista, eppure le prove di questo weekend di Aprile hanno dato nuove risposte su una Krunic che sembrava latitare dopo aver stupito agli U.S.Open ed una Schmiedlova che si candida prepotentemente ad un posto tra le grandi anche nelle competizioni a squadre, aspettando la Cibulkova e facendo magari tirare un po’ il fiato alla Hantuchova.

Non manca poco per emergere, eppure non manca neanche poi così tanto.

Voto 9: L’Italia, unica superstite, si riprende il World Group

Le ragazze di Barazzutti non solo hanno battuto le temibili atlete a stelle e strisce, ma hanno convinto anche dove sembravano essere sconfitte a prescindere, ovvero sul campo insieme a Serena Williams: che la campionessa di Compton non fosse al 100% è lapalissiano, eppure le splendide prove di Giorgi ed Errani hanno entusiasmato il pubblico presente, sugli spalti ma anche sul divano di casa, scacciando la paura dovuta ad un sorteggio sfortunato ed alle piccole frizioni di casa nostra e dando continuità ad un gruppo che, francamente, più vincente di così è davvero dura.

Voto 10: Ma che Olanda! E lo spettacolo è servito!

Dici Olanda-Australia ed il sorteggio è presto fatto eppure c’è da fare i conti con il nuovo che avanza e con la grinta di chi ci mette anche l’anima: parliamo di Arantxa Rus e Kiki Bertens, che negli incontri di singolare hanno letteralmente annichilito Jarmila Gajdosova e Casey Dellacqua, magari non nel punteggio ma sicuramente nella verve e nella carica agonistica.

Nonostante l’assenza di una Samantha Stosur non al meglio, una vittoria così vale tantissimo, e visto che il tempo è tutto dalla loro parte c’è solo da immaginare cosa potrebbero fare queste ragazze in futuro, insieme, con l’Olanda negli occhi e nel cuore.

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